1° gennaio: Giornata mondiale della pace

Il Santo Padre mette in primo piano migranti e rifugiati. 

Ricorreva l’anno 1967 quando, per volere del Papa in carica Paolo VI, venne istituita la Giornata mondiale della pace. Lo scopo di fondo fu quello di dedicare al giorno di Capodanno una riflessione profonda sul dibattuto tema della pace nel mondo, attraverso il potentissimo mezzo della preghiera.
La prima occasione si presentò il 1° gennaio 1968 e fu proprio il Papa a leggere un suo messaggio, datato 8 dicembre 1967.
Da qui in avanti, sino ad oggi, tutti gli anni la Chiesa Cattolica insieme ai tanti fedeli aspettano con gioia quella che ormai si è trasformata in una vera ricorrenza.
Oltre al tradizionale invito alla pace, il Papa è solito rivolgersi ai capi delle nazioni affinchè lavorino in modo costante per il raggiungimento della stessa.
In aggiunta, la Comunità di Sant’Egidio, attiva il tutto il mondo, anche quest’anno ha organizzato la cosiddetta “Marcia per la Pace in tutte le Terre”, che ha avuto inizio con l’incontro dei partecipanti alle ore 10:30 presso Largo Giovanni XXIII (via della Conciliazione) ed è proseguito verso piazza San Pietro per ascoltare il messaggio del Papa.
Quest’ultimo aveva già preannunciato quale sarebbe stato il tema del suo discorso per la celebrazione della 51° giornata mondiale: “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”. Egli ha deciso dunque di mettere al centro i dimenticati, ha posto in auge gli ultimi e in particolare i richiedenti asilo, i rifugiati e le vittime della tratta.
Bergoglio si rivolge a tutti gli uomini di buona volontà e invita a mettersi dalla parte del prossimo; di vestire i panni di chi scappa dalla guerra, di chi non ha niente da mangiare e nessuno a cui chiedere aiuto; di indossare le scarpe di chi si incammina senza speranza o di chi si imbarca verso un futuro incerto e alla fine muore in acque straniere con gli occhi rivolti al cielo.
È per tali ragioni che il Papa suggerisce ai cristiani quattro azioni da perseguire: ACCOGLIERE, PROTEGGERE, PROMUOVERE, INTEGRARE.
Viceversa, egli si scaglia da tempo contro quei politici che nel 2018 alimentano ancora l’odio razziale e vincolano la socializzazione tra culture e religioni, seppur diverse.
Del resto, la pace non può esistere in un mondo definito moderno, ma nel quale l’unica realtà che vige è un dilagante bigottismo ed egoismo reciproco.

Benedetta Marchese

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