Biblioteca di Santa Maria Valleverde – un tesoro a Celano

Le scoperte interessanti: una biblioteca antica nel cuore dell’Abruzzo.

A Celano, cittadina dell’Abruzzo, si trova il convento francescano di Santa Maria Valleverde, che ospita al suo interno una ricca biblioteca, un vero tesoro per gli amanti dei libri.

La biblioteca è antica quasi quanto il convento: in un inventario del 1600 risultava fornita di 160 volumi. Questo fa sì che al suo interno si trovino libri molti antichi, manoscritti o incunaboli, edizioni cinquecentine, libri vergati su pergamena, e non solo di argomento religioso.

Nel corso dei secoli la biblioteca si è andata ampliando progressivamente, grazie all’acquisto di volumi e a donazioni di privati, e oggi consta al suo interno di centomila titoli.

Situata al piano superiore del convento, è suddivisa in settori, legati al nome dei donatori: nella prima, grande sala si trovano libri ad uso comune accanto a antichi libri corali – grandi volumi manoscritti in cui alle parole si affiancavano le note. In questa sala, inoltre, si possono ammirare gli autografi dei grandi scrittori italiani e mondiali, come quello di D’Annunzio, di cui è conservata una ninna nanna scritta per il figlio del pittore Francesco Paolo Michetti, di Manzoni, Collodi, e anche di Lev Tolstoj, la cui firma in francese è datata 13 maggio 1908 (ad appena due anni dalla sua morte) sull’edizione Hachette di Anna Karenina, anch’essa dei primi del ‘900.

Autografo di Tolstoj

Andando avanti nella visita, troviamo una sala dedicata per la maggior parte a edizioni Ottocentesche. Sono libri le cui pagine non sono ancora del tutto ingiallite, cosa che dimostra la qualità superiore dei prodotti impiegati dall’industria libraria del passato: due secoli fa il libro era davvero un prodotto di lusso. Questo è evidente anche quando si osservano le copertine di questi volumi: rigide, legate con filo e non incollate, e che, nonostante l’abrasione dei titoli, conservano il loro prestigio.

Edizioni 1800
Tra le sezioni donate, quella senza dubbio più interessante è la biblioteca privata di Pietro Sterpellone, corrispondente da Mosca del giornale Il Messaggero a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 del Novecento.

SterpelloneIl giornalista, alla sua morte, pregò la moglie di non disperdere i suoi volumi tra bancarelle di libri usati, ma di donarli ad un ente che potesse conservarli e metterli a disposizione degli altri in modo sicuro. Fu così che la biblioteca di Celano ricevette l’intera collezione di Sterpellone. Oltre ai suoi libri, sono stati rilevati anche i mobili del suo studio e tutti i fascicoli con i suoi scritti da Mosca e non solo.

Gli scaffali di Sterpellone sono pieni di libri sulla Russia e sull’URSS, ma anche su Israele e il Medio Oriente, dove ha lavorato al suo ritorno da Mosca. È davvero un’importante acquisizione per gli studiosi di Storia, di Scienze Politiche e di Giornalismo.

In ultimo, nella stanza più fredda del convento, al riparo da polvere, umidità e tarme, si trova la parte più preziosa della biblioteca, quella che ospita i libri antichi propriamente detti. Qui è possibile ammirare, tra l’altro, delle lettere pergamenacee del XV secolo e altri libri corali manoscritti – lo si nota dalla leggerissima imprecisione nel disegno delle note.

Nel Vangelo copto manoscritto, arrivato insieme al suo leggio direttamente dall’Egitto, si può vedere come la rappresentazione di Cristo, dei suoi discepoli e della Madonna sia completamente diversa rispetto alla tradizione cattolica: nelle illustrazioni di questo Vangelo i soggetti hanno dei tratti più marcatamente africani, e allo stesso tempo i disegni sono più stilizzati.

Sempre in questa sala fredda e più silenziosa si trova una copia anastatica – e cioè che riproduce fedelmente il manoscritto da cui è stata creata – del Codex Purpureus Rossanensis, un testo greco del VI secolo contenente un evangeliario con i testi di Matteo e Marco, con una pesante e molto preziosa copertina di legno.

In ultimo, tra le mille ricchezze di questa biblioteca, si trova l’unica attestazione di scrittura beneventana. Insomma, è un vero paradiso per gli studiosi di filologia antica e moderna!

Ma la biblioteca di Santa Maria Valleverde è un tesoro anche per i comuni lettori, che possono scegliere tra una gamma vastissima di romanzi di tutte le letterature. Il catalogo della biblioteca, tra l’altro, si trova sul sito OPAC (catalogo in linea ad accesso pubblico).

La biblioteca si può visitare gratuitamente anche accompagnati da una guida, la simpatica volontaria che da più di venti anni si occupa della catalogazione dei libri. L’orario di apertura è dal lunedì al venerdì pomeriggio, dalle 16 alle 18,30.

Maria Chiara DAgostino

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4 thoughts on “Biblioteca di Santa Maria Valleverde – un tesoro a Celano

  1. Interessante e ci fa conoscere la vera storia di un territorio che ha tanto da dire anche se sono molisano segue anche l’Abruzzo con tanta curiosità anche perché ci accomunano tante cose.

    1. Anche secondo me Abruzzo e Molise hanno molto in comune! C’è qualche monastero che custodisce libri o altre cose interessanti in Molise? Sarebbe bello visitarle e scriverne!

  2. Sto cercando quello che qui di seguito trascrivo: Zorzi Giangiorgio, I disegni delle antichità di Andrea Palladio, ed. Neri Pozza, Venezia, 1958. Biblioteca del convento di S. Maria Valleverde – Celano (AQ)
    Potete comunicarmi se questo volume c’è in biblioteca ?
    Grazie e sakuti
    Eraldo Biasetti

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