Brucia il Vesuvio! La procura apre un’inchiesta per incendio doloso.

Il Vesuvio arde come mai successo prima d’ora, è il più grande incendio mai visto. La rabbia e la frustrazione dei napoletani cresce di volta in volta. L’aria è irrespirabile.

Vesuvio avvolto da due chilometri di fiamme. Sono state già evacuate case e ristoranti.

Il fumo si vede da ogni parte del Golfo, anche dalla provincia di Caserta viene avvistata la nube di fumo che circonda in queste ore il Vesuvio.

I focolai molto probabilmente sono di origine dolosa, come tutti gli altri incendi appiccati in Campania in questi giorni. I comuni coinvolti sono di Boscotrecase, Trecase, Ercolano, Terzigno, Ottaviano, Torre Annunziata. Due i principali incendi: a Ercolano e il secondo a Ottaviano.

I soccorsi si stanno dando da fare, anche se, secondo alcuni testimoni, hanno agito tardi. Molti sono i volontari che aiutano i soccorsi e che vogliono difendere la propria terra.

Sono tre i Canadair del Dipartimento nazionale in azione in queste ore e che hanno lavorato anche nella notte, mentre gli uomini al lavoro da terra tra Ercolano e Ottaviano sono complessivamente 300 tra volontari, personale della Sma Campania, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco.

Un incessante lavoro che dura notte e giorno per rimediare ancora una volta ai danni che uomini, per chissà quale infima ragione, hanno causato.

Un aiuto per la giornata di ieri è stato fornito dall’elicottero ‘’Erickson S-64 F’’ di Pontecagnano in grado di gettare fiamme fino a novemila litri di liquido estinguente.

Un matrimonio è stato interrotto mentre la sposa stava facendo le fotografie, e sono stati tutti evacuati.

PROCURA DI TORRE ANNUNZIATA- Ha aperto un fascicolo di inchiesta sui roghi delle aree del Vesuvio, con l’accusa di incendio doloso, per ora a carico di ignoti, ma si avranno presto aggiornamenti.

DE MAGISTRIS – ‘’È una tragedia, un disastro ambientale’’. Il sindaco esprime il suo dissenso nell’impiego delle fonti di finanziamento per banche e spese militari. “Questo paese continua a sovvertire le priorità’’ queste le parole del sindaco di Napoli. ‘’Quello che sta accadendo sul Vesuvio è ancora una volta frutto di scelte politiche scellerate’’.

BASSOLINO –  In un post su Facebook, Antonio Bassolino interviene: “Sembra una eruzione ma è il contrario. Sono gli uomini che bruciano il Vesuvio, da giorni e giorni. Fiamme e roghi in tante altre parti del territorio. Troppo grande è il divario tra il dramma e gli interventi finora messi in campo. È necessario un forte e coordinato impegno nazionale, da subito e per tutta l’estate”.

SALVATORE ESPOSITO – Su Twitter anche Salvatore Esposito, che interpreta Genny Savastano in Gomorra, attraverso un video esprime la sua rabbia e la sua tristezza nel vedere la sua terra bruciare ‘’Quello che sta accadendo sul Vesuvio è vergognoso. Dov’è lo Stato quando la gente ne ha bisogno?’’ dice l’attore ‘’La mia terra sta bruciando’’.

Non solo il Vesuvio è stato colpito dagli incendi. Ieri pomeriggio un vasto incendio ha distrutto la caserma della Guardia forestale di Trecase, altri incendi sono in corso anche in provincia di Salerno e ad Avellino, dov’è ancora critica la situazione a Montoro.

BELLONA – A Bellona, in provincia di Caserta, ha preso fuoco il sito di stoccaggio rifiuti dello stabilimento ‘’Ilside’’, già colpito nel 2012 da un altro incendio, e anche in quell’occasione sono stati necessari diversi giorni per fermare le fiamme. Sostanze chimiche nell’aria irrespirabile, gli abitanti ormai sono sconfitti e distrutti.

Arde la Campania a causa di uomini con una mente forse fin troppo piccola per riuscire a capire ciò che stanno facendo alla natura, il danno che creano non solo alle migliaia di alberi che sono lì, ma anche a sé stessi e alla loro terra. Ancora una volta non è stata la natura a distruggerci ma è stato l’uomo con le sue stesse mani, un uomo inetto e senza coscienza che ha ben pianificato il disastro a cui sarebbe andato incontro e non ha pensato a fermarsi prima di danneggiare la nostra amata terra che già pullula di incendi e di rifiuti, una terra già malata e ormai incurabile.

Valentina Mauriello

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