BuoneNews: “Pianeta felice” n°21

Roma: il fondo ambientale italiano è da sempre in prima fila per tutelare, preservare e proteggere il patrimonio italiano composto da preziosità paesaggistiche, artistiche ed architettoniche e dal contesto in generale che racchiude e sintetizza il valore, la bellezza ed il sapore dell’italianità. È iniziato dal 27 ottobre un ciclo di conferenze d’arte intitolato ’10 capolavori. I dettagli della perfezione’. Fino al 16 marzo 2018 avrete  ed avremo  la possibilità di assistere a conferenze,  che prendono le sembianze sostanziali di conversazioni, di grande spessore. L’organizzazione è coordinata da Valeria Grilli Carandini e da Marco Carminati; le dieci conversazioni sono state  precedute dalla lectio magistralis dell’archeologo Andrea Carandini, presidente del Fai che si è occupato della figura di Agrippina, minore esponente  della famiglia imperiale romana, con il racconto e la descrizione dei palazzi nei quali la donna visse. Maggiori informazioni sugli eventi le avrete contattando il numero 066879376 e scrivendo a delegazionefai.roma@fondoambiente.it.

Paestum: la Borsa del Turismo archeologico di Paestum spegne 20 candeline; un trionfo per una manifestazione che si è spesa con sacrificio, abnegazione ma soprattutto grande passione per sensibilizzare le menti e le anime più inclini alla bellezza, affinché anche loro attraverso l’effetto moltiplicatore dell’interesse e della curiosità trainassero e pungolassero anche altre persone, abituate ad un altro tipo di vacanza a sperimentare il contatto con questi luoghi. Grazie ad una pianificazione intelligente spalmata sul breve e lungo periodo sono arrivati a Paestum i nomi più celebri e prestigiosi della cultura e  della comunicazione culturale. Una bella iniziativa si sta sviluppando questi giorni: via Magna Grecia il corso moderno che percorre da una parte all’altra l’antico cuore di Paestum vedrà la presenza attiva e dinamica di botteghe artigiane che daranno nuova linfa e lavoreranno come nell’antichità la ceramica, le pelli, i metalli e l’ambra. Per sigillare su queste materie affascinanti il segno indelebile del tempo che si rinnova e si fa eterno nella tradizione. Un’altra sorpresa davanti al tempio di Nettuno: è uno spettacolo assistere alla marcia degli eserciti dell’Antica Grecia e dell’Antica Roma, con gli atleti ateniesi e i gladiatori romani pronti a dare un senso ad uno slancio che è sportivo, storico ed artistico. Avete ancora tempo oggi di organizzare una gita, e magari questa sarà l’occasione propizia per decidervi a ritornare con nuovi amici alla ricerca dei sentieri della storia.

Milano: fino al 28 gennaio 2018 la bella Milano ci rammenta un appuntamento imperdibile con la cultura, l’arte e la bellezza: prendiamo l’agenda ed appuntiamo che presso il museo diocesano Carlo Maria Martini potremo ammirare ‘l’adorazione dei pastori’ di Pietro Perugino proveniente dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’opera fa parte del periodo della maturità pittorica dell’artista ed è compresa nel polittico eseguito per la Chiesa di San Agostino a Perugia nel 1502. Dal 15 febbraio 2017 il museo diocesano porta il nome di Carlo Maria Martini, una delle figure teologico-religiose più caratterizzanti la Lombardia, ed in particolare il territorio di Milano.

Montagne: il Team Explora Nunaat International, ai comandi  dell’alpinista David Peluzzi sta pianificando i lavori per la realizzazione  della “Via Ferrata Drolambau Ice Fall” in Nepal. La ferrata vedrà la sua luce  a una quota compresa tra i 5.000 e i 5.400 metri. Peluzzi  ha ringraziato pubblicamente la comunità locale Sherpa ed in particolare Phurba Tenjing Sherpa per il contributo alla preparazione delle operazioni relative. L’obiettivo è quello di individuare un sentiero che sia un giusto percorso di collegamento fra il  ghiacciaio ed il rifugio che sarà realizzato sul Taschi Lapcha; qui sarà posta la tegola dono del centro alpinisti italiani di Amatrice. Dall’Abruzzo al Nepal la mente viaggia in alta quota con l’aiuto delle gambe.

Usa: è stata pubblicato su una importante rivista dell’Accademia Nazionale delle scienze degli Stati Uniti lo studio di un gruppo internazionale di ricercatori coordinata dall’Università di Ferrara sul genoma della popolazione di 50 orsi marsicani che vivono fra Lazio e Molise in quel territorio comune affascinante e incontaminato che è il Parco Nazionale d’Abruzzo. I dati genomici hanno dato la possibilità  di scoprire che circa 3-4000 anni fa un’unica  grande popolazione europea di orsi bruni venne per così dire razionalizzata nella versione  di piccole popolazioni più o meno isolate tra loro. Secondo Giorgio Bertorelle coordinatore del progetto e dell’indagine conoscitiva c’è stata una reale deforestazione operata dai primi agricoltori neolitici, di conseguenza questo gruppo di orsi subì un’enorme perdita di variabilità con l’accumulo di molte mutazioni negative. Ma.. c’è la notizia positiva, in alcune regioni l’orso appenninico non ha subito alcuna perdita di variabilità. Tale dato ci comunica   che la sopravvivenza dell’orso appenninico sia connessa  ad un meccanismo biologico particolare di selezione, detto bilanciante, che ha consentito ai nostri amici giganti di mantenere alti livelli di variabilità a questi geni, e ha dato loro la possibilità di mantenere adeguate difese dagli organismi patogeni e una buona rappresentazione olfattiva del mondo esterno.

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