BuoneNews: “Pianeta felice” n°26

Italia: lo Zingarelli spegne 100 candeline e per la Penisola è festa grande perché la lingua rappresenta il documento di identità di un popolo, il linguaggio incarna lo spirito, il sentimento ed il senso della comunità di un territorio. L’italiano è un sistema storico, tradizionale ma allo stesso tempo mette in evidenza le sue caratteristiche dinamiche, perché il contesto storico-sociale è continuamente in evoluzione. L’aggiornamento di questo mappamondo di cambiamenti prevede una riforma all’anno. Zingarelli, filologo pugliese del foggiano, Cerignola per la precisione, nato nel 1860, era un dantista convinto, specializzato  nella lettura, nello studio e nell’approfondimento del sommo poeta fiorentino. In effetti già la Divina Commedia da sola la potremmo definire una materia a parte. Formatosi sul più grande di tutti in assoluto, nel 1913 la casa editrice Bietti e Reggiani gli dette nove mesi per realizzare il vocabolario della lingua italiana. La prima edizione fu completata in nove anni ed uscì nel 1922. Per Zingarelli la definizione del vocabolario divenne una vera e propria missione ed egli con grande orgoglio prese sul serio il suo compito dipingendo il senso della sua vita sul quadro dell’esistenza che provvidenzialmente gli era stata donata. La lingua è davvero l’anima delle persone perché ne esprime il coraggio, le passioni, i vezzi, i vizi ed i talenti, accompagnando con la colonna sonora delle parole i movimenti ed i gesti che ci fanno italiani.

Italia chiama Cina: alcune opere dei Musei Vaticani saranno esposte per la prima volta nella primavera del 2018 in Cina: si tratta soprattutto di preziosità relative alle raccolte cinesi del museo etnologico Anima Mundi che per un po’ saranno trasferite prima a Pechino e poi in altre sedi come Xian e Shangai. Un rapporto amichevole e di collaborazione culturale porterà in Italia 40 opere delle collezioni statali che saranno esposte in quel fazzoletto di Roma che si chiama Vaticano. Per volare sulle ali della bellezza e per garantire una compenetrazione di stili che entrano in contatto, si confrontano, ma devono arricchirsi dal rispecchiamento e dal rispetto delle diverse tradizioni senza generare anonime commistioni prive di storia. L’iniziativa si intitola ‘la Bellezza che ci unisce’ un canale attraverso il quale è possibile che l’arte divenga un utile strumento di diplomazia, è l’arte bellezza, è la diplomazia bellezza.

L’era atomica: in occasione del settantacinquesimo anniversario della pila atomica è in corso presso l’ambasciata italiana la mostra dedicata ad Enrico Fermi, il papa della Fisica, su iniziativa e promozione dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Nel 1922 un giovanissimo Enrico Fermi neolaureato alla Normale di Pisa scriveva varie lettere e riflessioni nelle quali spiegava il fatto che uno degli elementi più interessanti della relatività di Einstein era l’equivalenza di massa ed energia  con la concreta ed inevitabile conseguenza di trasformare la massa in energia. Il 2 dicembre 1942 Fermi metteva in funzione a Chicago il primo reattore nucleare, la pila critica Cp1. C’è un tornante sulla strada della curiosità dove la fisica intercetta la storia ed addirittura si fa arte, perché la scoperta ed il sano sviluppo dell’individuo – che non sia mero progresso economico o tecnologico – eleva il genere umano purchè sia sempre rispettato il criterio di centralità della persona. Un nuovo umanesimo di ritorno equilibrato  e patriottico dovrebbe sempre rendere onore a chi ha fatto grande la Patria, e Fermi è stato uno di questi.

Grecia: vogliamo dedicare un ricordo a Fotis Kafatos il grande biologo molecolare che è stato presidente del Consiglio Europeo delle ricerche, morto il 18 novembre nella sua Creta. Classe 1940 caratterizzò in senso positivo e dinamico la sua attività attraverso gli studi d’avanguardia nel campo della genetica e della genomica. Approfondì la questione legata alla malaria e compì indagini dettagliate sul genoma della zanzara che la trasmette. Amava la sua terra e  le sue radici e mantenne sempre saldo un legame di spessore e che veniva da molto lontano con la sua isola. Nel 1973 fondò nella sua città l’omonima università. Un pensiero ed una preghiera per chi si è speso con interesse e passione al fine di comprendere – e non soltanto capire – quel meraviglioso scrigno di tesori che è l’essere umano.

Padova: presso il Palazzo del monte di Pietà di Padova sarà possibile assistere alla mostra – Rivoluzione Galileo –, dove l’arte incontra la scienza, ed i canoni di bellezza corteggiano le scoperte del settore scientifico. Un bel connubio fortemente voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con l’Università di Padova. La poliedricità di Galileo gli consentì  di sviscerare tutti i problemi, padroneggiando ogni disciplina da più punti di vista e attingendo dalle sue competenze a largo raggio che viaggiavano sulle ali delle note e dei disegni, dalla pittura alla musica fino alla medicina. E così apprese a mantenere il sangue freddo per la sua specialità matematica ed allo stesso tempo imparò a guardare la realtà con gli occhi dell’intelligenza sensibile proveniente non solo da chi studia le materie umanistiche, ma anche da chi le ama.

Mugello: fino al 7 gennaio 2018 c’è la possibilità di ammirare le Madonne di Giotto e la pittura del trecento in mezzo alle campagne toscane per celebrare i 750 anni dalla sua nascita. L’opportunità è propizia per apprezzare i disegni e le sculture di grandi artisti ispirati su quella magnifica tela che è la creazione del paesaggio. Da non perdere, il programma è su www.mugellotoscana.it.

Le buone del passato: il 2 dicembre 1848 Francesco Giuseppe primo diviene imperatore d’Austria; nel 1867 invece lo scrittore britannico Charles Dickens tiene la sua prima lettura pubblica negli Stati Uniti.

“Credo nelle idee che diventano azioni.” Ezra Pound

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