BuoneNews: “Pianeta felice” n°37

Napoli:  fino al 2 maggio presso la Cappella Palatina del Castelnuovo di Napoli  è possibile assistere alla mostra fotografica di Nino Migliori- Lumen Cristo Velato – incentrata sul capolavoro di Giuseppe Sanmartino; la mostra è stata pianificata, elaborata e pensata dall’Assessorato alla cultura ed al turismo del comune di Napoli in collaborazione con la fondazione Nino Migliori. Classe 1926,  Migliori è un fotografo bolognese;  nel dopoguerra si avvicina al circolo fotografico bolognese, dedicandosi allo studio delle forme ma concentrandosi allo stesso tempo sulla ricerca di nuove e sempre nuove sperimentazioni. Il linguaggio fotografico è caratterizzato da scatti, sintesi ma talvolta anche da tutti i sottotesti e i numerosi approfondimenti che la lingua da sola non riesce a comunicare. Girare l’Italia con la nostra amica fedele attaccata al collo, la macchinetta fotografica, ci rende artisti, seppur amatoriali. Ispirarsi ai lavori dei grandi maestri in tal senso già di per sé costituisce un buon punto di partenza. Sanmartino (1720-1793) è stato uno scultore che ha scandito i giorni e gli anni della città partenopea in quel contesto; la sua opera – il Cristo Velato – è una perla della storia estremamente potente, con un grado di fascinazione ed una sapienza nel coniugare estetica e messaggio sostanziale da lasciare gli spettatori a bocca aperta. Il marmo che sembra vivo. La fisicità che penetra nella roccia adibita ad arte, la natura che dà significato nell’elevazione della scultura all’esistenza.

Milano: fino al 12 marzo la metropoli lombarda sta danzando al ritmo del suono delle pagine, con l’organizzazione di Andrea Kerbaker presso i padiglioni 3 e 4 di fiera Milano. La situazione è propizia per incrociare non soltanto i differenti interessi letterari e saggistici, ma anche per stringere nuove conoscenze, scambiare idee, confrontarsi con gli autori ed il loro vissuto. Compararlo con quello dei lettori, ricordando lo straordinario intervallo di tempo  di fallaciana memoria in cui lettura e scrittura divengono un momento unico ed indivisibile, e si può dire a tutti gli effetti che  lo scopo di un pensiero e di un’ispirazione hanno davvero centrato il loro obiettivo quando l’autore di un tomo entra nell’intimità di un fruitore di ali di carta. Tante iniziative culturali  presenti nello scorrere dei giorni e delle pagine daranno anche la possibilità di rendere l’arte strumento di professionalità attraverso incontri con il mondo dell’editoria, con professionisti che forniranno consigli chiave per aprire le porte di quel magico pianeta dove la comunicazione dialoga con l’estetica in tutte le sue declinazioni e con il pensiero.

Venezia chiama Firenze: la fondazione Cini di Venezia viene narrata attraverso il tocco del computer, nuove visite guidate a San Giorgio maggiore grazie alla produzione di queste videoguide realizzate dalla società d’Uva di Firenze, con cinque modalità linguistiche differenti, 17 aree rappresentative oggetto di descrizione e un’ora di radio. Il sussidio della tecnologia è efficace al fine di  migliorare la qualità di vita, ma non deve mai sostituire il contatto umano ed il dialogo. E queste soluzioni ci sembrano davvero a dimensione della persona e ad altezza umana. Le città d’arte come vasi comunicanti trasmettono la voglia di ripartire dall’Italia, il centro culturale europeo e mondiale,  per rilanciare il senso della bellezza e valorizzare l’estetica che eleva e migliora.

Philadelphia – Milano: fino al 2 settembre a Palazzo Reale di Milano possiamo e potete visitare ‘Impressionismo e Avanguardie, capolavori dal Philadelphia Museum of art’: 50 opere dei pittori più rilevanti che si sono affacciati sul panorama mondiale catturandolo ed immortalandolo con meravigliose impressioni, fra i quali Cezanne e Picasso. Il Philadelphia museum of art si trova nella parte occidentale della medesima città; nacque nel 1876 in occasione del primo centenario della Dichiarazione di indipendenza  degli Stati Uniti d’America. E Milano sa sempre essere in prima linea quando si tratta di far sposare i moti culturali con i sapori della modernità e la selezione del passato.

Teatro:  sbrigatevi perché al Teatro Sistina fino al 25 marzo un esuberante e brillante Enrico Montesano vi attende nei panni del conte Tacchia in veste di primo attore e di regista; tratto dal film di Sergio Corbucci mescola rappresentazioni di genuina romanità, danze e musiche che fotografano la città eterna nella sua visione comica, romantica e malinconica. Dopo il Marchese del grillo e Rugantino l’artista romano si cimenta nel passaggio dal mondo popolare a quello aristocratico con perle di leggerezza, allegria e saggezza, e ci dimostra come queste tre componenti non per forza devono vivere in uno stato di separazione, ma compenetrandosi, possono rendere la vita più interessante prospettando più chiavi di lettura, moltiplicando i punti di vista, le passioni, la quotidianità e gli amori. La versione teatrale è stata scritta con Gianni Clementi in una Roma apparentemente lontana, ma anche vicina se tentiamo di mirarla con gli occhi di quella purezza che viene dal passato e che riecheggia  i primi anni  del novecento. E sullo sfondo spesso e volentieri la fotografia di Lungotevere protetto dagli alberi, un sentiero di romanità sotto l’ala protettiva di alture verdi quasi eterne.

Torino: dieci anni in seguito alla  sua scomparsa, il MEF – Museo Ettore Fico di Torino vuole celebrare attraverso un’esposizione che sia un giusto tributo ed una prestigiosa memoria, Ferenc Pintér, l’illustratore e pittore italiano che ha sostanziato il valore e la caratterizzazione  della grafica all’interno del secolo scorso. L’opportunità di mirare ad un percorso che scorre le pagine del libro della vita artistica di Pintér con oltre 50 opere tra tavole a colori e schizzi in bianco e nero. Negli anni del comunismo non fu ammesso all’Accademia delle belle arti  per aver esercitato una libertà di pensiero che non era conforme al totalitarismo di quegli anni. Dal 1960 firmò una trentennale collaborazione con l’Arnoldo Mondadori editore, realizzando le copertine e le illustrazioni interne dei libri. 

Le buone del passato: l11 marzo 1818 Mary Shelley pubblica Frankenstein. 

Solo un uso sapiente e controllato dei nuovi media permette di conservare quella privatezza del pensiero che altrimenti andrebbe smarrita. Perché l’elemento comunicativo, giustamente idolatrato ancora pochi decenni or sono, può trasformarsi in un fattore di disinformazione di negazione della vera conoscenza.” (Gillo Dorfles)

Critico d’arte, pittore e filosofo (1910-2018), poliedrico nella mente e negli interessi si laureò in medicina psichiatria, e si dedicò contemporaneamente allo studio delle arti riuscendo forse ad intercettare quel momento meraviglioso nel quale il corpo umano diviene genio.

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