Carmen Consoli, “Eco di Sirene”: la cantantessa torna con un album orchestrale

Venerdì 13 aprile 2018 è uscito il nuovo album di Carmen Consoli, “Eco di Sirene”. Un progetto discografico nuovo, partorito durante il suo ultimo omonimo tour acustico 2017, una Greatest hits singolare.  La cantantessa ha messo in piedi un vero e proprio esperimento artistico, una scelta atipica, nata dal desiderio di vedere i suoi pezzi sotto una luce del tutto inedita e dalla volontà di scrivere per un’orchestra. Una rivoluzione musicale che miscela il rock e il punk con l’orchestra.

Oltre alle 20 canzoni di successo, riarrangiate in chiave orchestrale e suonate insieme alle “due sirene” che l’hanno accompagnata nel tour, la violoncellista Claudia Della Gatta e la violinista Emilia Belfiore, il CD contiene anche due inediti dal titolo “Tano” e “Uomini Topo”. Dopo i concerti che hanno visto le “tre sirene” protagoniste in sessanta date tra l’Italia e l’Europa, le musiciste si sono rinchiuse al Forum Village di Roma per registrare in studio le nuove versioni dei brani più amati e conosciuti, tra questi “Parole di burro” e “Amore di plastica”, dove gli arrangiamenti di chitarra, violoncello e violino sono stati scritti interamente dalla cantantessa, con l’obiettivo di cucire perfettamente i brani su di loro. Ma un abito, per essere indossato alla perfezione, non può prescindere da dettagli importantissimi, come quello del suono, che ha portato la cantautrice ad utilizzare i nastri di registrazione in presa diretta, abbandonando il mondo digitale ed abbracciare quello analogico.

Carmen Consoli, “Eco di Sirene”: nuovi inediti

Come abbiamo detto, oltre ai 20 successi di Carmen Consoli, “Eco di Sirene” contiene anche due inediti scritti e composti dalla stessa cantantessa, due brani ironici, attualissimi e impegnati. Uomini Topo è stato lanciato come singolo che traina l’album, è una canzone nuda e cruda che parla dell’intolleranza e della mancanza di empatia, del profondo disagio della società di oggi che trova nei social un rifugio, un’ancora illusoria alla solitudine. Parla del “dio denaro” che imprigiona i sogni dell’uomo e distrugge le bellezze che ci circondano. La cantante ha paragonato l’uomo ad un topo in quanto incapace di riflettere e pensare, incapace di elaborare i propri sentimenti e costantemente timoroso dei cambiamenti e per questo sceglie la strada più semplice del populismo.

Il secondo inedito, Tano, è una canzone del tutto diversa, come la definisce la stessa Consoli, “una musica d’altri tempi per descrivere una storia d’altri tempi”. Quello che ci racconta in questo brano è una Sicilia diversa da oggi, dove le mamme insegnavano alle figlie a sopportare l’uomo, accettare qualsiasi sopruso, “perché è uomo”. Ci racconta che le donne erano chiamate e a volte costrette a subire e a portare pazienza e rispetto verso quell’uomo Tano che aveva la facoltà di uccidere, grazie al diritto d’onore. Diritto che oggi non c’è l’ha più, ma la rivalsa verso la maglia o la compagna che si ribella, e spesso anche verso i figli, è ancora viva nella nostra società.

 

Isabella Insolia

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