Cibo biologico – se non è bio come dovrebbe essere?

Da pochi anni a questa parte, il mondo del biologico ha preso sempre più piede nei supermercati italiani arrivando a creare delle vere e proprie catene specializzate.

Tuttavia, nonostante il biologico dovrebbe essere una garanzia al cibo sano e naturale, è stato soggetto a corruzioni da parte di chi avrebbe dovuto mantenere la “promessa” di qualità.

Oltrepassando il concetto di mercato che non sarebbe corretto addossare solo al biologico in sé, dovremmo tuttavia fare chiarezza, per chi non concepisce ancora oggi che il “bio” non è una moda né tanto meno una trovata pubblicitaria.

Quanti di voi non avranno sentito dire o detto in prima persona che il cibo in questione costa troppo, che fa solo tendenza, che tanto è uguale agli altri ecc ecc? Ebbene per i più “esperti” in materia sorge però un dubbio spontaneo!

Senza ombra di dubbio il costo di questi prodotti è forse troppo alto, tuttavia, stigmatizzare il vero cibo naturale quando invece dovrebbe essere la norma, in un qualcosa che fa tendenza e nel mentre, si gustano prodotti estremamente sterili a livello nutrizionale, industriali, raffinati e ricchi di pesticidi, ha un che di velatamente se non il contrario, puro disinteresse e velato masochismo.

Il vero cibo, quello del contadino, quello che fino a poco prima delle Rivoluzioni Industriali faceva parte della dieta umana, la vera frutta fresca, le verdure appena colte, erano ciò che oggi si definirebbe il Biologico per eccellenza. Negli Stati Uniti infatti, è uso utilizzare il termine organic piuttosto, il che ci fa in qualche modo risuonare nei timpani, ciò che somiglia più di tutti a vivo, organico, naturale, ciò che è a contatto con la terra.

L’uso di sempre più pesanti pesticidi, che possano essere anche fotosolubili per gli umani ma non per questo innocui, hanno tuttavia attivato una reazione a catena senza fine di pestilenze per gli insetti e men che meno per le api (nostre salvatrici), che muoiono ancora oggi in maniera esponenziale, nonostante le gravi denunce da parte della precorritrice dell’ambientalismo mondiale Rachel Carson, in Primavera Silenziosa negli anni ’60.

A cosa si deve dunque questo atteggiamento a volte tendenzialmente aggressivo e di ignoranza nei confronti di un qualcosa che non dovrebbe assolutamente essere considerato una moda, ma assolutizzato come una normalità? È forse legato alla facilità con cui il cibo spazzatura abbonda sulle nostre tavole? O forse il non saper rinunciare a sapori finti, edulcorati, a cibi lavorati che oltre a causare morte e dolore vanno ad inquinare pesantemente la Terra casa di tutti?
Non sarebbe più umanamente corretto, fare in modo di avvicinarsi al senso semantico della parola stessa che incita la vita, piuttosto che rifugiarsi nei luoghi comuni andando contro noi stessi?

Se il cibo biologico è una tendenza, allora dovremmo imparare a riflettere sul perché mai, non è la cosa più ovvia del mondo e come mai non ci viene da considerarlo in maniera positiva ma si riesce sempre a trovare mille scuse per non cambiare le nostre nocive abitudini.

Non tutti possono permettersi di spendere molto, ma fortunatamente il vero contadino italiano è ancora una realtà!
Incentiviamo il lavoro degli agricoltori sensibili ed onesti (non solo tramite uno spot per nulla reale e quasi offensivo), piuttosto che ingrassare le grandi industrie che ci regalano alimenti ed elementi sempre più scadenti e come una morsa, ci addentano nella lunga e falsa tradizione del Junk Food.

Valeria Fincato

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!