I due senzatetto, altresì le due persone, che hanno dimostrato la loro “umanità” a Manchester

Ci sono vicende che nascono in momenti impensabili, sbocciano come fiori sull’asfalto. Questa è la storia di Chris Parker e Stephen Jones, i due senzatetto di Manchester, divenuti famosi all’indomani della terribile tragedia all’Arena.

Cosa hanno fatto di così speciale da diventare conosciuti in tutto il mondo? In realtà semplicemente quello che ogni essere umano, per definirsi tale, dovrebbe fare: aiutare il prossimo nel momento in cui ne ha più bisogno.

Stephen Jones insieme all’amico Chris Parker durante l’attentato alla Manchester Arena si trovavano nel foyer a chiedere l’elemosina, ma dopo la violenta esplosione piuttosto che fuggire lontano hanno scelto di correre nella direzione opposta ed aiutare i feriti. “Sono stato scaraventato a terra e quando mi sono rialzato ho visto che c’erano dei corpi sul pavimento – ha raccontato Parker alla Press Association c’erano un sacco di bambini coperti di sangue, piangevano e urlavano. Ho visto una bambina senza gambe. Non sapevo cosa fare, l’ho avvolta in una maglietta delle bancarelle e le ho chiesto dove fossero i genitori. Poi l’ho portata nella prima ambulanza che ho trovato”.

“Non avrei potuto più convivere con me stesso se quella notte me ne fossi andato via”, ha detto Stephen durante un’intervista all’emittente britannica Itv. “Abbiamo dovuto estrarre pezzi di vetro dalle persone, non abbiamo dormito per tutto ciò che abbiamo visto. Qui a Manchester ci sono tante persone buone che ci aiutano. Mi piace pensare che loro avrebbero fatto lo stesso se ad aver bisogno di aiuto fossimo stati noi”.

Il gesto dei due uomini ha talmente colpito le persone che è stato deciso di fare qualcosa di concreto per migliorare la loro vita. Sono state aperte, infatti, tre iniziative di crowdfunding e una in particolare, quella dell’utente Graeme Seddon, ha raccolto oltre 30mila sterline in 24 ore. A donare sono state più di tremila persone.
Anche il mondo calcistico si è mobilitato; David Sullivan, dirigente del club inglese West Ham United, con il figlio Dave si è offerto di pagare ai due uomini una casa per sei mesi “il tempo necessario per aiutarli a rimettersi in piedi”.
Mentre il sindaco di Manchester, Andy Burnham, ha deciso di devolvere il 15% del suo stipendio ad un’organizzazione che si occupa di senza fissa dimora.

Io credo fortemente che il gesto fatto dalla popolazione per aiutare i due uomini sia bellissimo, ma non meritorio. Non meritorio giacché non dovrebbe essere frutto di una tragedia e di uno stupore nel sapere che due senzatetto hanno deciso di porgere la loro mano durante una tragedia. Non c’è nulla di sensazionale nell’apprendere che due esseri umani e quindi in quanto umani aventi un cuore e una coscienza abbiano deciso di aiutare. Dovremmo ringraziarli? Certamente. Dovremmo aiutare le loro sorti? Assolutamente. Ma questo dovremmo farlo in quanto nessuna persona deve vivere per strada, al freddo, senza cibo e in pericolo. Bisogna aiutarli perché è un dovere nostro e delle istituzioni, prima di essere un piacere. È un loro diritto avere una casa e un lavoro.

E non dovremmo stupirci se due persone più sfortunate di noi nelle sorti porgono la loro mano, in quanto hanno fatto ciò che ognuno di noi dovrebbe fare. Essere senzatetto li rende diversi da noi? Ci aspettavamo forse che in quanto clochard fossero incapaci di amare e di aiutare? Purtroppo spesso preferiamo gridare all’eroismo degli altri, piuttosto che osservare la nostra piccolezza!

Ben vengano Stephen e Chris, i quali devono essere ricordati non come i due senzatetto che hanno aiutato nella tragedia, ma come due persone che hanno dimostrato che essere “UOMINI” è ancora possibile!

 

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!