Intervista agli SUGARPIE AND THE CANDYMEN: band jazz che strizza l’occhio a nuovi generi musicali

Gli SUGARPIE AND THE CANDYMEN sono una band che ama definirsi “ancorata al jazz” e che nel nuovo album “Cotton Candy Club” ha provato ad avvicinarsi a nuovi generi musicali, quali il rock, l’elettro-swing e il pop, con un risultato caleidoscopico, nel quale, tuttavia, il collante di ogni cosa rimane il jazz.

I componenti della band sono: Lara Ferrari (lead Vocals), Jacopo Delfini (gypsy Guitar and b-vocals), Renato Podestà (semi-acoustic Guitar and b-vocals), Claudio Ottaviano (doublebass) e Roberto Lupo (Drums).

Ho avuto il piacere di intervistarli.

  • Buonasera e grazie mille per questa intervista. “Cotton Candy Club” è il vostro ultimo album. Da cosa trae origine il nome del disco?

Grazie mille a voi! Il nome del disco è una citazione del nome di uno dei più famosi jazz club di New York, il Cotton Club. Abbiamo inserito un riferimento a noi, “Candy”, e il nome ci è suonato molto bene! Ci piace pensare a noi come una band ancorata al jazz, perché questo è quello che riteniamo di essere, una jazz band.

  • Che sonorità si trovano al suo interno?

Il jazz è alla base della nostra sonorità, anche per gli strumenti che usiamo: una chitarra gipsy, una chitarra semi acustica, una batteria da jazz e il contrabbasso. In questo nuovo album abbiamo fatto degli esperimenti sonori con nuovi strumenti, come il fender rhodes, la lap steel guitar, l’ukulele, o anche semplicemente scambiandoci gli strumenti fra di noi. Inoltre, abbiamo strizzato l’occhio a generi musicali per noi ancora inesplorati, come l’elettro-swing, il rock, un certo tipo di pop. Il risultato è caleidoscopico, il collante che tiene unito tutto quanto rimane il jazz. 

  • Ho letto che questo album rappresenta per voi un nuovo inizio e ciò è riscontrabile dalla copertina, che ritrae un gruppo di cinque bambini intenti ad osservare un banco di dolciumi. Quando e perché è nata in voi l’esigenza di svoltare rispetto agli album precedenti?

Un anno e mezzo fa la nostra cantante, dopo otto anni di carriera con noi, ha deciso di cambiare vita, ha mollato tutto e si è trasferita in Svizzera. Non è stato facile superare questo momento. Abbiamo cercato di tener duro, abbiamo trovato una nuova front girl che si è dimostrata perfetta per noi, e ci siamo rinnovati rimettendoci in discussione da tutti i punti di vista. Poi ci siamo fatti una fotografia per immortalare il risultato di questo anno e mezzo di lavoro. Questa fotografia si chiama Cotton Candy Club. È una svolta perché ci rappresenta in questa nuova veste, che definirei più matura. Abbiamo iniziato da ragazzi, ora siamo family men, e abbiamo tante altre cose da dire, seppur diverse da prima. 

  • C’è una canzone del disco a cui siete particolarmente legati?

Ovunque lei sia è speciale. Quando la suoniamo dal vivo si crea un’atmosfera pazzesca, e nel disco il contributo di Mauro Negri su questo pezzo ha qualcosa di magico!

  • Nel corso della vostra carriera avete ottenuti riconoscimenti importanti, tra i quali la recensione di Brian May (Queen) riguardante l’arrangiamento del brano Bohemian Rhapsody. Cosa si prova a comprendere di essere stati oggetto di interesse da parte di un’artista di tale calibro?

Beh, è una sensazione bellissima! Se i tuoi idoli ti ascoltano e si complimentano con te hai raggiunto un obiettivo nella tua vita! Quest’estate per esempio sono riuscito a scambiare due chiacchiere con Al Jardine dei Beach Boys, che ha sentito un nostro concerto pomeridiano a Perugia, e si è complimentato pure lui…quella notte non ho dormito!

  • Siete nel nuovo brano di Renzo Arbore “Esattamente come tu”. Come è il vostro rapporto con lui e come è nata questa collaborazione?

Abbiamo con Renzo un rapporto molto schietto e normale. Uso questa parola perché lavorare con un gigante della cultura italiana di quel calibro senza sentirsi a disagio potrebbe non sembrare facile. Eppure, nell’immenso rispetto e ammirazione che nutriamo per lui e per il suo entourage, sembra di lavorare in famiglia, c’è una semplicità in questo rapporto che non ci aspettavamo e che ci riempie di energia! La collaborazione è cominciata per caso, quando durante il festival jazz di Ascona Renzo è capitato nel club dove stavamo suonando, così abbiamo avuto modo di conoscerci. Dopo pochi mesi, eravamo sul palco con lui in diretta rai per il concerto di Natale! È stata un’esperienza indimenticabile. 

  • Progetti?

Continuare a dare il meglio di noi, senza risparmiarci. Magari una vacanzina a gennaio non guasterebbe!

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