Intervista ai JELLYGOAT: “Eat The Leech” è il nuovo lavoro del quartetto alternative rock

Il nuovo lavoro “Eat The Leech” del quartetto alternative rock da Milano JELLYGOAT, è uscito il 10 novembre.  Il disco contiene 7 tracce, dalle sonorità più rock e dirette rispetto al lavoro precedente.

La band è composta da: Alessio Corrado, Davide Borroni, Gianluca Carioti e Enrico Fossati.

Di seguito l’intervista.

  • Buonasera ragazzi. Il 10 novembre è stato pubblicato il vostro nuovo album “Eat The Leech”. C’è un leitmotiv che attraversa tutta la tracklist?

Anche se la cosa non era stata preventivata in fase di scrittura, in realtà le musiche e i testi vanno un po’ contro corrente rispetto alla moda di oggi, e questo è il filo conduttore del disco. Oggi siamo tutti poveri per colpa di una società che ci fagocita e ci schiavizza, ma faremmo delle guerre pur di restarci dentro.

  • L’album è stato registrato live. Non si corre il rischio che l’ascoltatore non possa apprezzare appieno le canzoni?

La scelta di registrare in questo modo è (anche) una conseguenza di quanto affermato prima: ci piaceva l’idea di tornare alle origini, quattro persone che suonano il proprio strumento tutti insieme, questo è il vero rock & roll. Inutile nascondersi dietro produzioni patinate, decine di sovra incisioni, tracce di voce perfette (perché magari registrate una vocale alla volta…), tanto poi dal vivo ti toppano subito, se sei falso.

  • Che sonorità si trovano al suo interno?

Ascoltando il disco si capisce subito che siamo cresciuti ascoltando il rock degli anni’90, un misto di garage rock, stoner, punk… Sicuramente si sente il suono di tante valvole. Su questo ci siamo subito trovati in sintonia, anche con il titolare di Aemme Recording Studio, che ha registrato le tracce.

  • Il nome dell’album è davvero particolare. A cosa si riferisce?

Naturalmente è un gioco di parole che cita il titolo di una canzone degli Aerosmith. Abbiamo chiesto a Silvia Mauri, l’artista che già aveva realizzato la copertina del nostro primo EP, di disegnare un’immagine di un leone che divorasse il domatore, come segno di rivolta. Il domatore è lo sfruttatore, la sanguisuga, in inglese “leech”.

  • Da poco Ramona Orsenigo ha lasciato la band. Come è stato vissuto questo momento e chi la sostituirà?

Ramona è stata con noi per un anno molto bello e avremmo tutti voluto durasse di più, ma ha deciso di spostarsi da Milano e quindi per il momento non era più possibile andare avanti. Non c’è stato alcun tipo di contrasto in questa decisione. Al suo posto è tornato il nostro vecchio bassista Enrico Fossati.

  • Prossimi progetti da perseguire?

Vorremmo suonare queste canzoni ancora per qualche mese, ma nel frattempo stiamo già scrivendo del nuovo materiale. Sicuramente faremo un altro EP, e vorremmo provare a sperimentare un po’ più liberamente: questi due EP sono abbastanza simili, siamo contenti del risultato, ma sono abbastanza legati allo schema – canzone “strofa/ritornello/special (o assolo) /strofa/ritornello. Vedremo cosa uscirà.

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