Janus River: la storia del ciclista 80enne che fa il giro del mondo

80 anni: una passione per il ciclismo e per le bellezze che la Terra ha da offrire.  

Questa è la storia di Janus River, ciclista polacco, che da 17 anni fa il giro del mondo in compagnia di una mountain bike e uno zaino.

Il 6 dicembre è giunto nella città di Lucca con un’accoglienza che lo stesso Janus ha definito “la migliore del mondo”.

Il suo obiettivo? Estremamente ambizioso! Vuole arrivare nel 2028 nella città di Pechino. In quell’anno Janus avrà “solamente” 91 anni.

Nella sua intervista al quotidiano “Città della Spezia” ha affermato in merito all’avventura intrapresa: “Un giorno mi sono fermato a pensare ed essendo solo, senza famiglia e senza figli ho deciso di imbarcarmi in questa impresa. Ogni giorno lo affronto con 3 euro in tasca, vivendo dell’ospitalità che mi forniscono le città in cui mi fermo. Non dormo in un letto da 17 anni, ho il mio sacco a pelo e anche se mi danno una camera di albergo preferisco dormire in terra. Quello che ho messo da parte nella mia vita, ho già dato mandato agli avvocati, sarà devoluto ai bambini della Siberia, che riceveranno tutto come una grande busta di Babbo Natale”.

Al momento Janus ha visitato 154 Paesi e percorso 350 mila chilometri.

A chi gli chiede come riesce a far fronte economicamente a questo lunghissimo viaggio risponde: “Alle autorità e alle istituzioni che incontro lungo il mio cammino chiedo sempre, in tutto il mondo, ospitalità e nel 90% dei casi sono i comuni ad accogliermi e trovarmi una sistemazione. In Africa ed in Asia i Governatori della Regione sono simili alle divinità e quindi non vi è alcun tipo di problema. Per quanto mi riguarda io chiedo solo, scrivendo lettere, un posto in cui dormire, qualsiasi posto, basta che ci sia una doccia calda. Non uso un letto per dormire. Mangio solo una volta al giorno, due primi o un primo abbondante, un’insalata e un po’ di vino. Niente altro, la sera solo frutta. Dei tre euro che chiedo, uno, quando non trovo frutta da prendere dagli alberi, lo spendo per comprarla, mentre gli altri due euro mi servono per la colazione la mattina, caffè o cappuccino e, se possibile cornetto o bombolone, che mi piace moltissimo. Per il comune non è una grande spesa e, quindi, con il sorriso mi aiutano sempre”.

Un uomo generoso e impavido; come un moderno Ulisse affronta il “viaggio” fatto di imprevisti e vicissitudini per raggiungere la sua Penelope: quest’ultima non è solo la Siberia del 2028 ma la consapevolezza di avere vissuto una esistenza piena, non sprecando nemmeno un momento del dono meraviglioso ricevuto, ossia la vita!

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