Le meraviglie di Ninfa: cronaca di una giornata.

Con passo veloce attraversiamo la distanza che ci separa dal nostro treno diretto a Cisterna di Latina.

Arrivati scendiamo e ad accoglierci troviamo una piccola piazzetta con la splendida statua in onore di Salvo D’Acquisto, nativo di quelle parti.

Poco lontano dalla piazzetta è situata la nostra piccola navetta bianca e verde, quasi voglia mimetizzarsi con il luogo che a breve potremo ammirare. Ci siamo si parte!!!

La prima fermata è su di un campo affollato di macchine e persone; scendo dalla navetta, non sappiamo cosa susciti così tanto interesse e quindi chiediamo informazioni. Sul prato ci dicono esserci una strada romana mosaicata al centro, ma dobbiamo proseguire il viaggio e non riusciamo ad ammirarla.

Eccoci siamo arrivati: dopo aver attraversato un paesaggio verdeggiante e montuoso, finalmente ci troviamo di fronte ai più bei giardini d’Italia, il “Giardino di Ninfa”.

Il nome Ninfa deriva da un piccolo tempietto di epoca romana dedicato alle ninfe Naiadi, divinità delle acque sorgive. Proprietà dei Caetani a partire dal 1298, la resero un immenso giardino con i più vasti alberi e fiori.

Al suo interno furono edificate svariate chiese: San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Giovanni e Santa Maria Maggiore, i cui affreschi ad oggi sono conservati nel castello Caetani di Sermoneta. Ancora ad oggi questo giardino, che un tempo fu una città, affascina e rapisce i nostri occhi e cuori; la sua natura pura e incontaminata guida i nostri passi. È uno spettacolo mozzafiato.

La purezza di questo giardino si rispecchia nelle sue acque in cui si può trovare anche la trota magro stigma, un essere così speciale e raro da potersi riprodurre solo in acque pure e limpide come quelle di questo spettacolare giardino.

Gloria Donati

 

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