Pensioni d’invalidità: chi tutela il cittadino?

L’INPS come tutti sapranno è l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.  É nato nel 1898, per garantire e tutelare il lavoratore e i suoi familiari.

Sono passati ben oltre cento anni dalla sua istituzione, eppure ancora oggi non è ben chiaro come l’INPS applichi le sue regole per la tutela del cittadino.

Quest’anno come negli anni passati, molti invalidi civili si sono visti revocare la propria pensione d’ invalidità. Pensione dalla cifra irrisoria di euro 279,47, nonostante questi abbiano un’invalidità che va dal 75% al 100%.                                                                                    Supponendo che tale invalidità impedisca, diminuisca e in casi più gravi neghi la possibilità di svolgere un lavoro fisico importante o mentale impegnativo.

In rappresentanza di una situazione che si presenta in maniera ciclica e che coinvolge centinaia di invalidi civili, malattia o incidente che sia, l’iter è il medesimo. Mettiamo una persona, un cittadino, un mio conoscente. Invalido per via di una malformazione congenita, che muove i suoi primi passi per ottenere la pensione d’ invalidità. Al momento della visita davanti alla commissione che dovrà, previa visione di tutta la documentazione che lo riguarda, riconoscere l’invalidità, si sente dire che in fondo deve essere contento di non esser passato a miglior vita.  E la sua richiesta non viene accettata. L’uomo non si perde d’animo, dopo vari tentativi nell’ arco di dieci anni, si vede riconosciuta la sua invalidità.

Ora senza entrare nel merito se sia giusto o sbagliato, succede che a distanza di anni, a cavallo tra il vecchio anno ed il nuovo gli viene revocata la pensione d’invalidità, che ricordo è di euro 279,47, senza alcun tipo di preavviso, e successivamente notificato che è tenuto a restituire all’ ente un importo pari alla percezione di un intero anno di pensione d’ invalidità.

Chi darà voce a lui e tanti altri nella stessa situazione, se chi li dovrebbe aiutare e tutelare è esso stesso che gliela nega?

Valentina D’Errico

 

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