“Una scelta sbagliata” o giusta? – il racconto di Angelo Izzo

Una scelta sbagliata è il racconto lungo di Angelo Izzo edito da Scatole Parlanti.

Claudio, il protagonista, che racconta la sua storia in prima persona, è un giovane di buona famiglia e dal futuro assicurato. Dopo aver subito un trauma dalla separazione dei genitori, decide di stringere amicizia con Giulio, un ragazzo sbandato e sicuro di sé.

Questa sarà la prima scelta sbagliata del protagonista, che presto, si ritroverà, insieme al suo amico e probabilmente a causa sua, a compierne altre, una dopo l’altra, che lo porteranno a diventare corriere di cocaina in giro per l’Italia, a isolarsi dal mondo, a frequentare prostitute, e in generale a perdere il controllo della propria vita, solo per il bisogno di “recitare una parte”, come dice lo stesso narratore.

La vita dei due amici procede tra sniffate e ragazze poco raccomandabili, finché un giorno Giulio, fatto e ubriaco, violenta una ragazza davanti agli occhi di Claudio, che resta impietrito dalla scena e non interviene in aiuto.
Questo fatto, nella seconda parte del libro, allontanerà i due amici, che affronteranno il carcere e andranno incontro a destini diversi, con un finale sorprendente.

La storia è molto avvincente, sia per il tema attuale, sia per alcuni accorgimenti dell’autore che invogliano il lettore a sapere come va a finire: verso la fine del racconto, ad esempio, il narratore cambia, ma senza rivelarsi. Questo crea molte aspettative, che vengono tutte ripagate.

Infatti la storia è chiusa, tutti i punti vengono saldati, tutti i protagonisti incontrano il loro destino. Se ad esempio non viene affrontato più in dettaglio il problema del rapporto del protagonista con i genitori, tanto che questi sembrano entità inesistenti nel racconto, alla fine della storia Izzo ci dà finalmente informazioni su di loro: il lettore rimane soddisfatto nella sua curiosità solleticata!

La lingua usata è certamente adatta al tipo di storia, ma a volte è ridondante: lo scrittore ama le strutture a tre, che in effetti sono tantissime: insistente, invisibili, d’intralcio, falsi, ipocriti, egoisti sono solo due dei numerosissimi esempi.

Così come sono tante le ripetizioni: il titolo viene ripetuto costantemente nel testo, quasi come un ritornello che richiama l’attenzione sul pentimento del narratore.
Credo che questo procedimento sia accostabile a certa narrativa americana pulp o anche noir, ma per un racconto di circa 124 pagine le reiterazioni sono un po’ troppe.
A parte questo, la storia è convincente, anche nello stile narrativo.

Forse a livello ideologico qualche perplessità rimane: davvero si è pentito il protagonista? Se è vero che è mangiato dai sensi di colpa, tuttavia continua a definirsi “innocente”: davvero può considerarsi innocente uno spettatore di uno stupro?
E anche il suo atteggiamento un po’ paternalistico nei confronti di Giulio a volte ci aliena le simpatie verso il narratore.

Ma per scoprire quello di cui sto parlando, non vi resta che leggere il racconto “Una scelta sbagliata” di Angelo Izzo: sarà per voi una scelta giusta!

Maria Chiara DAgostino

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