600 di questi Messi

Quando qualcosa si ripete più e più volte, rischia necessariamente di perdere il suo fascino. Addirittura, in alcuni casi, può finire per stancare chi la guarda. È un meccanismo inevitabile della mente umana. Ed è soprattutto una sensazione che chiunque, almeno una volta nella vita, ha provato.

Non sempre, però, ciò accade. In particolare, se una cosa è veramente molto bella o interessante, è più difficile che stanchi lo spettatore. Anche se viene ribadita in svariate occasioni.

Certo, la cosa deve avere davvero un’attrattiva particolare. E, soprattutto, più aumenta il numero di volte in cui essa viene ripetuta, più cresce la bellezza necessaria a non far stufare chi la guarda.

Perciò, non deve essere stato semplice per Lionel Messi inventarsi ad ogni partita un modo per stupirci o impressionarci con le proprie giocate. Eppure, incredibilmente, ci è riuscito. E ancora, nonostante tutto, sembra continuare a farlo.

Sì, perché l’altra sera, nell’andata della semifinale di Champions League giocata al Camp Nou contro il Liverpool, il numero dieci argentino ha realizzato il suo seicentesimo gol da professionista con la maglia del Barcellona. Tra l’altro, esattamente 14 anni dopo il primo, avvenuto il 1′ maggio del 2005 contro l’Albacete.

Numeri impressionanti, che non sembrano minimamente destinati ad arrestarsi qui. Ma, nonostante 600 gol siano veramente un’enormità in così poco tempo, noi non vediamo l’ora di vedere la prossima rete di Messi.

Questo proprio perché i suoi gol, di solito, sono davvero dei capolavori. Fatti tutti in modo diverso l’uno dall’altro, ma ugualmente stupefacenti.

Che sia una conclusione a girare con il sinistro. Un tiro secco e rasoterra di destro.  Un colpo di testa in tuffo. La chiusura di una serpentina pazzesca. La finalizzazione di una triangolazione con il proprio compagno. Un pallonetto da posizione impossibile. Perfino un semplice rigore.

In qualsiasi caso, un gol di Messi è un evento unico nel suo genere, da celebrare comunque come fosse il primo. Perché lui riesce a metterci sempre un po’ di magia dentro, rendendolo in qualche modo speciale o indimenticabile.

Pensiamo proprio alla partita di mercoledì sera contro il Liverpool. Tutti, giustamente, si sono soffermati sulla magistrale punizione del 3-0, segnata con un’angolazione ed una traiettoria praticamente impossibile da quella distanza. Per giunta contro Alisson, uno dei migliori portieri al mondo, che non poteva fare nulla di più di quel che ha fatto per provare a pararla. Perché il pallone si è infilato proprio nell’angolino del palo più lontano dalla sua posizione originale. Insomma, una rete certamente sorprendente e magnifica.

Ma in molti hanno sottovalutato invece la bellezza del gol del 2-0. Che, di sicuro, è meno appariscente di quell’altro. Tuttavia, ugualmente incredibile. Sì, perché non è da tutti intuire che la palla possa rimbalzare sulla traversa e tornare al centro dell’area di rigore in quell’occasione. Ed è pazzesca la naturalezza con cui Messi ha stoppato a seguire quel pallone con il petto, tagliando così completamente fuori gli avversari ed indirizzandosi già per la conclusione a rete con il sinistro.

Un qualcosa che lui ha fatto sembrare semplice, ma che in realtà è come al solito eccezionale. Perché Messi è così, non riesce proprio a fare una rete banale o ripetitiva. Non a caso, infatti, è uno dei giocatori più forti della storia del calcio. E, per questo, i suoi 600 gol sono davvero uno più bello dell’altro. E noi non ci stancheremo mai di vederlo segnare con la maglia del Barcellona addosso. Nemmeno tra altre 600 reti.

Leonardo Gilenardi

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