“Amatissimi” di Cara Wall: recensione del romanzo

Amatissimi

Amatissimi

“Amatissimi”, libro dell’autrice Cara Wall, edito da Fazi Editore, con la traduzione di Silvia Castoldi, è un’opera letteraria che si rifà ai grandi romanzi dell’Ottocento in cui le storie familiari erano in grado, attraverso le pagine, di riportare al lettore la loro veridicità.

Con una scrittura attenta ma mai prolissa, la scrittrice racconta una grande storia di esistenza. Amore, famiglia, dolori, amicizie e religione sono gli elementi del libro.

Cara Wall racconta in “Amatissimi” l’essere umano e lo fa con delicatezza, senza mai prevaricare il pudore dei personaggi.

Il prologo della storia ha una morte, quella del pastore Charles Barrett: da qui inizia la conoscenza dei personaggi.

Due pastori i capisaldi del libro: Charles Barrett e James MacNally, due uomini totalmente differenti nel vivere la religione e l’esistenza. Differenza riscontrabile anche e soprattutto nella scelta sentimentale. Lily, moglie di Charles, è una donna razionale, concreta, intellettuale e severa mentre Nan, consorte di James, è una moglie e figlia devota, una donna accondiscendente e ben voluta.

I quattro si trovano alla guida della storica Terza Chiesa Presbiteriana. È necessario all’interno dell’istituzione una figura ferma per riuscire a superare i tempi turbolenti e mantenere la comunità unita. James e Charles, pur se per caratteristiche diverse, vengono scelti per guidare la chiesa insieme ma le loro esperienze e indole li portano in “luoghi” differenti.

Charles è un uomo solido, sicuro della sua fede e tradizionalista. James, al contrario, vuole un cambiamento profondo, crede nel senso di comunità piuttosto che in un’entità superiore.

I due nel corso della loro vita saranno messi alla prova, affronteranno dolori e cambieranno.

I confini dei caratteri si faranno più labili e meno definiti, il dolore modificherà il senso della religione e le loro moglie vivranno lacerazioni profonde.

Se Lily non smetterà mai di credere nella ragione e Nan nella religione, entrambe comprenderanno di avere necessità di una “comunità” per sopravvivere.

Il lettore leggerà dei loro primi incontri, della decisione di diventare pastori, dei dubbi sulla fede, del bisogno di affidarsi gli uni agli altri pur non sapendolo.

“Amatissimi” è un libro che si fa leggere, ben scritto e semplice nella narrazione nonostante tratti un tema ostico, quello della fede.

Ambientato nella seconda metà del 900 attraversa i tempi, 40 lunghi anni, sfide, divergenze, incomprensioni e amore. Mentre il rapporto tra Lily e Nan, così diverse, sarà arduo e complesso, Charles e James comprenderanno immediatamente che nonostante le loro differenze ci può essere dialogo e che solo attraverso l’unione si può affrontare l’esistenza.

“Quanto lo amava (…) per essersi assicurato che quegli amici restassero per sempre le sue giunture, il suo sostegno, il suo equilibrio, la sua casa.”

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