ATAC (azienda per i trasporti romani) nel mirino delle accuse. Più assenze e meno servizi?
È di alcuni giorni fa la notizia pubblicata sulle principali testate giornalistiche italiane riguardanti la difficile situazione del trasporto pubblico nella città di Roma.
Notizia che come ci si aspettava ha del negativo e del paradossale: nel primo trimestre del 2017, da gennaio a marzo, ogni giorno 1.400 dipendenti dell’ATAC non si sono presentati al lavoro, di cui 750 autisti di bus o conducenti della metropolitana. Tra questi ultimi, in 380 non sono andati a lavorare causa malattia.
Dati questi riportati dal Messaggero e contenuti nel rapporto aziendale sul contratto di servizio Campidoglio – Atac.
Dal dossier emerge soprattutto la crescita esponenziale di certificati medici: il 20% in più rispetto allo scorso anno.
Nello specifico il tasso di assenza nei primi tre mesi è stato dell’12,12% (al netto delle ferie) con un aumento rispetto al 2016 del 9,2%.
Il 6,21% dei dipendenti risulta essere assente per malattia, lo 0,54% per maternità, il 2,44% per effetto della Legge 104, il 2,44% per congedo parentale e lo 0,9% per altri motivi.
Il confronto si fa più serrato osservando come nello spesso periodo l’azienda di trasporto pubblico milanese ATM composta da 9.588 dipendenti, rispetto agli 11.600 di Atac (tra dirigenti, operai, macchinisti, addetti ai servizi ausiliari, addetti ai servizi di supporto e autisti), abbia registrato il 4% in meno di assenze dal lavoro.
Il Messaggero successivamente in un articolo pubblicato il 4 giugno, dal titolo “Meno bus, metro e spazzini: sui servizi lo spettro dei tagli” ha evidenziato come vi siano state delle perdite riguardanti il servizio sulle linee della metropolitana fra il 2015 e il 2016 e fra il 2016 e il 2017.
ATAC ha riposto alle accuse con un comunicato pubblicato sul suo sito, che cito:
Dove sta la verità? Sicuramente osservando il drammatico e quasi inesistente trasporto pubblico della città di Roma c’è da riflettere. Ai posteri l’ardua sentenza!