“BECOMING – La mia Storia”: il film documentario sulla vita dell’ex First Lady Michelle Obama

Becoming

BECOMING – La mia Storia

Uno sguardo intimo nella vita 

dell’ex First Lady Michelle Obama

Un documentario Originale Netflix

Dal 6 MAGGIO SOLO SU NETFLIX

Diretto da: Nadia Hallgren
Film prodotto da: Katy Chevigny, Marilyn Ness
Produttore: Lauren Cioffi
Coproduttore: Maureen A. Ryan
Produttori esecutivi: Priya Swaminathan, Tonia Davis

“Becoming”, documentario dal 6 maggio disponibile su Netflix, racconta la vita dell’ex First Lady Michelle Obama dopo la Casa Bianca.

L’occasione per raccontare la sua storia è data dal tour che Michelle decide di intraprendere a seguito della pubblicazione del suo romanzo omonimo “Becoming”.

BECOMING

Un tour di 34 città americane che la condurrà a riflessioni e incontri. Un’occasione, come affermerà lei stessa, per riflettere.

Durante i suoi incontri l’ex First Lady racconterà aspetti della vita quotidiana e intima, dall’aver pianto nel lasciare la Casa Bianca al sollievo di non dover essere sempre perfetta e sotto i riflettori del mondo.

Michelle, nel documentario, si mostra nei suoi aspetti più quotidiani e familiari: di donna, moglie, madre, sorella e figlia. Ci racconta del padre, scomparso, della giovinezza vissuta senza essere considerata dalla società all’altezza di frequentare un’università importante come Princeton, alla rivalsa nell’essere divenuta una donna forte e completa. Michelle si dimostra diretta, comprensiva, in grado di dare un esempio positivo e di speranza.

BECOMING

“Non torno alla vecchia vita ma ne creo una nuova”: questo afferma in merito alla sua nuova vita, lontana dalla Casa Bianca ma non dalla notorietà che la rende sempre riconoscibile e necessitante di una scorta di sicurezza. Nel rapporto con i suoi collaboratori appare concreta ma umana, empatica e in grado di regalare un sorriso e una parola a tutti. Sfogliamo con lei i ricordi di famiglia, le foto della sua infanzia e adolescenza.

Michelle sembra una donna in grado di motivare gli altri, consapevole del simbolo che la sua famiglia è diventata: la possibilità di emergere nella società e divenire qualcuno, nonostante il colore della pelle.

Le storie che udiamo nel tour e riprese nel documentario sono speciali, eppure, raccontate con estrema semplicità: dall’incontro con il giovane Barack, alla dolorosa decisione di rinunciare ad alcuni dei suoi sogni per stargli accanto, alla difficoltà di essere madre e moglie, alla perfezione richiesta ad una First Lady.

Michelle è consapevole del suo valore di donna, dichiara: “non volevo ridurmi ad un’appendice dei suoi sogni”, riferito a Barack Obama e appare cosciente della sua identità.

Obama, che arriva a sorpresa durante una tappa del suo tour, dichiarando di essere “un cameo per arricchire il concerto”, fa intravedere nel gesto le dinamiche di un rapporto in cui il dare corrisponde al ricevere, in una relazione paritaria.

La campagna elettorale viene raccontata, da Michelle, come un momento estremamente difficile in cui le parole venivano distorte e il giudizio era sempre onnipresente. In ciò fa intravedere la sua sofferenza affermando “quegli attacchi forgiano l’anima delle persone”.

Nel documentario non si ascoltano solo le parole di Michelle bensì anche delle persone a lei vicine: gli affetti, i collaboratori e i suoi lettori, a cui la vita della donna ha ispirato forza e coraggio nell’agire e nell’essere.

“Becoming” ci racconta, attraverso lo sguardo esterno della telecamera, la vita di una donna che appare normale nella sua straordinarietà. Una donna che accoglie, in grado di essere ironica su sé stessa e sulle situazioni affrontate, anche le più complicate, consapevole della sua identità.

Video, foto, filmati pubblici e privati del passato e del presente sono l’ausilio alle parole e ai gesti di Michelle, che dona allo spettatore una parte di sé stessa, senza filtri aggiuntivi se non quelli che una telecamera può normalmente far emergere.

“Io sono l’ex First Lady degli Stati Uniti e sono anche discendente di schiavi”.

Una nota di Michelle Obama:

Sono entusiasta di informarvi che il 6 maggio Netflix renderà disponibile Becoming, un film documentario diretto da Nadia Hallgren che racconta la mia vita e le esperienze che ho vissuto durante il tour dopo l’uscita del mio libro.

Quei mesi che ho trascorso viaggiando – incontrando persone nelle città di tutto il mondo – mi hanno fatto capire che ciò che abbiamo in comune è profondo e reale. In grandi e piccoli gruppi, di giovani e anziani, unici e uniti, ci siamo incontrati e abbiamo condiviso storie, riempiendo quegli spazi con le nostre gioie, preoccupazioni e sogni. Abbiamo elaborato il passato e immaginato un futuro migliore. Parlando dell’idea del “diventare” (Becoming), molti hanno osato raccontare ad alta voce le proprie speranze.

Mi porto dentro quei ricordi preziosi e quel senso di connessione ora più che mai, mentre lottiamo insieme per resistere a questa pandemia, mentre ci prendiamo cura dei nostri cari, ci volgiamo alle nostre comunità e proviamo a tenere il passo con il lavoro e la scuola mentre affrontiamo enormi perdite, confusione e incertezza.

In questi giorni è difficile sentirsi radicati o pieni di speranza, ma spero che come me troverete gioia e un po’ di tregua in ciò che Nadia ha fatto. Perché è un talento raro, una persona la cui intelligenza e compassione per gli altri si manifesta in ogni fotogramma che gira. Ancora più importante, è una persona che capisce il significato e il potere della comunità, e il suo lavoro è magicamente in grado di descriverlo.

Come molti di voi sanno, sono una persona che ama abbracciare. In tutta la mia vita, l’ho considerato il gesto più naturale e uniformante che un essere umano possa fare verso un altro – il modo più semplice per dire: “Sono qui per te”. E questa è una delle parti più difficili della nostra nuova realtà: le cose che una volta sembravano semplici – andare a trovare un amico, sedersi con qualcuno che sta soffrendo, abbracciare uno sconosciuto – ora non sono affatto semplici.

Ma io sono qui per voi. E so che voi ci siete gli uni per gli altri. Anche se non possiamo più raccogliere o nutrire in sicurezza l’energia dei gruppi, anche se molti di noi vivono con il dolore, la solitudine e la paura, dobbiamo rimanere aperti e in grado di metterci nei panni degli altri. L’empatia è la nostra linfa vitale. È ciò che ci porterà dall’altra parte. Usiamola per reindirizzare la nostra attenzione verso ciò che conta di più, riconsiderare le nostre priorità e trovare modi per rendere il mondo migliore.

Anche in tempi difficili, forse soprattutto in tempi difficili, le nostre storie aiutano a cementare i nostri valori e a rafforzare le nostre connessioni. La loro condivisione ci mostra la strada da percorrere. Vi voglio bene e mi mancate tutti. 

 

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