“Big Fish – Le storie di una vita incredibile” di Tim Burton: un’esistenza tra sogno e realtà

Big Fish viene considerato uno dei film più intriganti ed emozionali di sempre. Genio nascosto non poteva essere altro che il maestro per eccellenza dell’eccentricità, il grande Tim Burton.

Nello spettacolo è necessario dar merito alla prestazione dell’attore Albert Finney, candidato come migliore attore non protagonista ai Saturn Award del 2004.

Non sicuramente da meno viene considerata la performance dell’attrice Helena Bonham Carter (nonché sua consorte), la quale spicca nei panni della strega Jenny.

Il viaggio attraverso la fantastica vita di Edward Bloom. 

Big Fish nasce come un film dal genere drammatico fantasy. La storia è ambientata nello sperduto paesino di Spectre, dove tutti i sognatori che hanno la capacità di trasformare cose all’apparenza insignificanti, possono trovare una dimora all’altezza delle proprie aspettative.

L’intero scenario ruota attorno alla vita apparentemente normale di un vecchio commesso di provincia, Edward Bloom. Un eccentrico personaggio il quale non può fare a meno di dipingere la propria esistenza come un’avventura sensazionale, piena di imprevisti e personaggi fantastici. Il figlio Will in seguito alla malattia del padre, cercherà di decifrarne la vita iniziando proprio da quei racconti assurdi che avevano caratterizzato la sua intera infanzia.

Tutto iniziò dall’incontro con una strega e un gigante buono, che lo portarono a giungere nel misterioso paesino di “Spectre“.

Alle porte di questo luogo lontano dallo spazio e dal tempo, scarpe di tutte le forme e colori fanno capolino dai rami degli antichi salici. Usanza volle che venissero lasciate da tutti coloro che decidessero di rimanervi e che venissero recuperate solo quando si fosse stati intenzionati a non farvi più ritorno.
Il viaggio nella memoria del padre continua con la gavetta che egli intraprese lavorando per un circo di nani, dove conobbe l’amore della sua vita.

In seguito a mille vicende fantastiche, si arriva alla conclusione del cerchio, la trasformazione nel “grande pesce”, simbolo della magia rimasta sempre attiva e presente.

Il messaggio che viene tramandato è che magia e realtà possono coesistere negli occhi di chi vive, coltivando la capacità di ascoltare e guardare.

Big Fish, un film di svolta nella carriera del regista, che crea un nuovo modo di interpretare e immaginare. Commovente, vero e senza tempo.

Isabella Orizio

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