Buona Pasqua: il tempo del raccoglimento, del silenzio e di resurrezione.

Siamo arrivati alla Pasqua: mai avremmo potuto prevedere di passare un momento così difficile, teso, a tratti angosciante, a tratti malinconico, a sprazzi caratterizzato dalla reattività.

Come sappiamo si tratta della festa principale del Cristianesimo, perché risurrezione vuol dire rinascita, e anche laicamente, come ha ricordato lo stesso premier Giuseppe Conte, può essere letto come un periodo di riscatto.

Noi ci auguriamo che si registri nel Paese, nella Nazione e nella comunità italiana una voglia di riscatto che metta da parte le divisioni politiche, le faziosità delle congreghe o le logiche settarie.

La penisola sta reggendo, e questo è un motivo di orgoglio seppur scandito dai molteplici lutti che si apprendono giorno per giorno.

Il dolore di aver perso tanti anziani, patrimonio di memorie, persone che con i loro sacrifici hanno tirato in avanti e con decisione le sorti dell’Italia e che troppo spesso vengono nominati in maniera cinica, anche dalle stesse istituzioni che trasversalmente, nei primi tempi, avevano sottovalutato gli effetti nefasti del Coronavirus; ci rammentiamo come liquidavano il tutto, dicendo che era una malattia che colpiva soltanto gli anziani. Soltanto?

Non è tempo di polemica, è tempo di raccoglimento, di silenzio, di riscatto, di Pasqua di resurrezione cristiana, e di rinascita laica.

E che Dio benedica il presidente della Repubblica Mattarella, il Papa, ed il premier Giuseppe Conte, in questo momento condottieri nel mare in tempesta, comunque la si pensi.

Perché l’Italia sta reggendo, perché si rialzerà, senza dimenticare il dolore.

 

Immagine: Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay

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