Caso Insinna. A “Carta bianca” la replica di Flavio

Nel programma politico del martedì di Rai 3 Bianca Berlinguer accoglie Flavio Insinna e lo intervista sul caso “Striscia”.

La trasmissione satirica di canale 5 ha mostrato al grande pubblico i fuori onda di Flavio ad “Affari tuoi”, dove suggeriva alla regia di truffare l’estrazione per sorteggiare i personaggi più simpatici, e si lamentava della partecipazione al gioco della concorrente della Valle d’Aosta, definita da lui in modo non proprio carino “nana di m…”.

Striscia sosteneva, inoltre, che il modo di fare del conduttore di Affari tuoi dietro le quinte discosta molto da ciò che mostra davanti le telecamere, e soprattutto discosta con la sua affermazione di voler vivere in un mondo gentile, affermazione fatta tempo addietro proprio a Carta bianca. Questa dichiarazione era stata fatta parlando dell’immigrazione e del suo impegno nel sociale, in cui sosteneva di trovarsi in un mondo poco gentile dove nessuno si occupa e si interessa delle persone meno fortunate.

Flavio entra in studio estremamente carico e impaziente di dire la sua sulla questione, sostenendo che il servizio di Striscia ha rovinato la sua immagine pubblica.

Incalza dicendo: «Questo paese non ti perdona la leggerezza e il talento. Quella che mi sta succedendo è una cosa violentissima. Io ho detto delle cose giuste, ma in modo sbagliato».

Sostiene, infatti, che le sue parole sono state strumentalizzate per metterlo in cattiva luce, e che lui è un professionista e una persona estremamente passionale, per questo non c’è modo di non fargli dire ciò che pensa a dispetto del fatto che le sue esternazioni possano essere capite o accettate da tutti. Si scusa pubblicamente delle sue parole, mettendoci la faccia, anche se ancora non ha avuto modo di parlare con la concorrente della Valle d’Aosta per scusarsi personalmente con lei. Tuttavia ritiene che le sue parole non fossero una violenza nei confronti della signora, ma anzi che è stato lui a subire la violenza da chi ha reso pubbliche delle affermazioni private e facendole sentire a chi non avrebbe dovuto sentirle.

Flavio parlando con il Corriere della Sera ritiene che nei suoi confronti ci sia odio puro dal momento che è stato letto un pezzo tratto dal suo libro “Neanche un morso all’orecchio”, opera dedicata al padre, per accusarlo di avere impulsi violenti nei confronti delle donne. Il pezzo estratto parlava di un episodio accaduto in ospedale dove non era stato fatto entrare a vedere il padre dall’infermiera, che proprio per questo motivo immaginava di malmenare. Non si può di certo negare però che se ogni scrittore fosse accusato di ciò che fa fare al proprio alter ego nei libri, avremmo le carceri piene di letterati.

 

 

 

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