Catherine Biocca “YOU’RE HIRED” | Villa delle Rose, Bologna | 20 aprile – 26 maggio 2019

Catherine Biocca
YOU’RE HIRED
A cura di Giulia Pezzoli
Nell’ambito del Programma di Residenze ROSE, edizione 2018-2019
20 aprile – 26 maggio 2019
Inaugurazione venerdì 19 aprile 2019 h 18.00

Bologna, 19 aprile 2019 – Dopo Dina Danish & Jean-Baptiste Maitre, è Catherine Biocca l’ultima artista invitata a concepire e realizzare un progetto inedito per la sede espositiva di Villa delle Rose, nell’ambito dell’edizione 2018/2019 del Programma di Residenze ROSE promosso dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
A seguito di una procedura di selezione internazionale, la candidatura dell’artista italo-tedesca è stata scelta da una commissione giudicatrice composta da Lorenzo Balbi, direttore artistico MAMbo; Lorenzo Giusti, direttore GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo; Eva Marisaldi, artista; Giulia Pezzoli, curatrice Programma di Residenze ROSE e Kate Strain, direttrice artistica Grazer Kunstverein (Austria).

Il sostegno nello sviluppo della ricerca artistica e nella produzione di nuove opere durante un periodo di residenza di tre settimane a Bologna si traduce nella mostra YOU’RE HIRED, prima personale di Catherine Biocca in un’istituzione museale italiana, curata da Giulia Pezzoli e visibile dal 20 aprile al 26 maggio 2019.

Artista emergente formatasi tra Germania e Olanda, con all’attivo un solido curriculum di mostre personali e partecipazioni a numerose mostre collettive internazionali, Catherine Biocca (Roma, 1984) si è distinta nella scena delle ultime generazioni per una modalità espressiva basata sull’interazione di elementi audio-visivi, grafico-pittorici e scultorei che animano gli ambienti espositivi attraverso installazioni complesse composte da suoni, animazioni, sipari grafici, opere murarie.
La sua pratica utilizza un’ampia varietà di tecniche e materiali – dai disegni realizzati su tela cerata ad animazioni computerizzate, da installazioni audio-video a sculture animate. Il frequente uso di un’estetica ispirata all’immaginario di cartoni animati e fumetti, retaggio dei ricordi di infanzia dell’artista e delle influenze della cultura digitale, si configura nelle sue opere attraverso immagini e frames che generano situazioni distopiche, in cui sono posti in evidenza, con un atteggiamento di cinico candore, gli aspetti di ironia, assurdità e violenza esperibili nel quotidiano.

Disinteressata agli standard high definition di elementi visuali e audio, Biocca sceglie di lavorare con un registro linguistico semplice e diretto per impatto comunicativo, utilizzando in outsourcing materiali grezzi e non elaborati come animazioni e immagini scaricate direttamente dalla rete.

La sua ricerca affronta temi che riflettono alcuni dei fenomeni sociali, politici ed economici più attuali della società: la sovrapproduzione di immagini nella sfera mediatica e nell’arte contemporanea; la difficile definizione di un’identità e la negoziazione di un equilibrio tra competizione e collaborazione con gli altri; la ricerca di una catarsi escatologica da uno stato fisico e psicologico di sfinimento o di minaccia.

La personale presentata a Villa delle Rose mette a fuoco la direzione più recente della sua ricerca, in cui la sperimentazione delle opzioni formali e tecniche del multimediale assume una nuova dimensione interattiva con l’introduzione di interventi performativi in grado di coinvolgere i visitatori come parte integrante del processo artistico.
L’allestimento interessa tutti gli ambienti del piano terra, con lavori che reinterpretano l’identità passata e presente dell’edificio di origine settecentesca a partire da alcuni particolari strutturali e funzionali.
Le due serie di interventi Ruins I-V e Busti Rosa I-III, sono un invito a scoprire elementi curiosi e nascosti della villa e del suo contesto storico-geografico. Mescolati a elementi fantastici raffiguranti luoghi ed epoche inesistenti, questi lavori innescano una riflessione sul valore simbolico di rovine e frammenti stratificati in un’archeologia del quotidiano. Biocca rielabora le immagini di dettagli scultorei e architettonici erosi e danneggiati dal tempo, per costruire nuove identità, attraverso l’elaborazione di un’iconografia sfalsata da interventi grafici e gestuali che indagano i meccanismi di percezione e di cognizione dell’immagine. Questi elementi, fra cui compaiono le riproduzioni fotografiche di tre dei busti appartenenti al ciclo dei “Benemeriti della Patria”, costituiscono gli indizi di una caccia al tesoro spazio-temporale, in cui il passato della villa riemerge alterato e attualizzato attraverso lo sguardo dell’artista.


A fornire il titolo alla mostra è l’installazione allestita nella sala 2, YOU’RE HIRED!, con la quale Biocca mette in scena un dialogo che ancora una volta destabilizza la percezione dell’osservatore. Due manichini ricoperti da copricapi anti-insetto si fronteggiano all’interno di una grande zanzariera e instaurano un dialogo impossibile: alcuni brani di un colloquio di lavoro si alternano a una conversazione intima. Al personaggio che espone i propri sentimenti, corrisponde un interlocutore formale che ignora le sue richieste e le sue emozioni. Una condizione creata dalla difficile definizione identitaria di queste due figure, oggetti che presentano fattezze umane, ma che, a causa della loro mera funzione scultorea, perdono tale valenza. Come in molti dei suoi lavori, Biocca affronta qui il tema della violenza nel contesto della comunicazione. Questa conversazione unidirezionale si risolve in uno ‘scambio fallito’ tra le due figure, coinvolgendo il visitatore che, senza alcuna possibilità di intervenire, viene contagiato da un sentimento di ansia e disagio.

La serie Steli I-III combina interventi pittorici con sculture lapidee ispirate a steli funerarie di epoca etrusca che evocano simbolicamente il periodo in cui la villa fu adibita a struttura ospedaliera della Croce Rossa durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Il ricordo della sofferenza degli ospiti ricoverati si scontra con il sentimento di sarcasmo incarnato da un personaggio cartoonesco dipinto a muro nell’atto di osservare questi elementi di culto mostrando la propria nudità attraverso il tipico gesto esibizionistico dell’impermeabile spalancato, secondo una modalità meta-visiva del campo di immagine in cui gli oggetti osservati a loro volta ri-guardano l’osservatore. In quest’opera, in particolare, è inoltre ravvisabile un dispositivo emotivo ricorrente nel lavoro di Biocca: il senso di sottile piacere che deriva dai fallimenti e sfortune altrui, definito dal termine tedesco Schadenfreude (da Schaden = danno e Freude = gioia), spesso utilizzato nell’industria dell’intrattenimento per generare un effetto di perfida comicità.

La dialettica tra spazi interni e paesaggio esterno, tra reale e digitale, si sovrappone nuovamente nell’intervento Exclusive Cocktail. L’artista qui crea una scenografia immersiva, un trompe-l’oeil, attraverso la proiezione del viale alberato del parco di Villa delle Rose su cui passeggia indisturbato un gigantesco animale preistorico. Nell’ambiente buio lo spettatore ha la sensazione di trovarsi in un panorama familiare ed estraneo allo stesso tempo, uno scenario surreale e inverosimile, rigenerato dall’artista in forma digitale. Ad essere messo in atto è un capovolgimento fisico, nel quale i singoli elementi trovano, decontestualizzati e ricomposti, nuova vita.

Il dialogo con gli elementi della natura circostante è sotteso anche nell’intervento a parete Broken Sky che, provocando un’inaspettata discontinuità nella percezione dei confini fisici del contenitore museale, simula l’apertura di uno squarcio aprendo lo sguardo alla veduta di un cielo.
Immaginando una più concreta interazione tra spazio espositivo e visitatori, a partire dal 27 aprile 2019, la performer Federica Scalera, selezionata da Biocca tra gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, interverrà all’interno degli ambienti compiendo piccoli gesti di interazione visiva e acustica che forniranno ulteriori chiavi di lettura per interpretare i lavori in mostra. L’attivazione di improvvisazioni su canovaccio romperà così la tensione dell’ingresso in uno spazio espositivo istituzionale come quello di Villa delle Rose.

L’esperienza di vita e lavoro vissuta da Catherine Biocca nella Residenza per Artisti Sandra Natali trova un’espressione complementare alla mostra nell’omonima pubblicazione bilingue (italiano/inglese) stampata da Edizioni MAMbo con testi di Giulia Pezzoli e Lorenzo Benedetti, e prefazioni istituzionali di Roberto Grandi e Lorenzo Balbi.

L’esposizione è aperta il sabato e la domenica dalle h 14.00 alle 19.00, con ingresso libero.
Visite guidate a cura del Dipartimento educativo MAMbo si svolgono ogni sabato alle h 17.00, con un minimo di 6 persone. Costo partecipazione € 4, con prenotazione obbligatoria: 3
tel. 051 6496627 (mercoledì h 10.00-17.00, giovedì h 13.00-17.00) oppure 051 6496611, e-mail mamboedu@comune.bologna.it.
L’edizione 2018-2019 del Programma di Residenze ROSE si avvale del sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
La mostra YOU’RE HIRED è realizzata con il supporto organizzativo di Absolut Eventi & Comunicazione.

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