Ciclicità femminile e onirico al Teatro di Documenti – “Divina Dea Terra Madre” di Giovanna Lombardi: tra prosa e poesia, attraverso il sogno
Un inno alla vita e un omaggio alla femminilità: lo spettacolo Divina Dea Terra Madre di Giovanna Lombardi – in scena al Teatro di Documenti di Roma il 3, 4 e 6 ottobre – è un invito a liberare le proprie emozioni e a riconnettersi con la propria parte più intima.
Accompagnata dalla voce di Michela Cotugno e dal flauto di Federica Talia, l’autrice porta sul palco del teatro romano uno spettacolo multisensoriale che, pensato come ringraziamento alla Terra che ci ospita e monito a non dimenticarne la ricchezza, mira a coinvolgere lo spettatore solleticandone tutti i cinque sensi, in un’esplosione di vibrante energia tipica del femminile.
“Diva Dea Terra Madre è il testo conclusivo di una mia trilogia drammaturgica nata nel 2015 con Il fantastico mondo di Ivanilda e proseguita nel 2019 con La casa del padre, due opere inedite portate entrambe in scena al Teatro Stanze Segrete – spiega Giovanna Lombardi – Con Divina Dea si raggiunge l’apoteosi della ciclicità, del nostro essere in continuo mutamento, senza mai avere fine”.
Lo spettacolo, una produzione de La casa di Babette – Teatro Giò, è un percorso sensoriale tra prosa e poesia che vuole abbracciare gli spettatori: “Coronato da suoni che spaziano dal jazz alla musica armena, attraverso diversi generi musicali – spiega l’autrice, regista e produttrice – lo spettacolo risveglia i nostri cinque sensi, messi a dormire dal tempo in cui viviamo. Con l’utilizzo smodato dei social, tendiamo a essere tutti un po’ uniformati, non più capaci di sentirci e ascoltarci, sempre in fuga dallo scorrere del tempo. Il terzo tempo della trilogia è un ritorno a casa, ognuno con il proprio essere, in un passare dal caos senza fine alla perdita delle radici, in totale leggerezza”.
“La terra è il mio corpo, l’acqua il mio sangue, l’aria il mio respiro, il fuoco il mio spirito”, dice l’attrice: il testo è una raccolta di immagini oniriche, con continui riferimenti mistici e sensoriali che portano a una dimensione surreale: “Sul palco lasciamo la chiave del controllo e distruggiamo i nostri limiti – continua Giovanna Lombardi – Bisogna abbandonare le paure, l’ego e le convinzioni, per poi mettersi a corpo nudo in una dimensione di elementi semplici e riprendere energia dalla Terra Madre. Durante lo spettacolo, accompagno lo spettatore in una piacevole zona di immaginazione in cui abbandonarsi alla spontaneità”.
L’opera di Giovanna Lombardi è il femminile declinato nelle sue molteplici forme, anche nella scelta delle interpreti: “Con Michela e Federica è stato quasi un incontro alchemico – racconta – Abbiamo sentito il bisogno di unire le nostre professionalità e i nostri cuori ognuno pulsante della propria arte. Il resto è venuto da sé, in un perfetto lavoro corale”.
Giovanna, Michela e Federica si fanno portatrici di un messaggio chiave per questo momento storico: “Liberiamo lo spirito selvaggio e andiamo con i capelli al vento – esorta l’attrice – Rompiamo le catene che non ci permettono di evolvere. Siamo fatti di tutti gli elementi della Terra e qui vogliamo ringraziarla per ospitarci ogni giorno e, soprattutto, per averci dato la vita, oltre che per farcela dare”.
Maria Laura Pala