Cinema: 3 celebri scene con la roulette protagonista

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Cosa c’è di meglio della roulette per creare un colpo di scena sul grande schermo? Spesso i registi e gli sceneggiatori si trovano in difficoltà quando la trama di un film deve prendere pieghe inaspettate, perché l’evoluzione della storia deve comunque risultare piuttosto credibile, anche se si tratta di commedie. Quello della roulette è diventato alla lunga un vero e proprio leitmotiv del cinema, in quanto è facile che un personaggio possa vedere cambiata la propria vita di fronte alle ruote delle sale da gioco. Basta indicare un numero per perdere tutto o svoltare, così da avere i mezzi per mettere in atto nuove iniziative che siano funzionali al racconto. I film sul casinò abbondano, ma la singola roulette basta e avanza come elemento per rendere memorabile una pellicola.

Sono molteplici i titoli in cui appare la ruota da casinò. Basti pensare ad alcuni episodi della serie di 007 o a film come “La stangata” o “Casablanca”. Gli spettatori più assidui e appassionati, però, ricordano anche singole scene in cui la roulette è stata protagonista. Un esempio calzante è rappresentato da “Proposta indecente” del 1993, quando David e Diana Murphy, interpretati rispettivamente da Woody Harrelson e Demi Moore, perdono tutto al gioco puntando sul rosso e ritrovandosi nei guai. A quel punto la coppia deve fare i conti con l’offerta avanzata dal miliardario John Gage, incarnato da Robert Redford, che si propone di risolvere la situazione economica dei due giovani in cambio della disponibilità della donna.

Più divertente lo scenario che caratterizza “Lost in America”, quando David, appena licenziato, decide di partire insieme alla moglie Linda per Las Vegas e godersi la vita senza pensare al futuro. I due innamorati partono da Los Angeles con 100.000 dollari, che Linda, presa dalle atmosfere del tavolo verde, scommette interamente alla roulette del Desert Inn Casinò, perdendo. A quel punto spetterà a David, appena sceso dalla camera in pigiama, cercare di convincere i gestori della sala a riconsegnargli il denaro sperperato dalla signora…

Infine, non si può non citare il caso di “Lola corre”, un thriller tedesco datato 1998. Lola, il cui cuore batte per Manni nonostante la sua vicinanza ad ambienti criminali, deve giocare alla roulette per recuperare i soldi che il ragazzo avrebbe dovuto consegnare a dei delinquenti e che invece aveva lasciato in una borsa sulla metropolitana. Lola gioca su un singolo numero, il 20, venendo così baciata dalla fortuna ed emanando un urlo di felicità che definire stridulo sarebbe troppo poco!

Quello della roulette è un pretesto narrativo che non stanca mai. In sé per sé è il gioco stesso a essere ripetitivo, eppure c’è chi lo pratica comunque con assiduità senza farci caso. Le caratteristiche del gioco della roulette non sono poi così complesse: non occorrono grandi abilità matematiche o mnemoniche in questo caso ed è il motivo principale per il quale anche qualsiasi personaggio del mondo del cinema può essere colto a giocarvi senza che l’idea appaia come una forzatura agli occhi dello spettatore. Il grande schermo continuerà senz’altro a proporre la roulette in molti film che attendono solo di essere prodotti.

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