Cosa ci ha detto il derby di Milano?

Il derby di Milano è da sempre una partita speciale. Innanzitutto perché è il confronto tra due squadre con una rivalità cittadina molto forte. E poi perché Milan e Inter sono due club fondamentali nella storia del calcio italiano. Quest’anno, però, il derby di ritorno tra rossoneri e nerazzurri ha significato una tappa decisiva anche per il campionato di Serie A. Infatti, sono parecchi gli spunti di riflessione derivanti dalla sfida che si è giocata domenica scorsa e che ha visto la vittoria dell’Inter per 3-2. Spunti che non riguardano solo le due compagini coinvolte, ma che ci dicono molto anche sulla situazione generale del nostro campionato. Vediamo allora quali sono gli aspetti più interessanti che si possono evincere dall’ultimo derby della Madonnina.

L’Inter gioca meglio senza Icardi

Il primo spunto di riflessione riguarda certamente la prestazione fatta dall’Inter in campo. I nerazzurri hanno espresso finalmente un calcio fluido, fatto di combinazioni veloci e continui scambi di posizione. Ciò in totale controtendenza con il gioco messo in mostra nel resto del campionato, quando anche in partite dominate e vinte non erano riusciti ad impressionare in tal senso. Il merito è probabilmente da attribuire soprattutto a Lautaro Martinez. Il centravanti argentino è diventato titolare soltanto da poche settimane, a causa dell’autoesclusione di Icardi dalle vicende interiste. Va detto che ci ha messo un po’ ad ingranare, alternando buone giocate ad altre meno positive.

Domenica scorsa, però, ha mostrato il meglio di sé, dando qualità e spessore ad ogni pallone toccato. In particolare, l’aspetto più importante della sua partita è stata la capacità di venire indietro e far girare la squadra con i tempi giusti. Questo ha permesso finalmente alle manovre studiate da Spalletti di prendere forma pure in campo, fondando le premesse necessarie per la grande prestazione nerazzurra. È quindi evidente, ormai, come l’Inter giochi meglio senza Icardi nell’undici titolare. Certo, non vuol dire che i gol di Maurito non servano, perché spesso permettono da soli alla propria squadra di vincere le partite. Però, alla lunga, nel calcio ripaga soprattutto saper far esprimere al meglio il proprio collettivo. E l’unico modo per Spalletti di riuscirci è proprio quello di schierare dall’inizio Lautaro Martinez come centravanti della sua Inter.

Se Piatek non segna diventa un problema per il Milan

Uno dei giocatori più importanti del Milan dell’ultimo periodo è sicuramente Krzysztof Piatek. Il centravanti polacco è stato, fino ad ora, l’autore di un campionato pazzesco, segnando quasi ad ogni partita. Ma domenica scorsa ha mostrato tutti i propri limiti. In particolare, è stata finalmente evidente a tutti la sua difficoltà nel difendere e trattare la palla. Questo, in una partita in cui il Milan ha avuto un baricentro abbastanza basso, ha portato Piatek ad essere costantemente in balia dei difensori nerazzurri, che non gli hanno mai permesso di rendersi utile alla propria squadra. E così i rossoneri hanno finito per giocare praticamente in dieci per tutto il match.

È quindi necessario ribadire un concetto sempre più palese ormai: se non segna, Piatek diventa un problema per il Milan, perché per il resto l’attaccante polacco fa veramente fatica a dare un contributo ai propri compagni. Ma allora viene da chiedersi: non sarebbe meglio puntare più spesso sul promettentissimo Patrick Cutrone, che invece possiede pure quelle caratteristiche così assenti in Piatek?

Gattuso è potenzialmente un grande allenatore

L’episodio più eclatante del derby di domenica scorsa è stato forse il diverbio tra Biglia e Kessié vicino alla panchina rossonera. Una lite furibonda tra due compagni di squadra, fatta davanti a tutti e ripresa interamente dalle telecamere. Insomma, un qualcosa che di solito è destinato a lasciare il segno in negativo su giocatori e ambiente per molto tempo. Invece, a spegnere subito le polemiche sul nascere ci ha pensato Gennaro Gattuso. Il tecnico del Milan è incredibilmente riuscito a stemperare i toni nel post-partita, dichiarando che se avesse visto l’episodio si sarebbe buttato anche lui nella mischia. Ma, contemporaneamente, non ha risparmiato critiche al gesto dei suoi due ragazzi, che ha condannato seccamente.

Solo un grande leader e comunicatore può permettersi una presa di posizione del genere. E Gattuso ha ormai più volte dimostrato di esserlo. Bisogna dire, però, che nel derby non ha avuto la stessa abilità dal punto di vista tecnico-tattico. In particolare, non hanno convinto del tutto il suo piano gara e i suoi cambi durante il match. Ma, se riuscirà ad unire alle sue naturali doti carismatiche una crescita ancora più importante dal punto di vista del training, allora Rino diventerà certamente un grande allenatore.

L’Inter è più forte del Milan

Prima di domenica scorsa, il Milan era avanti di un punto sull’Inter. I rossoneri avevano approfittato del periodo negativo dei rivali cittadini per superarli e aggiudicarsi il terzo posto in classifica. In questo senso, quindi, gli ultimi risultati avevano ribaltato i pronostici di inizio anno, che vedevano praticamente in modo unanime i nerazzurri davanti. E, in effetti, la rosa interista è sempre sembrata più fornita di quella rossonera. Perciò, la sensazione era che l’Inter fosse stata superata solo per l’incapacità congenita del suo ambiente di mantenere la calma e la lucidità per un lungo periodo. Ma, con la vittoria di domenica, la squadra di Spalletti si è ripresa meritatamente il terzo posto, che aveva tenuto saldamente tra le mani per gran parte della stagione. Insomma, l’ultimo derby non ha sovvertito l’ordine naturale delle cose, ma ha semplicemente ristabilito i giusti valori tecnici anche all’interno della classifica. Perché l’Inter, al netto delle accidentali contingenze del momento, è certamente più forte del Milan quest’anno.

La corsa per la qualificazione in Champions League sembra ormai quasi segnata

Ma la conseguenza più rilevante di questo Milan-Inter riguarda proprio la lotta per il terzo e il quarto posto, valevoli per la qualificazione alla Champions League dell’anno prossimo. Infatti, una sconfitta ai danni dei nerazzurri avrebbe significato essenzialmente due cose: innanzitutto, la certificazione della crisi interista, sugellando gli ultimi due difficilissimi mesi passati tra alcune sconfitte rocambolesche e la pessima gestione del caso Icardi; inoltre, avrebbe mantenuto il distacco tra quarta e quinta in classifica a soli 3 punti. Così, invece, le distanze sono aumentate di un punto, che comunque non è poco a questo punto della stagione. Ma, soprattutto, ora la quarta è il Milan, una squadra in salute e apparentemente molto solida.

Sembra, perciò, davvero difficile immaginare eventuali rimonte nei confronti delle due milanesi, che in questo modo dovrebbero tornare finalmente in Champions League insieme, dopo anni che ciò non accadeva. Spetta adesso a Roma e Lazio, cioè le squadre attualmente più vicine ad Inter e Milan in classifica, tentare di realizzare l’impresa, ribaltando a sorpresa la situazione attuale e soffiando il biglietto per l’Europa proprio ad una delle due protagoniste del derby di Milano.

Leonardo Gilenardi

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!