Fecondazione assistita, si raccomanda sospensione trattamenti non urgenti

Anche l’attività di fecondazione assistita va ristretta per contenere la trasmissione del Covid19 in Italia. È quanto raccomanda un documento congiunto del Centro nazionale trapianti e del Registro nazionale della procreazione medicalmente assistita (pma) dell’Istituto superiore di sanità. Cnt e Registro chiedono ai centri Pma di sospendere tutti i trattamenti non urgenti, pur sottolineando come tali misure siano da intendersi come raccomandazioni tecniche e non come disposizioni vincolanti, che spettano alle Regioni.

La sospensione delle attività riguarda sia la donazione di gameti che i trattamenti di Pma in generale (con o senza donazione di cellule riproduttive): l’interruzione, in via precauzionale, è da applicarsi alle coppie che non abbiano già iniziato il protocollo di stimolazione farmacologica o che non sono considerate casi urgenti, per via dell’età o di particolari condizioni cliniche.

Il Cnt e il Registro Pma invitano i centri a mantenere invece attive le procedure di crioconservazione dei gameti volte a preservare la fertilità dei pazienti oncologici e di tutti quelli che sono sottoposti ad altre terapie considerate tossiche per l’apparato riproduttivo.

Le raccomandazioni raccolgono quanto espresso di recente anche dalle società scientifica di settore come la Società italiana di riproduzione umana (Siru) e la Società italiana fertilità sterilità – medicina della riproduzione (Sifes-Mr) e dalla Fondazione Pma Italia.

 

Consulta: Centro nazionale trapianti

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