Femminicidio e Violenza sulle donne – Centro Antiviolenza Mai+Sole: intervista alla Presidente Adonella Fiorito
“Ogni atto di violenza fondato sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”
(Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, Assemblea generale della Nazioni Unite 1993)
- Buonasera Adonella Fiorito la ringrazio moltissimo per la disponibilità. Lei è Presidente del Centro Antiviolenza Mai+Sole. Ci racconta la vostra realtà?
La realtà di Mai+Sole è una realtà di provincia. 16 anni fa ci siamo inventate questa associazione. Ci dicevano che non esisteva il problema ma fin da subito si è visto quante donne non parlavano perché non c’erano risposte adeguate alle loro richieste. Ora i gruppi nati da Mai+Sole sono 8 e non passa giorno senza che arrivi almeno una richiesta di aiuto.
- Adonella Fiorito
- Qual è l’iter che una donna vittima di violenza deve seguire per chiedere aiuto al Centro e cosa accade una volta che si è messa in contatto con voi?
La donna può arrivare a noi su chiamata diretta, tramite carabinieri o pronto soccorso. Dopo un primo colloquio si stabilisce insieme il percorso più adeguato alla situazione che si presenta.
- Al 21 agosto 2023 sono state 75 le vittime di femminicidio e tante altre le donne vittime di violenza: dati allarmanti che sembrano, almeno apparentemente, aumentare ogni giorno di più. Crede che la violenza stia dilagando o semplicemente c’è una maggiore attenzione mediatica e sociale?
Purtroppo la violenza è sempre esistita, ora mi sembra che non ci siano più freni e tutti possono fare tutto, quindi anche uccidere, picchiare, offendere, senza timore delle conseguenze.
- Ciò che colpisce dagli ultimi episodi è che essi siano scaturiti da giovanissimi, la generazione del “futuro”. Sulla base della sua esperienza qual è il “cancro” da debellare, la causa scatenante di tanta violenza?
Mi viene da dire la solitudine. I ragazzi, nonostante i tanti stimoli che arrivano dalla società, non hanno confronto, dialogo, trascorrono la maggior parte del loro tempo con un telefono in mano, con relazioni virtuali…
- L’ONU ha definito la violenza sulle donne un “flagello mondiale”. Gli aggressori sono spesso figli del patriarcato e di un’idea di donna come corpo e oggetto. Ha una storia da raccontarci che l’ha colpita in modo particolare nel corso della sua esperienza al Centro?
Forse questa storia, non rientra molto nel tono di questa intervista, ma ho visto togliere i bambini ad una mamma dopo aver denunciato il papà per abusi sulla bambina (documentati dall’ospedale). Si chiama violenza, vittimizzazione secondaria, ma questa paura, la paura di non essere credute, frena spesso dall’uscire da situazioni di violenza.
- Troppo spesso si ascoltano affermazioni che tendono a de — colpevolizzare gli aggressori: la donna era poco vestita, aveva bevuto, era uscita tardi la sera. Giudizi e pregiudizi che possono creare paura e sensi di colpa nella vittima.
Non abbiamo imparato a gestire e vivere in libertà: la libertà è rispetto e questo manca. Abbiamo programmi specifici per lavorare con le scuole di ogni ordine e grado: solo con la prevenzione possiamo sperare un giorno in un mondo con meno violenza.
- Per concludere: come ci si può mettere in contatto con il vostro Centro?
Siamo reperibili h24 al 3351701008 e alla mail info@maipiusole.it
Link sito web Centro Antiviolenza Mai+Sole: http://www.maipiusole.it/