Festa della donna e Street Art: A Milano “Lotto e Marcio” dell’artivista Cristina Donati Meyer.

Cristina Donati Meyer
In occasione della celebrazione della “Giornata delle donne” dell’8 marzo, l’artivista femminista Cristina Donati Meyer, ha realizzato, in Via Valenza zona Porta Genova l’opera “Lotto & Marcio”.
L’opera rappresenta un corteo di donne che lottano ogni giorno, l’artivista ha inteso rendere un omaggio a tutte le donne, alle femministe e a chi lotta ogni giorno contro la prevaricazione, la violenza, il razzismo, le disparità di opportunità, il patriarcato e la misoginia dei poteri.
Ancor oggi, le donne sono costrette a rivendicare i propri diritti, salari uguali agli uomini, medesime opportunità nel mondo del lavoro, della ricerca, dell’istruzione e della cultura.
Nel mondo, in molti Paesi, la condizione delle donne, è a livelli da Medioevo (si pensi all’Iran, ai Paesi del Golfo, all’Afghanistan, a molti Stati latino americani, ma anche alla Polonia reazionaria e antiabortista), ma purtroppo, anche in Italia, la situazione registra numeri inquietanti. Non solo la quantità di femminicidi, circa 150 donne assassinate l’anno (punta dell’iceberg del sistema patriarcale misogino e maschilista), ma anche elementi strutturali, come la scarsa presenza ai vertici politici, economici, di pubbliche amministrazioni, dei media e nel mondo dell’Università, della cultura e dell’arte.
“Un giorno di festa l’anno, come se fossimo una minoranza o un animaletto in via di estinzione, non ci basta e sa di solidarietà pelosa e di paternalismo, non ci servono mimose, né fiori, ma opere di non violenza e parità!” dice l’artista.
Tra le donne in marcia, per questo 8 Marzo, si riconoscono alcune delle figure che lottano quotidianamente per l’emancipazione femminile, per i diritti umani e per l’ambiente: Elly Schlein, Greta Thunberg, Carola Rackete, Cecilia Strada, Paola Egonu e Michela Murgia.
Le donne ancor oggi hanno disparità di salari rispetto agli uomini, l’80% dei posti di lavoro persi nel corso della pandemia era ricoperto da donne, con le restrizioni e i lock down sono aumentate le violenze domestiche e gli assassini. In Italia e nel mondo la condizione del lavoro femminile è ancora ostaggio di preconcetti e criteri discriminanti. Oltre metà della popolazione italiana, quella femminile, è sottorappresentata nella politica, nelle istituzioni, nelle imprese, pubbliche e private. Il lavoro di cura, assistenza e domestico non è riconosciuto e grava, al 90% sulle spalle delle donne. E’ bene ricordarlo.