FESTA DELLA REPUBBLICA. “Parata di Mattarella con 4.000 civili e militari”

La parata militare che si tiene da 71 anni in onore della festa della Repubblica Italiana è stata aperta da 400 sindaci, tra cui quelli delle zone terremotate in prima fila a sfilare: un riconoscimento per il loro coraggio e determinazione nel lottare per i loro paesi e un modo per far sentire il supporto da parte di tutte le istituzioni.

Apprezziamo molto questa attenzione da parte delle istituzioni dello Stato al nostro ruolo” commenta il presidente dell’ACI e sindaco di Bari Antonio Decaro “L’Anci è dal principio al fianco delle comunità colpite, attraverso i loro amministratori. Con la determinazione di lavorare affinché i riflettori sul centro Italia non si spengano. Perché a quei territori servono incentivi materiali e investimenti straordinari. Ma anche sostegno per sconfiggere la paura. Ci auguriamo che la festa della Repubblica quest’anno sia la festa di chi non ha paura di ricominciare. Noi sindaci siamo pronti”, parole che esprimono la voglia di lottare e la paura di essere scordati.

Sul palco presidenziale allestito lungo via dei Fori Imperiali al fianco di Mattarella sono apparsi anche diversi ministri e autorità militari. L’importanza storica di questa manifestazione è scolpita nella storia della nazione italiana e del suo popolo, che finalmente tra il 2 e il 3 giugno del 1946 dopo 85 anni di dominazione della dinastia Savoia e di dittatura fascista, poté scegliere con un referendum se mantenere la monarchia o dare vita alla Prima Repubblica italiana: fu così che da nazione monarchica diventammo una Repubblica costituzionale.

Dal 1948 ebbe inizio la tradizionale sfilata militare che ancora ad oggi, anche se con restrizioni (causa l’alto costo), si tiene ogni 2 giugno. E come ogni 2 giugno a partire dal 1948 ogni sfilata prevede l’onorificenza del Milite Ignoto, su cui è posta dal capo dello Stato una corona d’alloro in segno di rispetto e onore per tutti quei militari morti in guerra, ma che non furono riconosciuti.

Nel settantunesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, rivolgo il mio saluto agli uomini ed alle donne delle nostre Forze Armate ed insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia”, questo il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, e ha poi continuato affermando che “I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 – sottolinea – continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare. Le difficoltà che stiamo affrontando, le minacce alla nostra sicurezza e al nostro benessere vanno sostenute con la limpida coscienza dei risultati raggiunti“.

Ogni anno da 71 anni questa tradizione viene rispettata e portata avanti con dedizione, poiché simbolo dell’unità dell’Italia e della vittoria della democrazia sulla monarchia.

Gloria Donati

 

 

 

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