Festival del Cinema di Venezia 2018, tra polemiche e paillettes

Finalmente si è aperto il sipario sulla 75° edizione del Festival del Cinema di Venezia. Tra lustrini e vestiti scintillanti, la prima giornata al Lido ha avuto un retrogusto più politico che cinematografico.

Prima della proiezione del film di Alessandro Cremonini su Stefano Cucchi, “Sulla mia pelle” che vede Alessandro Borghi e Jasmine Trinca grandi protagonisti, e che si è valso sette minuti di applausi dalla platea nella Sala Darsena e l’abbraccio sentito di Ilaria Cucchi agli attori commossi, il primo battibecco aveva visto coinvolto il padrino del Festival del Cinema di Venezia, Michele Riondino, e Matteo Salvini – poi arrivato in tarda serata per cenare con la compagna Elisa Isoardi. Dopo che l’attore pugliese aveva esternato di non sentirsi rappresentato dall’attuale amministrazione politica, il Ministro dell’Interno, proprio ieri, ha risposto con un tweet: “Invece lo incontrerei volentieri, sono curioso e testardo, nella speranza di riportarlo su retta via…”. L’altra polemica politica è stata sollevata dal presidente di giuria Guillermo Del Toro che ha sottolineato la scarsa presenza femminile tra le fila dei registi, solo una donna, mentre gli uomini ne sono 20. “C’è un vero problema a livello culturale che va risolto, ci sono molte voci che non vengono ascoltate e devono esserlo”, ha commentato il premio Oscar 2018.

A far tornare al centro il cinema, ci hanno pensato Damien Chazelle, regista premio Oscar per La La Land, e l’attore Ryan Gosling. I due, arrivati al Lido di Venezia in mattinata, si sono concessi ad interviste prima di sfilare come divi sul red carpet, dove hanno fatto foto ed autografi per i tanti fan in attesa. “First man”, è questo il titolo del film che hanno presentato al Festival del Cinema di Venezia, un film che racconta la storia del primo uomo sbarcato sulla luna in quel lontano, ma vicino, 20 luglio 1969. Fu Neil Armstrong, interpretato da Ryan Gosling, a mettere piede sulla suolo lunare quasi cinquant’anni fa. Da quello che è venuto fuori dalle prime impressioni da chi ha visto la pellicola, vedremo in scena un uomo con le sue debolezze, e non l’astronauta, il mito. La sceneggiatura, scritta da Josh Singer e basata sul libro di James R. Hansen, si concentra sugli anni che vanno dal 1961 al 1969, sullo sfondo storico-politico particolare, dove Stati Uniti e Unione Sovietica erano in piena Guerra Fredda, dove erano in competizione su tutto, anche sui meriti spaziali.

Insomma, se queste sono state le premesse del 75° Festival del Cinema di Venezia, bisogna aspettarsi di tutto nelle prossime giornate, fino a quando verrà consegnato il fatidico e combattuto Leone d’Oro.

Isabella Insolia

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!