“FOTOGRAFIA E FEMMINISMI. Storie e immagini dalla Collezione Donata Pizzi” alla Fondazione Sabe per l’arte di Ravenna dal 5 ottobre al 15 dicembre 2024

Liliana Barchiesi, dalla serie Le casalinghe, Milano, 1979. Stampa gelatina bromuro d’argento, 20 x 30 cm

Liliana Barchiesi, dalla serie Le casalinghe, Milano, 1979. Stampa gelatina bromuro d’argento, 20 x 30 cm

Sabato 5 ottobre 2024 alle ore 11, la Fondazione Sabe per l’arte presenta FOTOGRAFIA E FEMMINISMI. Storie e immagini dalla Collezione Donata Pizzi, mostra collettiva a cura di Federica Muzzarelli, realizzata in collaborazione con il Gruppo di Ricerca FAF/Dipartimento delle Arti, Università di Bologna, all’interno del Progetto PRIN 2020 “La Fotografia Femminista Italiana”.

Lisetta Carmi, dalla serie I Travestiti, 1965-1970. Stampa gelatina bromuro d’argento, 18x24 cm. Martini & Ronchetti, courtesy Archivio Lisetta Carmi (1)
Lisetta Carmi, dalla serie I Travestiti, 1965-1970. Stampa gelatina bromuro d’argento, 18×24 cm. Martini & Ronchetti, courtesy Archivio Lisetta Carmi

Fondazione Sabe per l’arte, nata nel 2021 quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura, nel 2024 si è aperta infatti alla fotografia esplorando le sue relazioni con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale. Il suo programma espositivo ha ottenuto il patrocinio del Comune di Ravenna e del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – Campus di Ravenna ed è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Silvia Truppi
Silvia Truppi

A partire da una selezione di immagini provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, la mostra FOTOGRAFIA E FEMMINISMI mette in dialogo il lavoro di diverse generazioni di fotografe e artiste operanti nel panorama italiano degli ultimi cinquant’anni.

Giulia Iacolutti, dalla serie “Casa Azul”, 2017. Cianotipia su carta cotone Fabriano Rosaspina

In particolare, la collettiva focalizza la persistenza ideale, l’eredità culturale e, insieme, lo sviluppo e i mutamenti dell’immagine e della presenza delle donne attraverso gli snodi offerti da quattro nuclei tematici principali: Album di famiglia, Identità di genere, Stereotipi e spazi domestici, Ruoli e censure sociali.

Diane Bond
Diane Bond

Lo fa accostando, secondo un montaggio parallelo che ne rivela concretamente continuità e dissonanze, i lavori di artiste storicizzate quali Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli e Tomaso Binga, a quelli di Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e Alba Zari.

Bundi Alberti
Bundi Alberti

Ma la mostra è anche un racconto nel racconto: quello di un’iniziativa pionieristica e lungimirante che ha portato Donata Pizzi a iniziare un percorso di valorizzazione del lavoro delle donne artiste e fotografe italiane che oggi assume i contorni di un patrimonio storico e culturale eccezionale.

Alessandra Spranzi, Tornando a casa #20, 1997. Stampa cromogenica, 24,5x36,5cm
Alessandra Spranzi, Tornando a casa #20, 1997. Stampa cromogenica, 24,5×36,5cm

Completano la mostra una riproduzione anastatica di alcune maquette dell’iconico volume collettivo femminista Ci vediamo mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo (1978), e una selezione di pubblicazioni e cataloghi che tracciano la storia espositiva e progettuale della Collezione Donata Pizzi.

Paola Mattioli, Cosa ne pensi del movimento femminista_ 1974. Stampa gelatina bromuro d’argento, specchio, cartoncino con scritte a matita, 11x11x3,3cm.
Paola Mattioli, Cosa ne pensi del movimento femminista_ 1974. Stampa gelatina bromuro d’argento, specchio, cartoncino con scritte a matita, 11x11x3,3cm.

Federica Muzzarelli è Professoressa Ordinaria di Storia della Fotografia presso il Dipartimento delle Arti, Università di Bologna. Coordina il centro di Ricerca FAF (Fotografia Arte Femminismo) ed è responsabile di un progetto di ricerca di interesse nazionale dal titolo “La fotografia femminista italiana. Politiche identitarie e strategie di genere”). È con-Direttrice della rivista piano b. Arti e culture visive e siede nel Comitato Scientifico della GNAM di Roma. Tra le pubblicazioni: Il corpo e l’azione. Donne e fotografia tra otto e novecento (Atlante 2007); Moderne icone di moda. La costruzione fotografica del mito (Einaudi 2013); L’invenzione del fotografico (Einaudi 2014); Women Photographers: Annemarie Schwarzenbach, New Dandy and Lesbian Chic Icon (“Visual Resources” 2018); I nudi maschili di Elio Luxardo. Fotografia e virilità nell’estetica fascista (Rosenberg & Sellier 2020); Fotografia, estetica femminista e pratiche identitarie (Postmedia books 2021); Feminism and Italian Photography (JACCP 2022); Fotografia e Femminismo tra 800 e 900 (Pearson 2024).

Moira Ricci, In viaggio di nozze a Milano dalla serie 20.12.53-10.08.04, 2004-2014. Stampa Lambda, 22x30cm
Moira Ricci, In viaggio di nozze a Milano dalla serie 20.12.53-10.08.04, 2004-2014. Stampa Lambda, 22x30cm

Fondazione Sabe per l’arte nasce nel novembre 2021 con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’arte contemporanea – con particolare attenzione alla scultura – nella città di Ravenna attraverso mostre, incontri, proiezioni e altre attività culturali. Presieduta da Norberto Bezzi e da Mirella Saluzzo, si avvale della consulenza di un comitato scientifico coordinato da Francesco Tedeschi, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e composto dai professori dell’Università di Bologna Claudio Marra, Federica Muzzarelli, Gian Luca Tusini e Claudio Spadoni, già direttore del Museo d’Arte della città di Ravenna. La direzione artistica è affidata a Pasquale Fameli, critico d’arte e studioso dell’ateneo bolognese. Sita a pochi passi dal MAR – Museo d’Arte di Ravenna, a Fondazione si dedica inoltre alla catalogazione delle opere di Mirella Saluzzo e alla costituzione di una biblioteca specializzata sulla scultura contemporanea.

Lucia Marcucci, Ragazza squillo, dalla serie Pin Up, 1965. Lambda print 2016 42,8x30cm
Lucia Marcucci, Ragazza squillo, dalla serie Pin Up, 1965. Lambda print 2016 42,8x30cm

FOTOGRAFIA E FEMMINISMI

Storie e immagini dalla Collezione Donata Pizzi

A cura di Federica Muzzarelli
Sede Fondazione Sabe per l’arte | via Giovanni Pascoli 31, Ravenna
Periodo 5 ottobre – 15 dicembre 2024
Inaugurazione sabato 5 ottobre 2024, ore 11 
Orari giovedì, venerdì, sabato e domenica ore 16-19
Ingresso libero

 
Informazioni:
info@sabeperlarte.org | www.sabeperlarte.org

Alba Zari, dalla serie The Y – Research of biological father, 2017 (2)
Alba Zari, dalla serie The Y – Research of biological father, 2017

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