I profumi Armani, classici con stile

Il mondo dei profumi è vasto e variegato, capace di rispettare le esigenze olfattive di ognuno di noi e di stupirci con nuove profumazioni.

Oggi ci occupiamo di uno dei brand più importanti nel campo olfattivo: “Giorgio Armani”.

L’azienda nasce nel 1975 per volere di Giorgio Armani, uomo poliedrico, talento innato capace di inserirsi in differenti settori della moda, producendo abiti, accessori, occhiali, gioielli, cosmetici, mobili e profumi.

A chi gli chiede quali sono gli elementi che gli consentono di essere competitivo sul mercato, lui risponde “autenticità, coerenza e naturalezza.” Gli stessi elementi che è possibile riscontrare nelle sue creazioni olfattive.

Sì di Giorgio Armani, ad esempio, ideata dal maestro profumiere Christine Nagel, è una fragranza del nostro tempo; adatta ad una donna moderna e indipendente, capace di dire il proprio sì alla vita e alle passioni. Nato come tributo alla femminilità, il profumo si contraddistingue dal connubio tra il nettare di ribes nero, il chypre moderno e il legno biondo muschiato, abbinati a tocchi di fresia e rosa di maggio.

Nonostante siano trascorsi alcuni anni dalla sua creazione (2013) rimane uno dei principali leader sul mercato olfattivo.

Se altri spiriti veleggiano sulla musica, il mio sul tuo profumo, o dolce amore, naviga
(Charles Baudelaire)

Giorgio Armani non si dedica solamente alle donne, bensì, sono molte le fragranze create per l’uomo, tra queste “Armani Code”. Un profumo, per la prima volta orientale, che riunisce una miscela agrumata di bergamotto e limone alle note morbide dei germogli di ulivo, rinfocolati dal legno di guaiaco e dalla fava tonka.

La fragranza nasce nel lontano 2004 con il nome “Black Code”, cambiando l’anno successivo in Code, mentre nel 2006 viene presentata, anche, la versione femminile.

Un profumo, che sia per donna o per uomo, è capace di stimolare, suscitare emozioni, ricordi e sensazioni perdute o mai scoperte.

Ha una storia antichissima; da quasi sette millenni svolge due funzioni: religiosa e profana.

Il termine profumo viene dal latino “fumum” che significa letteralmente “attraverso il fumo”, questo perché le prime fragranze erano sostanzialmente aromi bruciati (ad esempio l’incenso).

L’arte della miscelazione nasce nel Medio Oriente e si diffonde successivamente in Occidente, in Grecia e a Roma, fino a giungere in Asia e conquistare l’intero mondo.

Oggi il profumo ha un ruolo chiave nella società, contraddistingue una persona e fa comprendere qualcosa in più chi lo “indossa”.

Frutta, fiori, spezie, cortecce, resine, foglie, erbe, muschi, bacche, radici, note gourmand (cioccolato, miele, latte, zucchero, liquore, liquirizia, ecc.…), ma anche note provenienti dagli animali (ambra grigia ‘prodotta dall’intestino dei capodogli’, castoreum ‘sostanza oleosa giallognola prodotta dal castoro’, moschus ‘uno degli elementi profumieri più antichi secretato dai maschi della famiglia dei Moschidi che oggi viene prodotto in modo sintetico’ e zibetto ‘secrezione delle ghiandole peri-anali dello zibetto’) sono alcuni degli elementi utilizzati dai maestri profumieri per creare essenze in grado di suscitare emozioni, voglia di sperimentare, conquistando l’olfatto degli estimatori e di chi si avvicina all’affascinante mondo dei profumi per la prima volta.

“I profumi, i colori e i suoni si rispondono.”

Charles Pierre Baudelaire

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