Il Premio DAS conquista Valmontone: talento e grandi emozioni al Teatro Alberto Sordi

Un successo di pubblico e partecipazione per il Premio DAS, Danza, Arte e Spettacolo, che ha incantato il pubblico del Teatro Alberto Sordi di Valmontone con una giornata interamente dedicata al talento e alla passione per la danza.

Sotto la direzione artistica di Francesco Annarumma e con la promozione del Comitato ACSI di Napoli, l’evento ha riunito scuole e danzatori da tutta Italia e dall’estero, confermandosi punto di riferimento nel panorama nazionale.

A condurre la giornata, con eleganza e professionalità, la giornalista Catiuscia Rosati, che ha accompagnato il pubblico tra esibizioni, emozioni e momenti di premiazione.

L’organizzazione è stata impeccabile e a cura di Massimo De Santis e Gilda Laudisa.

Sul palco, centinaia di giovani artisti si sono sfidati in coreografie di danza classica, moderna e contemporanea, offrendo performance di altissimo livello tecnico e interpretativo. A valutarli, una giuria d’eccellenza composta da Fabio Crestale, Marta Diminich, Donatello Iacobellis, Jhon Nini, Andrea Alemanno, Vincenzo Macario, Chiara Ribichini e Ilaria Sambucci, figure di spicco del panorama coreutico nazionale e internazionale.

Il concorso ha messo in palio borse di studio e percorsi formativi presso prestigiose accademie di danza, offrendo ai partecipanti concrete opportunità di crescita artistica e professionale.

Allestito all’interno del parco MagicLand, il Premio DAS ha saputo unire arte, spettacolo e intrattenimento, trasformando il teatro in un palcoscenico di emozioni e creatività condivisa. Un’edizione che conferma la manifestazione come uno degli appuntamenti più amati e seguiti del settore, capace di valorizzare la danza come linguaggio universale di passione, disciplina e bellezza.

«Siamo orgogliosi del livello raggiunto da questa prima edizione romana”, ha dichiarato Francesco Annarumma, “vedere così tanti giovani talenti esprimersi con dedizione e professionalità ci riempie di soddisfazione e ci spinge a continuare su questa strada, offrendo alla danza spazi di visibilità e crescita sempre più importanti.»