Il “Rugantino” al Teatro Sistina: recensione della commedia musicale
In scena fino al 27 marzo e dal 13 al 22 maggio 2022 al Teatro Sistina la commedia “Rugantino” del regista Pietro Garinei.
L’opera musicale di Garinei e Giovannini è stata rappresentata per la prima volta al Sistina il 15 dicembre 1962 e oggi, con la supervisione di Massimo Romeo Piparo, ritorna nello storico teatro per regalare agli spettatori uno spaccato di tradizione e storia.
Il Rugantino è una maschera del popolo, una caratterizzazione ironica e drammatica.
Il personaggio del Rugantino affonda le sue origini nel 1700: si racconta che il Ghetanaccio, il più noto burattinaio romano, nelle sue rappresentazioni mettesse in scena la maschera.
Odoardo Zuccari il 13 settembre del 1848 presenta il Rugantino sul primo numero di un foglio satirico scrivendo:
“Cor cappello a du’ pizzi, cor grugno lungo du’ parmi, co’ ‘na scucchia rivortata ‘nsù a uso de cucchiaro, co’ no’ spadone che nun ce la po’ quello der sor Radeschio, e co’ le cianche come l’Arco de Pantano, se presenta, Signori mia, Rugantino er duro, nato ‘nsto piccolo castelluccio e cresciuto a forza de sventole, perché ha avuto ‘gni sempre er vizio de rugà e d’arilevacce” |
Nel corso degli anni da caricatura di gendarme o capo dei briganti la maschera si trasforma in quella di bullo di quartiere con atteggiamenti da duro ma nei fatti pavido.
L’apparenza da spaccone di Rugantino cela un animo impaurito e buono.
Al Teatro Sistina Michele La Ginestra interpreta il Rugantino: l’attore torna a vestire i panni del personaggio dopo 21 anni dalla prima volta. Pur se con maggiore maturità riesce a restituire le sembianze di un giovane uomo nella Roma papalina del 1830.
“So’ libero, zitello, indipendente, e nun c′ho da fa’ niente.”
Rugantino trascorre le sue giornate alla ricerca di espedienti per sopravvivere aiutato da Eusebia che lui dichiara di essere, mentendo, sua sorella. Rugantino ed Eusebia riescono ad ottenere vitto e alloggio prima da un anziano prelato che muore non lasciando, tuttavia, nulla ai due e poi dal boia dello Stato Pontificio Mastro Titta che si innamora della donna.
Il protagonista si strugge di passione, nel contempo, per Rosetta, moglie del violente Gnecco Er Matriciano, arrivando a scommettere con gli amici che riuscirà a sedurla prima della fine della sera dei Lanternoni.
La vita che scorre apparentemente placida tra espedienti e sopravvivenza si ingarbuglia quando Rugantino finisce per innamorarsi della bella Rosetta così come Eusebia di Mastro Titta. L’amore trasforma le loro esistenze e, se Eusebia accetta suo malgrado il lavoro di boia dell’amato, Rugantino si trova per la prima volta spinto da un moto di orgoglio ad autoaccusarsi dell’omicidio del marito di Rosetta per dimostrare alla donna il suo amore e la sua forza. Questa decisione condurrà il Rugantino a conseguenze drammatiche.
Sul palcoscenico accanto a Michele La Ginestra, nel ruolo di Rosetta vi è Serena Autieri, attrice napoletana in grado di dare verità al personaggio della bella e sfortunata donna romana.
Nel ruolo di Mastro Titta Massimo Wertmuller che merita una menzione speciale per l’interpretazione mentre in quello di Eusebia torna Edy Angelillo.
I quattro interpreti, aiutati da una scenografia curata e movibile e da canti e balli, riescono a catapultare lo spettatore in una Roma antica, fatta di popolani e nobili, rappresentando i vizi e i vezzi delle due classi sociali.
Le musiche del Maestro Armando Trovajoli, da “Roma nun fa la stupida stasera” a “Ciummachella” a “Tirollallero”, rendono ancora più viva una storia antica in cui ancora oggi è possibile scoprire tracce di esistenza in alcuni quartieri popolari di Roma, fermi in una stasi di attesa e trepidazione.
Commedia musicale di Garinei e Giovannini
Scritta con Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa
Collaborazione artistica di Luigi Magni
Musiche del Maestro Armando Trovajoli
Scene e Costumi originali di Giulio Coltellacci
Direzione artistica, coordinamento musicale, allestimento tecnico-scenografico
e rifacimento costumi a cura del Team creativo del Teatro Sistina
VERSIONE STORICA ORIGINALE
REGIA DI PIETRO GARINEI