Intervista a Beatrice di “Assaggio e recensisco cose”: ho trovato la forza di metterci la faccia
Il settore food è sempre più predominante nei contenuti social. Ci sono, infatti, pagine e profili che si occupano prettamente di recensire il cibo, solitamente le novità in commercio. Questo è un servizio in più per i consumatori che spesso cadono nel tranello del marketing, affascinati semplicemente dal nome, dal packaging e poi, quello che interessa effettivamente, cioè il gusto, si rivela una delusione.
Beatrice, in arte “Assaggio e recensisco cose”, ha attirato la nostra attenzione per la sua spontaneità e sincerità nel recensire i prodotti. Ma come spesso accade, dietro ogni profilo, si nasconde la storia di una persona.
Beatrice si è aperta a noi, raccontandoci di un periodo difficile legato ai disturbi alimentari che l’ha in un certo senso spronata ad intraprendere questo percorso sui social e ricominciare ad assaporare non solo i sapori, ma soprattutto la vita.
- Ciao Beatrice. Noi ti conosciamo per le tue recensioni nel settore food ma ci parli un po’ di te al di fuori dei social?
Ciao Pamela, io sono una ragazza di 24 anni. Sono all’ultimo anno della Magistrale in Ingegneria Gestionale. Proprio in questo periodo sto ultimando i miei studi, punto a finire tutto entro l’anno. Accanto a ciò ho sempre cercato di fare qualche lavoretto per avere un minimo di indipendenza economica. Ora lavoro in una gelateria e la domenica come cassiera al supermercato, che casca a fagiolo con la pagina.
- Come nasce l’idea di creare dei profili sulle varie piattaforme inerenti l’assaggio di cibi?
L’idea è nata tutta per gioco. I social mi sono sempre piaciuti e nei primi anni di università avevo fatto anche molta amicizia con un ragazzo che aveva la stessa passione. Lui ha avuto più “coraggio” di me, infatti ancor prima di finire la triennale aveva già deciso che non avrebbe continuato ingegneria, si era messo a fare corsi a parte e si era aperto una sua pagina social e ad oggi ha una sua attività all’estero! A lui devo il fatto che mi ha sempre incitata a lanciarmi e supportata inizialmente. Parallelamente a tutto ciò ho sofferto di disturbi alimentari e questo mi ha portata per anni a privarmi di cibi e sapori anche molto “banali” come può essere un piatto di pasta e a sviluppare una vera e propria fobia verso gli alimenti che la nostra cultura identifica come “non sani”: biscotti, merendine, gelati ecc…
Questo disturbo per anni me li ha fatti solo sognare. Per “appagare” questa mancanza ho sempre seguito pagine che ne parlavano, praticamente li mangiavo tramite altri… Quando ho riniziato piano piano a mangiare ammetto che ero la prima che si basava su altre pagine di recensioni e ho iniziato anche io a recensire cosine o alle stesse pagine ma anche a qualche amico. Uno di loro un pomeriggio mi disse “Bea ma perché non apri la tua di pagina?” E così feci, ma tutto con molta leggerezza. Ammetto di aver sempre avuto un difetto: mi stanco facilmente delle cose. Vedere invece che questa cosa mi appassionava giorno per giorno sempre di più mi ha sorpresa non poco. In più il fatto di avere questa pagina mi ha aiutata tantissimo in termini personali perché mi ha spronata a provare sempre cose nuove e a combattere quindi l’ortoressia.
- In base a quale criterio scegli i cibi da recensire?
Unisco i gusti personali al fatto di recensire prodotti “nuovi”. Quindi assecondo i miei gusti guardando anche però il “marketing”, sostanzialmente ciò che la gente è più propensa a voler vedere recensito. Cerco di pubblicare un po’ di tutto: dolce/salato, alimenti golosi ma anche altri classificati come “fit/light”.
- Sei arrivata a conquistare una grande fetta di pubblico: come sei riuscita a creare questo e a renderti credibile?
È venuto molto per caso. L’unica cosa su cui ho cercato di “focalizzarmi” era fare qualcosa di leggermente diverso dagli altri (anche se poco), sempre sotto consiglio del mio amico dell’Università. La credibilità deduco derivi dal fatto che ho fatto sempre tutto con sincerità e onestà.
- Per molti può sembrare un semplice passatempo ma quello sui social è un lavoro a tutti gli effetti. Quanto è importante la costanza e soprattutto la gestione della grafica, dei post, per attirare il pubblico?
Davvero tanto. Come dici può sembrare un semplice passatempo ma dietro c’è molto impegno che molte volte viene dato per scontato. La costanza è alla base di tutto, poi sicuramente c’è anche l’attenzione grafica e tante altre accortezze. Io personalmente mi impegno a postare, per esempio, sempre allo stesso orario, ad alternare a giorni “precisi” la tipologia di prodotti recensita, pubblicare almeno un reel a settimana, postare un tot di storie al giorno in determinati orari e tante altre piccolezze che, sommate tutte, tanto piccole non sono.
- Tra tutte le recensioni che hai fatto c’è stata una che ti ha particolarmente colpita, anche in base al riscontro dei follower?
Non sarò tanto modesta in questa risposta ma ormai difficilmente mi sorprendo sui riscontri. Ho imparato a conoscere bene “il pubblico” e cosa piace e può interessare. In genere riesco sempre a prevedere l’esito dei miei post e sicuramente anche questo gioca a mio vantaggio.
- Spesso anche un semplice post, fatto con leggerezza, come nel caso del settore food, può suscitare delle polemiche e dare adito agli haters: ti è capitato e come ti sei comportata?
Basta anche meno di un post purtroppo. In generale esistono persone, principalmente insoddisfatte a livello personale, che piuttosto che lavorare su se stesse provano “piacere” nel criticare, anche senza un motivo preciso. Per questo inevitabilmente le prime critiche sono arrivate dopo un po’, davanti magari a dei miei piccoli successi e sono sicura che, se le cose continueranno bene, saranno sempre più frequenti. Come mi comporto? La cosa migliore è quella di ignorare e proseguire con la consapevolezza che sono tutte conferme del fatto che “le cose stanno andando bene”. Purtroppo però un mio altro limite è l’impulsività, e alcune volte do spago a queste persone generando solo discussioni inutili, inutili perché non c’è speranza di creare un confronto costruttivo.
- Si parla molto di “FoodPorn”, quale è la tua opinione in merito?
Penso sia un concetto con intrinseca una componente “malata”. Purtroppo la nostra società ci fa classificare il cibo come “buono/cattivo”, “sano/non sano”, a livelli estremi. Il “foodporn” alimenta solo questa spaccatura e crea tanto marketing inducendo nei consumatori bisogni non necessari. Perché le persone dovrebbero passare del tempo a guardare foto/video di piatti estremamente abbondanti e sostanziosi classificati come non sani, che sognano e che decidono poi di permettersi “solo se” oppure “solo quando”? “Sano” non è sinonimo di salutare. È molto più sano ascoltarsi e ascoltare i propri desideri sempre, ovviamente mantenendo un equilibrio è chiaro, piuttosto che reprimerli per poi assecondarli solo una tantum prestabilita in modo, a quel punto, inevitabilmente esagerato.
- Ci sono molti creator nel settore food: tra questi c’è qualcuno che segui maggiormente e perché?
Si, è una vera e propria moda. Di quelli più “famosi” ormai seguo poco e niente perché ovviamente la popolarità va di pari passo con il marketing, ed avendo esposto la mia posizione a riguardo non trovo interesse verso la maggior parte di loro. Da quando ho aperto però questa pagina ho stretto alcune amicizie virtuali con altri “piccoli” creator come me e posso dire con piacere di aver conosciuto alcune persone splendide! Non mi metterò a fare nomi perché inevitabilmente dimenticherei qualcuno, ma voglio solo nominarti Piera alias @foodnewsitalia, la persona in cui ho riscontrato di più due caratteristiche per me eccezionali e rare: umiltà e sincerità!
- Cosa ne pensi invece, per quanto riguarda le sponsorizzazioni della polemica sull’adv, smossa principalmente nel settore food da “Franchino Er Criminale”?
Che penso? Anche qua avrei tanto (troppo) da dire. Da una parte trovo che il guadagnare tramite social sia giusto e anche un qualcosa di bello. Se qualcuno ci mette tanto impegno i social diventano un vero e proprio lavoro, per questo motivo è giusto trarne profitto. Il problema è chi ci marcia, chi fa qualcosa solo per guadagnarci. È pieno zeppo di “influencer” che si vendono letteralmente, pubblicando solo in funzione di un tornaconto personale e che a quel punto sono disposti anche a mentire. Proprio ultimamente ho avuto a che fare con una foodcreator che faceva recensioni di prodotti fasulle, elogiando solo i prodotti attraverso le cui vendite potevano riempirle le tasche e screditando gli altri (magari molto più validi). Quindi io dico sì alle sponsorizzazioni se oneste: se un’azienda X mi invita a provare i suoi prodotti e effettivamente li trovo validi perché non dovrei pubblicizzarli?
- Solitamente non ti mostri spesso sui tuoi contenuti mentre ultimamente stai facendo anche dei video: credi sia più incisivo l’impatto sul pubblico mostrandosi? e che riscontro stai avendo?
Assolutamente sì! Da quando ho iniziato a fare i video ho notato una grande crescita a livello di profilo, ma questa era una cosa che sapevo fin dall’inizio: mostrarsi attira di più. Ti dico che per me è stata principalmente però una vittoria personale. Da piccola amavo riprendermi, facevo video buffi e stupidi, mi divertiva tanto (ho fatto anche teatro e fare l’attrice non mi sarebbe dispiaciuto tra l’altro!).
Ho sempre apprezzato di più vedere video sui social piuttosto che post scritti e pubblicarne anche io era un po’ un piccolo sogno. Non l’ho fatto per parecchio tempo per diversi motivi, primo tra tutti il fatto che soffrendo di DCA ero in una condizione fisica che non riconoscevo come mia e di cui mi vergognavo estremamente. Mettici poi che, come ho detto prima, l’aumento dell’impatto con il pubblico è direttamente proporzionale all’aumento anche delle critiche… non le avrei rette. Trovare la forza e il coraggio di mostrarmi per me è stato un grandissimo traguardo di cui vado estremamente fiera, a prescindere dai risultati poi ottenuti. Non ti dico poi leggere belle parole di apprezzamento come mi facciano sentire
- Concludiamo con la domanda più scontata ma d’obbligo! Il tuo cibo preferito in assoluto?
Questa forse è la più impegnativa, non so proprio risponderti! Sicuramente sono schierata nel “team dolci”, nonostante ami tanti cibi salati. Così su due piedi mi viene da dire cannolo siciliano al pistacchio, sono sincera, ma se poi vado a pensare a cheescake/dolci alla crema pasticcera/ cioccolato bianco in ogni sua forma e dimensione e tante altre cose non sono più tanto sicura della mia risposta!
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