Intervista a Claudio Proietti: il suo nuovo romanzo “Isìra storia di una donna che fiorisce”.

Claudio Proietti è nato a Roma nel 1973. Allievo dello sceneggiatore Leo Benvenuti (“Amici miei” di Mario Monicelli, “C’era una volta in America” di Sergio Leone, “Compagni di scuola” di Carlo Verdone) è autore di diverse commedie teatrali: “E tu sei bellissima”, “Meglio zitelle!”, “Da domani ti amo”, “Tutto per tutti”, “Tre anime in sala d’attesa”, “Papà povero papa!”. Produttore, regista e autore di cortometraggi, nel 2014 ha pubblicato il libro dal titolo Ho due storie per te (Armando Curcio Editore), e nel 2016 il libro per ragazzi L’incredibile storia di Casiamù (Edizioni Progetto Cultura) che è stato adottato da diverse scuole.

Isìra storia di una donna che fiorisce” è il nuovo romanzo di Claudio Proietti.

  • Buongiorno Claudio. “Isìra storia di una donna che fiorisce” è il tuo ultimo libro. Ci racconti la genesi del romanzo?

Ma sai… È sempre difficile stabilire quando nasce dentro di te l’idea di un romanzo. Poi io credo, fermamente, che sono le storie che ti vengono a cercare. Però, possiamo dire che ho avuto l’urgenza di mettere su carta la vicenda di questa ragazza dolce, intelligente, strampalata e talentuosa circa un anno fa. Durante un mio momento di grande smarrimento.

  • Il libro è uscito in giorni di emergenza, in cui la solitudine e la disperazione possono fare capolino. Cosa può insegnare, a tutti noi, una storia come quella di Isìra?

Cosa possa insegnare non lo so. Credo, però, che ci indichi un’uscita d’emergenza. Un’uscita che è dentro di noi. Che non appartiene solo alla fantasia, ma anche allo spirito. Siamo abituati a cercare soluzioni ai nostri problemi all’esterno. Niente di più sbagliato. E questo momento difficile ce lo sta ricordando! Isìra ci invita a (ri)scoprire il talento che abbiamo dentro di noi. Per talento intendo quello che ci viene naturale, facile: suonare, dipingere, ascoltare, parlare, guarire…

  • Il romanzo ha delle componenti che rimangono misteriose, come l’incontro di Isìra con quattro personaggi che sono simulacro dei quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. Quanto questi elementi, al di là del loro carattere puramente simbolico, possono essere fondamentali nell’esistenza?

Noi siamo composti da questi 4 elementi, sia fisicamente che spiritualmente. Abbiamo dato molta importanza alla materia e per troppo tempo. Tralasciando lo spirito! Abbiamo devastato il nostro corpo e l’ambiente che ci circonda. Per questo ci ritroviamo in questa situazione. Dobbiamo metterci in testa che l’universo, la vita, il visibile e l’invisibile… Tutto si regge su leggi ben precise che si basano sull’ordine e l’equilibrio. Quando queste leggi vengono infrante le cose (malgrado la nostra volontà/ego) si rimettono a posto da sole. E come possiamo vedere anche in maniera molto dolorosa!

  • Isìra vorrebbe essere la principessa Jasmine ma il mondo la considera “Scrat”, uno scoiattolo “sfigato”. Quale consiglio vorresti dare a chi vive momenti di disagio e di non accettazione della sua persona?

Il libro si rivolge a tutti. Certo, l’adolescenza è un momento sempre molto delicato. Il corpo si trasforma. Non ci si piace mai! Anche se si è perfetti! Il disagio che si prova è tutto nella nostra mente, ovviamente. Non ti cito attori, musicisti, artisti che si sono distinti e fatti apprezzare per le loro qualità, non per il loro aspetto. Ora, non bisogna essere per forza dei geni per essere ammirati. Il primo passo per uscire dal vortice tumultuoso che dà potere al nostro giudice interiore è l’ironia. Non prendiamoci troppo sul serio. Non prendiamo mai nulla troppo sul serio. Che non significa essere superficiali. Significa prendere le distanze. Le giuste distanze da tutto. Anche, e soprattutto, da noi stessi!

  • “Fiorisci”: questo è quello che Isìra si sente dire dalle persone. Tu, Claudio, hai avuto accanto persone che in ugual modo ti hanno spinto a dare il meglio di te, a non arrenderti?

Certo. Soprattutto quelli che reputavo miei nemici! Lo so, molti considereranno queste mie parole folli! Ma se analizzate meglio la vostra vita vi accorgerete che i passi in avanti li avete fatti grazie agli sgambetti, ai tradimenti, alle voltate di spalle, alle porte chiuse. Se cominciamo ad ascoltare le voci (come fa Isìra) che la vita ci sussurra (certe volte si trasformano in urli quelle voci) le cose si fanno meno dolorose. Ci vuole tempo e pazienza, però.

  • Hai già in cantiere un nuovo libro? Un altro progetto?

Sì. Ho tanti progetti, ma mi regolerò come al solito. Lascerò alla storia, che ha più urgenza di raccontarsi, di nascere. Staremo a vedere. Buona lettura, buon ascolto.

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