Intervista a Emanuele Rinaldi: “io, una persona che ha iniziato più volte da zero”

Emanuele Rinaldi

Emanuele Rinaldi

Emanuele Rinaldi è un giovane ragazzo salernitano legato alle sue origini e soprattutto alla sua famiglia, che gli ha trasmesso i valori che tutt’oggi lo accompagnano nella vita. È il classico ragazzo della porta accanto, educato e rispettoso: si è fatto conoscere sui social iniziando un po’ per curiosità e un po’ per gioco, fino ad arrivare a grandi numeri!

  • Ciao Emanuele, grazie di scambiare con noi due chiacchiere! Tu sei molto seguito sui social però noi vogliamo scoprire qualcosa in più di te. Chi è Emanuele al di fuori dei social?

Ciao grazie a voi!! Chi sono al di fuori dei social? Sono sempre io, come mi vedete così sono. Io sui social porto me stesso con i miei pregi e i miei difetti. Sicuramente non si può conoscere una persona al 100% ma vi dico che sono una persona come tutte le altre. Mi chiamo Emanuele Rinaldi, ho 29 anni e sono nato il 25/11/1994 a Salerno, città in cui vivo da sempre. Ho una bella famiglia, ci vogliamo tanto bene, siamo io, i miei genitori e mio fratello che è più piccolo di me di 5 anni, è nato nel 2000. Anche io, come tutti, ho una vita di alti e bassi. Sono laureato in economia aziendale, lavoro come ragioniere in un’impresa edile qui a Salerno e mi trovo molto bene.

La mia strada non è stata sempre questa; infatti dopo il liceo scientifico feci un anno sabbatico perché indeciso se iniziare o meno l’università. Non sapevo nemmeno che indirizzo intraprendere, quindi iniziai a lavorare come cameriere in un locale, poi volantinaggio, poi l’aiuto fornaio e dopo un po’ decisi di iscrivermi all’università di informatica ma durò poco perché nel frattempo non volevo solo studiare ma volevo anche lavorare.

In quel periodo iniziai a lavorare in un call center dove guadagnavo bene e quindi decisi di fare la rinuncia agli studi, anche dopo aver dato 4 esami. Per 5 anni lavorai in questo call center e nel frattempo iniziai a lavorare anche sui social, su piattaforme come Periscope, lo stesso Instagram e aprii un blog tutto mio. Dopodiché le cose andarono male e cambiai diversi lavori, feci dei corsi, fin quando conobbi una persona, mi innamorai, e lei mi diede la spinta per iniziare di nuovo l’università. Cosi nel 2019 mi iscrissi di nuovo ad economia aziendale.

Sono sempre stato un ragazzo riflessivo e prima di fare una cosa, se non si tratta di amore, ci penso 10 volte perché voglio il meglio per me. Sono molto severo con me stesso, sono una persona molto ambiziosa e non mi piace la monotonia. Sono quella persona che ogni tanto vuole uscire dalla sua zona di comfort per andare incontro a delle situazioni nuove. Sono paziente e tranquillo ma a volte un po’ pazzerello, cerco di adeguarmi alle situazioni e alle persone che conosco, tanto è vero che mi definisco camaleontico. Sono una persona che nota molto i particolari e se una cosa non mi piace non mi faccio problemi a chiudere con determinate persone o situazioni perché, ripeto, voglio il meglio e non voglio avvelenarmi l’anima con cose che non fanno per me.

In linea di massima sono questo, un ragazzo semplice che può piacere come non può piacere, sono punti di vista, alcuni dicono che sono bravo e alcuni dicono che non lo sono. È la vita!!

  • Che ricordi hai della tua infanzia e quali sono i valori con i quali sei cresciuto?

Ho tanti ricordi, belli e brutti. I brutti ricordi sono le difficoltà economiche di quel periodo. Mio padre faceva l’operaio ma sfortunatamente le cose non andavano sempre bene, quindi tra alti e bassi doveva mantenere la famiglia; eravamo 5 persone perché c’era anche mia nonna, che ho perso nel 2022, e alcuni periodi sono stati pesanti per noi. Non vengo da una famiglia benestante o ricca, come potete capire, ma vengo da una famiglia ricca di valori, questa è la cosa più importante. Il valore della vita, il valore dei soldi, l’onestà, anche in momenti difficili, l’amore verso il prossimo e verso la persona che ti sta accanto, il non giudicare le persone e non avere pregiudizi perché ogni persona ha i sui problemi e non sai cosa ha attraversato nella sua vita. Tutte queste cose le capisco perché sono successe prima a me.

I ricordi belli della mia infanzia sono gli anni scolastici, le partite a pallone in piazza con amici, le grandi mangiate che organizzavamo in famiglia con altri parenti che non ci sono più purtroppo. A volte ho un po’ di nostalgia di questi periodi. Ricordo ancora che dopo scuola correvo a casa a vedere i miei cartoni preferiti, poi scendevo a giocare con gli amici, risalivo perché volevo vedere le mia serie preferita e altri cartoni, facevo i compiti con mia mamma e scendevo di nuovo fino alle 10 di sera. 

Mi ricordo quando mio padre mi insegnava ad andare in bici, a nuotare, quando mi coccolavo mio fratello che stava ancora nella culla e le passeggiate con mia nonna che mi raccontava i fatti del suo passato. Sono tutti ricordi che porterò sempre nel mio cuore.

Emanuele Rinaldi
Emanuele Rinaldi
  • Parliamo dei social: come sei approdato e come sei riuscito a diventare virale e costruirti la tua fetta di pubblico?

Sono un persona molto curiosa, ma non sono tanto social, questo forse può suonare male ma è la verità. In passato feci una battaglia per avere internet: serviva per lo studio, per socializzare, nascevano i social e per questo decisi di metterlo. Io ho una famiglia che è poco social, immagina che non hanno nemmeno WhatsApp. 

Quando iniziai ad utilizzare internet e quindi quando aprii il primo social, che fu Facebook, iniziai poi ad avere poi la curiosità di vedere cosa e come potevo interagire sulle varie piattaforme, quindi mi inizia ad iscrivere su ogni social che usciva. Man mano, col tempo, conoscevo persone e all’età di 17 anni iniziai a lavorare nelle discoteche come pr: per vendere i biglietti dovevi contattare le persone, quindi erano altre persone che conoscevi.

Quando aprii Instagram mi portai tutte queste persone lì e continuai ad iscrivermi su altri social (tra cui anche su app di incontri perché volevo trovare una brava ragazza, non successe mai, mi capitarono tutte situazioni strane) poi aprii un blog tutto mio. Era il periodo dove andava di moda la figura del fashion blogger, quindi su questo blog mettevo le foto di quello che indossavo, non c’erano le storie su Instagram e le persone o ti contattavano cosi di punto in bianco o ti commentavano i post sul blog.

Con il passar del tempo arrivai ad avere circa 50k e le aziende iniziarono a contattarmi per sponsorizzare i loro prodotti. Questo fino al 2019 quando per amore decisi di fermarmi: trovai una ragazza che era molto gelosa e per non perderla decisi di fermarmi e da lì per il periodo di inattività persi tanti followers. Poi venne la pandemia e passai un brutto momento. In questo periodo, oltre la pandemia, mi lasciai con questa ragazza, arrivò una brutta notizia, stavo per perdere mio padre, gli fu diagnosticato un tumore, stavo sotto stress per l’università, persi anche il lavoro: tutto ciò mi portò ad avere problemi intestinali talmente pesanti che fui ricoverato più volte e tanti miei risparmi se ne andarono per visite, analisi ecc..

Dopo questo periodo continuai a vivere la mia vita, mi laureai e iniziai un tirocinio in uno studio di consulenza ma persi mia nonna che per me era come una seconda mamma, tanto è vero che lei abitava con me. Da poco mi stavo riprendendo ed ebbi altri problemi di salute, lo stress mi stava uccidendo e quindi il mio titolare mi mise in smartworking, anche perché il luogo di lavoro non era vicino a casa mia. Per sentirmi più in compagnia decisi di fare una live su TikTok mentre lavoravo.

Da qui nacque tutto, ogni giorno dal lunedì al venerdì mi connettevo dalle 9 alle 13 e poi dalle 15 alle 18, lavoravo e parlavo con le persone in live. Questo per un mese, si creò una bella community, le persone erano interessate a me, facevano amicizia tra di loro in live e si crearono dei gruppi ecc. Dopo un mese il mio datore mi disse che dovevo ritornare in ufficio e per non abbandonare le persone decisi di creare questo format dove loro mi potevano fare delle domande e io rispondevo tramite video. Così è nato tutto e da un periodo difficile si è creato tutto questo.

  • Tu sei presente in vari social, Instagram, TikTok e anche OnlyFans, proprio quest’ultimo è un mondo molto criticato, molto discusso. éerché hai deciso di intraprendere questo percorso e in che cosa consiste il lavoro su OF?

Con il passare dei mesi iniziai a guadagnare con TikTok. Piu che altro le persone vedendomi su questo social mi contattavano su Instagram e mi facevano e mi fanno ancora donazioni economiche, perché si rivedono in me, perché sono un bravo ragazzo ecc.. e allo stesso tempo ci sono tante persone che fanno parecchie domande, molto spinte. Queste domande, non potendole pubblicare su TikTok, pensai di pubblicarle su un altro social, cosi aprii OnlyFans. 

Io sono sempre stato contro questa piattaforma per determinate cose, ma si può utilizzare anche in altri modi, per rispondere, ad esempio, alle domande spinte. Devo dire che faccio un bel guadagno solo ed esclusivamente con domande spinte, non penso di fare qualcosa di male. Però ho già precisato che, dato che questa piattaforma non ha una buona nomea, se dovessi conoscere una persona e a lei dovesse dar fastidio, capisco perfettamente anche per una questione di pregiudizi, senza nessun dubbio la chiuderei. Altri social no, OnlyFans si, perché, anche se non faccio nulla di male, tra il guadagnare e il non perdere la persona che voglio veramente sceglierei senza ombra di dubbio la seconda scelta.

  • Le domande alle quali vieni sottoposto sui social sono molteplici: come gestisci questa situazione?

Non ci vuole una grande organizzazione. Io ogni venerdì pubblico due box domande nelle mie storie di Instagram, uno per le domande non in anonimo e un altro per le domande anonime. Le domande molto spinte le pubblico invece su OnlyFans, dove ci guadagno ovviamente. Ogni venerdì le persone mi fanno le domande e poi il sabato o la domenica utilizzo un’ora e mezza per rispondere; dopo averle registrate le pubblico, man mano durante la settimana. A volte sono imbarazzanti, a volte sono simpatiche, a volte sono serie e a volte sono taglienti, ma non mi faccio problemi: è una cosa che ho voluto fare io e poi sono solo delle domande, nulla di più, nulla di meno.

  • C’è stata una domanda che ti è particolarmente rimasta impressa e perché?

Ce ne sono tante, tralasciando quelle spinte. Quella che mi è rimasta impressa è stata una domanda molto particolare che mi è stata fatta in verità più di una volta. La domanda era questa: “potresti ingravidare mia moglie?”. La proposta mi è stata fatta anche in chat, sia da lui che da lei. Pensavo fosse una domanda finta e invece no.

  • Il mondo dei social, oltre le tantissime persone che ti stimano, ci sono anche i cosiddetti “heaters”. Ti capita di imbatterti in questa figura e come reagisci solitamente?

Certo assolutamente, mi contattano sia in chat che per email. Io rispondo tranquillamente dicendo che è un loro punto di vista, che se non vogliono vedermi possono bloccarmi oppure posso bloccarli io. Quando commentano i video leggo e lascio perdere, quando mi contattano rispondo. A volte devo bloccare perché ci sono persone che esagerano dando fastidio, ma questo lo faccio solo su Instagram. Su TikTok è raro che blocco perché i commenti che fanno, anche se sono heaters, sono comunque utili per far capire che ognuno la pensa in modo diverso

  • Pensi che questo sui social potrebbe diventare un lavoro duraturo o hai un piano b?

No, questo per me è un passatempo, che mi fa guadagnare un extra, ma io un lavoro ce l’ho. Un piano b ce l’ho ma non riguarda i social, ripeto per me con i social si possono fare tanti soldi ma la vedo difficile viverci proprio per sempre.

  • Ci piace concludere le nostre interviste chiedendo se la tua vita fosse un film quale sarebbe e perché?

La mia vita la vedo un po’ come il film Forrest Gump. 

Non per uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma, poi sono punti di vista, ahahah, però il fatto è che io sono una persona che quasi sempre prende l’iniziativa in qualsiasi campo. A volte alcune mie scelte hanno portato dei grandi cambiamenti o in negativo o in positivo sia a me che alle persone che mi circondano e a volte non me ne accorgo nemmeno. Sono una persona che non vuole vivere nella monotonia, quindi cerco di uscire dalla mia zona di comfort. Io poi sono una persona che ha iniziato più volte da 0 quindi non mi fa paura questa cosa, ormai sono abituato, quando lo fai per tante volte ti viene facile, quindi non ho paura. Vedi quanti cambiamenti potrei ancora provocare? ahahah, ho solo 29 anni, non sono giovane ma non sono nemmeno vecchio.

Emanuele Rinaldi

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