Intervista a Giuseppe Gallato: le trame di “Incantesimi nelle vie della memoria” si sviluppano in questa terra di confine tra realtà e fantasia

“Giuseppe Gallato è nato a Ragusa nel 1982. Laureato in Filosofia, docente, redattore e giornalista, ama liberare il suo estro creativo nella stesura di scritti di genere fantasy, sci-fi e horror. Ha all’attivo oltre venti pubblicazioni in ambito letterario ed è stato vincitore di diversi concorsi: con il racconto Echi oltre confine vince il primo concorso letterario nazionale “Fantasticamente” e ottiene la Menzione d’onore al concorso “La biglia verde”; con il racconto Lo Spettro dell’oblio conquista il terzo posto al concorso “#123LibriCK” della “Edizioni Open”; nel 2017 riceve il Premio alla Cultura – sezione fantasy – alla XXVI edizione del Premio Sicilia “Federico II”. La raccolta di racconti Incantesimi nelle vie della memoria è la sua ultima fatica letteraria.”

  • “Incantesimi nelle vie della memoria” è il suo nuovo libro composto da dieci racconti fantasy. Vi è un filo che unisce i racconti?

Filo conduttore dei racconti, degli Incantesimi, è l’universo del sogno in tutte le sue molteplici sfumature: si parla di corpo onirico, di proiezione astrale, di sogni vissuti con cognizione o meno, di viaggi eterici, di mondi invisibili e di tutti i fenomeni legati all’onironautica. Tuttavia, nel libro tratto soprattutto la relazione che sussiste tra questa sfera – quella del mondo onirico – e la realtà: una realtà spiegata attraverso concetti legati all’uomo, all’identità, alla memoria, alla forza della coscienza, alla consapevolezza percettiva. Le trame di Incantesimi nelle vie della memoria, quindi, si sviluppano in questa terra di confine tra realtà e fantasia, sul margine sottile di quella linea astrale/onirica dove condizionamenti psicologici, esperienze di vita e paure si fondono a vari livelli. Un confine inscindibile definito e labile allo stesso tempo, che spesso rischia di disorientarci, ingannarci e confonderci.

  • Vi è un racconto tra i 10 che emerge per la sua stesura o si trascina dietro un episodio particolare?

Perno dell’intero volume è il racconto che da titolo al libro, Incantesimi nelle vie della memoria: narra le vicende di Terzo, un Viaggiatore onirico che attraverso il sogno vaga alla ricerca della coscienza perduta, al fine di padroneggiare l’Incantesimo – l’ultimo stadio della dimensione astrale – una forza che userà a proprio vantaggio per salvare la sua amata, rimasta intrappolata in una sorta di limbo tra la vita e la morte. Oltre a essere il racconto più rappresentativo dell’antologia, proprio per i suoi numerosi elementi riguardanti il mondo onirico, Incantesimi presenta molte chiavi di lettura che sfociano in simbolismi e metafore legate al risveglio dell’identità, alla rinascita della coscienza e, in ultima analisi, alla potenza dell’amore. Significati esaltati nello stesso incipit:

L’Incantesimo è sconfinato… scorre, regna, incombe. Così come l’amore.

Mai nessun sentimento avrebbe potuto esprimere meglio l’essenza stessa di un Viaggiatore.

Quella notte lui l’avrebbe trovata.

Quella notte lui l’avrebbe salvata.”

  • La sua predilezione per il genere fantasy, sci-fi e horror ha origine già nella sua infanzia?

In realtà no. L’amore per tali generi è nato molto tempo dopo, durante il periodo universitario: erano anni in cui oltre a studiare filosofia, mi ero avvicinato molto alle teorie sui sogni e a ciò che caratterizza l’uomo, ossia la memoria. Da qui, il desiderio di infondere alla mia scrittura significati legati al mondo onirico in tutte le sue plurime accezioni. E per fare ciò avevo bisogno di un mezzo molto potente, in grado di mettere in comunicazione il reale con l’irreale, un genere letterario capace di librare i pensieri, di svincolarli da qualsiasi pregiudizio, di decifrare l’enormità di questo sconfinato e sconosciuto regno che noi chiamiamo realtà: il fantasy, in tutte le sue declinazioni.

  • Crede in futuro di dedicarsi ad altri generi?

Difficilmente… o meglio, per adesso non è tra i miei pensieri. Anche se devo dire che il mio stile, seppur presenti molte contaminazioni psicologiche e filosofiche, è caratterizzato spesso da ritmi serrati e adrenalinici. L’azione nei miei scritti, cioè, è preponderante, detta legge. Quindi, uno stile che si potrebbe prestare molto ad altri generi come, per esempio, al thriller.

  • Ha già un nuovo soggetto per il prossimo libro?

Allo stato attuale sto lavorando a un romanzo di genere sci-fi/horror, che presento a piccole dosi attraverso degli episodi sulla piattaforma Edizioni Open: un esperimento atto a testare quanto efficace sia lo stile utilizzato, e che impatto possa avere la trama sui lettori. Protagonista di questa storia è una giovane ragazza di nome Ellie, che in un giorno imprecisato della sua vita si risveglierà da una sorta di coma senza avere alcuna cognizione di sé. Si troverà a vivere un vero e proprio incubo a occhi aperti, in cui la sua unica salvezza per sfuggire alla morte sarà quello di ricordare ciò che era… di riprendere in mano se stessa, la sua coscienza, la sua identità.

Una lotta per il risveglio del proprio essere, la sua, che molti di noi compiono ogni giorno inconsapevolmente.

 

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