Intervista a Leanò: “c’è bisogno di leggerezza ma non di superficialità”
“sì dai però” è il nuovo singolo di Leanò. Un nuovo capitolo per la cantautrice di Milano, un piccolo regalo per chi ha bisogno di leggerezza, di un amore senza pretese e di sentimenti che non hanno ancora un nome. In attesa di un nuovo EP, Leanò torna quindi con un brano alternative-pop trascinante e dolce-amaro.
La penna dolce amara di Leanò si unisce a una musica sognante per parlare di tematiche che accomunano tutti gli esseri umani – e a volte anche alieni. Lo fa con immagini mai scontate, nostalgiche e a tratti deliranti che riflettono l’ironia, l’assurdo e la dolcezza del vivere.
- Buongiorno Leanò, grazie per l’intervista. “si dai però” è il tuo nuovo singolo, un brano che è un grido alla leggerezza: come nasce?
Ciao, grazie a voi! Nasce dalla voglia di esplorarmi e interrogarmi su una situazione, e, successivamente, di scegliere di non rimuginarci troppo e godere di ciò che poteva darmi.
- Quanto bisogno di leggerezza c’è oggi?
C’è bisogno di leggerezza ma non di superficialità. La leggerezza di cui parlo è densa, giocosa e curiosa anche se spesso viene scambiata per incoscienza o superficialità.
- “si dai però” può essere anche il racconto della “non necessità” di aspettative sugli altri e forse anche su se stessi?
Sì, credo che nel momento in cui si ripongono aspettative su qualcosa o qualcuno le cose si problematizzano e caricano di “vorrei” su cui spesso non abbiamo il controllo. A volte è necessario approfondire queste sensazioni, ma è bello anche lasciarsi andare e non pensare troppo alle conseguenze (chiaramente nel rispetto reciproco).
- Come nascono i tuoi testi? Hai un posto tutto tuo in cui scrivi?
No, non ce l’ho. Molti nascono sui mezzi pubblici, sul divano, per strada. Prendo eventi o immagini dalla vita di tutti i giorni e li rielaboro a partire da uno stimolo esterno.
- Milano che ruolo ha nella tua musica?
Sicuramente importante: è una città piena di stimoli creativi e con tanti artisti validi con cui è bello entrare in contatto. Tuttavia per scrivere preferisco andare nel Cilento: la frenesia di Milano e la sua cultura della performance mi sta molto stretta e credo che sia anche peggiorata.
- A quando il nuovo Ep?
Prestissimo, sono emozionata!
- Domanda di rito: dovessi identificare un’opera d’arte che più ti rappresenta cosa sceglieresti?
Wow, che bella domanda! È difficile sceglierne una. Forse “Le margheritine” di Věra Chytilová, un film surrealista che amo.
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