Intervista a Loredana Errore: “rifiorire dopo aver piantato semi di speranza e di attesa.”

Da giovedì 30 aprile disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali 100 VITE (Azzurra Music), il nuovo singolo di LOREDANA ERRORE. Il brano scritto da Stefano Paviani e Riccardo Rizzardelli, parla di quante vite non bastino perché si ritorni ad amare, del bisogno di dirsi le cose abbandonando orgoglio, rabbia e mancate occasioni.

  • Buonasera Loredana. “100 vite” è il tuo nuovo singolo, scritto da Stefano Paviani e Riccardo Rizzardelli, uscito il 30 aprile. È un brano che può sembrare dedicato a qualcuno di specifico ma è davvero così? Oppure è la storia di come un essere umano parli al sé stesso più nascosto?

100 Vite è di certo uno spunto degli autori Paviani e Rizzardelli e mi permetto di dire che parrebbe proprio il cuore a parlare in questo testo. Lo vedo partire da una forte emozione, tale da sentirla come un fatto accaduto, una bella verità da cui senz’altro sono partita per arrivare alle 100 vite intese come rinascita che la vita mi ha dato sempre come opportunità. Raccontarsi penso parli sempre un po’ di sé stessi e nel più profondo inconscio vi sento vittoria.

  • Hai dichiarato che nel brano hai rivisto la tua vita, gli errori commessi e le tante rinascite vissute. Questo momento è una nuova rinascita?

Si, è un nuovo ciclo di vita che volge al rifiorire dopo aver piantato semi di speranza e di attesa. E’ un ritorno che si allaccia con leggerezza alle, forse, 100 vite passate.

Più che rinascita, che lo è senza dubbio, è bello immaginare un proseguo infinito di creatività.

  • L’imperfezione ci rende umani e forse è la vera bellezza di un essere umano. Quali pensi siano i difetti che ti rendono riconoscibile?

Mah, ne potrei citare tanti ma annessi alle sfaccettature gioiose formano il loro equilibrio.

Una sorta di mikado, a citarne qualcuno, un po’ permalosa è il sentimento che a volte non mi fa vedere d’impatto le cose per come sono, però, ci sono molti angoli da smussare; come dire gli esami non finiscono mai.

  • Hai scelto di ritornare in un periodo non facile, di profonda solitudine e riflessione. Perché non hai rimandato l’uscita del singolo ad un momento più semplice, anche dal punto di vista artistico?

Beh, con la mia etichetta discografica Azzurra Music avevamo già in mente un termine di uscita del singolo del nuovo album, insomma stavamo progettando il periodo di promozione e quando poi, invece, le cose si sono messe così abbiamo pensato di andare avanti con passione e amore.

Anche per dimostrare che la Musica sa andare dove deve andare e ti trascina senza limiti.

  • I tuoi fan, durante questo periodo di lontananza dalle scene musicali, non ti hanno mai abbandonato. Ti aspettavi la loro vicinanza e quanto ti è servita per scegliere di tornare a cantare?

Si è stato un continuo comprendere e aspettare da parte loro. È un rapporto libero il nostro, fatto di desiderio comune. La Musica è la mia vita e loro hanno capito questa mia esigenza e vocazione, quanto sia importante cantare per me e per loro.

Sono stati il punto di forza su tutto, anche sul mio ritorno hanno giocato un ruolo fondamentale e li ringrazio per credere in me.

  • Quanto è stata importante la fede per rinascere, soprattutto, a seguito del drammatico incidente che hai avuto?

Beh, la Fede è il successo della mia vita perché so che essa, per quanto non sia facile, è sempre lì a sostenermi e a caricarmi di tanti bei percorsi di rinascita come il brutto incidente.

La Fede è dentro di noi e chi la scopre sa vedere dove gli occhi non vedono e le labbra non sanno dire, il cuore prende il timone unito all’amore più grande, quello di Dio che essendo vivo opera in tante piccole cose quotidiane.

  • Sono trascorsi moltissimi anni dalla tua partecipazione ad Amici 9. È un percorso di cui continui ad avere un ricordo bello?

Si certo, è un decennale ad oggi carico di bellissime cose, un treno che mi ha permesso di trasportare tanti vagoni di musica incontrando artisti strepitosi. Amici è un ricordo immenso a cui resto legata e grata.

  • Durante la tua carriera, hai collaborato, anche, con Biagio Antonacci. Che ricordo hai di lui come artista?

Bellissimo. Biagio è una grande colonna sonora dei brani che ho cantato.

È stato un periodo ricco di tanta spensieratezza ed esperienza: un Ep e un album prodotti dalla Sony che mi accompagnano fino ad oggi. Ringrazio Biagio che ha voluto incoronarmi con Ragazza occhi cielo che è, ancora oggi, il nome in cui mi riconoscono in tanti.

  • Il tuo percorso di vita, a volte ostico, ti ha reso la persona che sei oggi. Sei fiera della donna che sei diventata?

Beh si, si deve essere fieri di sé stessi ma io mi sento più grata alla vita per avermi permesso di essere quella che sono, una persona che crede in sé stessa, oltre la sua innata insicurezza. Come ho detto prima, una serie di contrasti, pregi e difetti, errori e cose fatte bene che mi mostrano per quella che sono, nulla di speciale e tanto da imparare.

  • Hai un grande sogno nel cassetto, uno di quelli quasi o del tutto “impossibili”?

Sogno di tanta possibile tenerezza tra le persone. Non so se è impossibile ma lo trovo un modo per essere puri di fronte alle insidie della vita stessa, con le sue prove continue di forza e coraggio.

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