Intervista a Sara Arrogance: “non cadiamo nel pregiudizio”

Sara Arrogance
Oggi vi raccontiamo la storia di Sara Arrogance, donna in carriera, laureata, imprenditrice, che si è fatta conoscere e apprezzare dal mondo dei social. Vanta più di 100 mila follower su Instagram e più di 207 mila su TikTok. Il segreto della sua popolarità è sicuramente dovuto alla sua schiettezza, dalla sua capacità di mostrandosi a 360 gradi senza filtri, condividendo la sua vita, anche nei momenti più difficili.
Al primo impatto quello che spicca di Sara Arrogance è sicuramente la sua bellezza ma leggendo le sue parole, il suo racconto, l’aspetto fisico passa in secondo piano perché Sara è una ragazza bella sì, ma soprattutto dentro, positiva, intraprendente, con la testa sulle spalle e con un cuore grande.
- Ciao Sara, innanzitutto grazie per raccontarti a noi! Ma partiamo da Sara bambina: come è stata la tua adolescenza?
Grazie a te, Pamela! La mia adolescenza è stata molto bella, sono cresciuta un po’ in una bolla in cui la mia famiglia mi ha protetto. Ho dedicato gran parte della mia adolescenza allo studio e allo sport, ho iniziato ad uscire davvero tardi di casa ma ad oggi ringrazio i miei per questo, perché mi hanno insegnato la passione per lo studio e l’importanza di costruire qualcosa di duraturo. Non sono stata un’adolescente ribelle, anzi! Mi sento di consigliare ai ragazzi di dedicarsi alle proprie passioni in modo sano, concentrandosi sul futuro perché si costruisce proprio negli anni dell’adolescenza. È importante essere sempre brave persone e non cambiare per la società, per le imposizioni altrui.
- C’è stato un momento della tua vita dove hai capito cosa e come volevi diventare da grande?
Mia madre ricorda ancora, quando avevo circa sei anni, che le dicevo che sarei stata un grandissimo avvocato. Ho iniziato a leggere libri prestissimo, sono stata molto precoce nella lettura e scrittura, quindi a quell’età già avevo chiaro cosa e chi sarei stata: sicuramente una donna in carriera, sicuramente nell’ambito legale. Ad oggi, riguardo la Sara bambina e se potessi riparlarle le direi “vai avanti che tutto andrà come sogni” e non temere perché alla fine, riuscirai sempre a farcela!
- Fai tantissime cose: studi, ti dedichi allo sport e hai un negozio di abbigliamento. Partiamo dal percorso studi: cosa ti ha spinto a intraprendere gli studi di giurisprudenza e criminologia e quale lato ti affascina di questo settore?
L’amore per il diritto è nato insieme a me, il giorno della mia nascita. Ho sempre seguito con passione anche, banalmente, i programmi crime in cui cercavo di comprendere chi fosse il criminale ma soprattutto il movente, la testa dell’assassino. Ho sempre avuto una grande curiosità e devo sempre sapere “perché”? “Cosa l’ha spinto a fare questo?” È da lì è nata la passione per il profiling, ciliegina sulla torta per la mia ambizione. Lo studio mi ha aiutato tanto a superare i momenti di sconforto, quando non ero nel pieno della salute fisica. Mi ha spinto ad essere migliore, mi ripetevo “continua… arriverai in alto” e nonostante le difficoltà, grazie allo studio, sono rimasta sempre in piedi. Devo tanto, forse tutto alla mia ambizione.
- Sei appassionata e pratichi una disciplina molto particolare, la Muay thai: in cosa consiste e perché hai scelto proprio questo tipo di allenamento?
La muay thai per me è parte integrante della mia vita. Ho la fortuna di avere come maestro un ex campione mondiale, Roberto Bellotti, di cui ho molta stima e che mi ha aiutato a spingere il corpo a livelli inimmaginabili. Mi ha aiutato dove non riuscivo, motivandomi costantemente per arrivare a grandi risultati. Avendo dei problemi di salute è stata una sfida con me stessa. Ho visto il corpo cambiare, grazie a questo sport ma non solo a livello estetico perché ho visto cambiare anche la mia attitudine, la mia sicurezza. Questa disciplina è davvero importante anche per la difesa personale, infatti la consiglio a tutte le donne. Entro in sala e scarico la tensione, i problemi spariscono e al sacco il cervello si spegne, restiamo io e la mia mente, io e la Muay Thai.
- A parte lo sport, dedichi molto tempo alla cura del corpo: in particolare a cosa sei più attenta?
Il corpo per me è una cosa davvero sacra. A volte, quando ero più piccolina, ero in confitto con il mio corpo perché “troppo gonfio”, “troppo magro”, a seconda del periodo. Ad oggi abbiamo fatto pace anche e soprattutto grazie allo sport. Mi piace mangiare sano, bere molto, alimentarmi bene. Credo che un corpo allenato e sano sia quasi un elisir di lunga vita… Mi alleno tutti i giorni con corsa, allenamenti specifici e sport da combattimento, e alla fine di ogni lezione dedico 30 minuti alla Spa, ogni giorno, 15 minuti di bagno turco, 10 minuti di vasca ghiacciata in cui i muscoli si rigenerano e gli ultimi 10 minuti li dedico alla sauna, come consigliato dal maestro Bellotti. Mi piacerebbe un giorno anche partire per la Thailandia e andare in un campo specifico di muay thai per allenarmi con loro e toccare con mano la loro realtà.
- Come nasce invece l’idea di aprire un tuo shop?
L’idea di aprire uno shop nasce grazie ai social, spinta dalle richieste delle mie amiche (non sono follower, per me!) che vedevano gli abiti che indossavo e mi chiedevano sempre dove li comprassi. Non ho mai comprato abiti di marca o costosi, nel mio armadio se ne contano pochissimi. Preferisco di gran lunga comprare abiti spendendo poco, ma poterne comprare di più. Da qui nasce l’idea di Luce: volevo uno shop aperto a tutte le donne, in grado di accontentarle sia a livello fisico ma anche a livello economico, perché parliamoci chiaro non tutte le persone hanno voglia di spendere molto. Ciò che vendo è anche ciò che indosso: abiti che mi rispecchiano, uno stile classico un po’ rivisitato, un po’old money ma alla portata di tutte!
- Arriviamo invece alla popolarità che hai ottenuto sui social: come è arrivata e quale è il messaggio che vuoi tramettere alle tante persone che ti seguono?
La popolarità sui social è arrivata essendo autentica, mostrando la mia vita per quello che è, dalla mia relazione al mio stato di salute, parlando apertamente di tutto e mostrando la vita reale, non una vita patinata e di lusso. La vita semplice che conduco, fatta di lavoro, amore e famiglia. Il messaggio che volevo mandare e che spero ancora oggi di riuscire a dare è quello di non cadere nei pregiudizi. Di non giudicare qualcuno solo da ciò che mostra. L’empatia è un dono e non è per tutti. Io nel mio piccolo cerco di parlare e di sdoganare argomenti anche socialmente contrastanti, come il carcere, la detenzione, la rieducazione sociale. Sono argomenti a cui tengo molto. Spero e sogno un mondo in cui non si debba creare un profilo fake per insultare la vicina di casa!
- Il mondo social è tanto bello, quanto insidioso, popolato da moltissimi haters: ne sei mai stata vittima e come reagisci a queste persone?
Assolutamente sì, ne ho pagato lo scotto. Ne sono stata vittima in grande stile ad ottobre 2023, quindi molto recentemente. Ci si può far male qui sui social. Sono circolate voci diffamatorie sul mio conto (ho querelato!) e le persone hanno iniziato a fare video dando adito alle altre voci. Ci sono stata davvero male ed ho iniziato un percorso da una psicologa perché a causa di queste voci ho perso anche il lavoro nello studio legale che tanto amavo. Alla fine è stato un bene perché mi ha aperto altre porte, ma inizialmente è stato duro e ancora oggi è difficile convivere con la cattiveria che vedo quotidianamente, riversata su di me o riversata in generale sui cosiddetti “personaggi pubblici”. Tutto sono, fuorché questo.
Sono una ragazza assolutamente comune, molto empatica tra l’altro, quindi la cattiveria la vivo male. Ad oggi un po’ rimpiango di aver dato a quelle persone il potere di farmi del male. Ma ci sto lavorando, anche quello ad oggi lo accolgo come un bene… la positività è sempre la chiave per guarire da tutto!

- Sui social mostri la tua vita quotidiana, compreso l’amore: cosa significa per te amare e quando hai capito che il tuo compagno era la persona giusta?
Michael è arrivato in un periodo della mia vita in cui sentivo di aver bisogno di lui. Appena l’ho incontrato ho sentito una connessione magica, speciale ed unica. Sentivo che non sarebbe stato una semplice conoscenza ma era lui l’amore della mia vita. Dopo qualche giorno, infatti, ci siamo lasciati andare a questo amore che ci ha travolto. Siamo stati insieme sempre, nel bene e soprattutto nel male l’uno dell’altro. Per me questa è la chiave di una relazione duratura: esserci. Restare accanto, parlare, comunicare, condividere. La mia relazione è esattamente quello che sognavo quando ero piccolina… Forse anche più bella del sogno. Ha superato tutte le aspettative!
- Ti lasciamo con le nostre domande di rito: se la tua vita fosse una canzone ed un film quali sarebbero e perché?
Che bella questa cosa! Una canzone che sento tanto mia e che mi accompagna da anni, è “How to Save a Life” di The Fray. La canzone parla di alcuni consigli su “come salvare la propria vita” dati da un adulto ad un adolescente. Questo è un po’ il mio status, il mio obiettivo, una cosa che ho a cuore. Mi rivedo tanto in quelle note, mi ha accompagna anche nei momenti difficili della mia vita come una pillola di positività… Qualcosa da cui ripartire. Mi piacerebbe che i ragazzi più piccoli la ascoltassero e che trovassero conforto, quando si sentono vulnerabili, in qualcosa di sano. Il mio messaggio vuole essere quello di allontanarsi dalla negatività, intesa anche come alcolici o droghe. Non serve sballarsi, non è utile, non è sano. Occorre sempre essere responsabili e cercare di mantenere una linea, un’integrità.
Un film che mi rappresenta è “Non è mai troppo tardi” con Morgan Freeman. Molto profondo, mi ha aiutato tanto nei periodi più bui nella riflessione con me stessa, con il mio io. Mi ha permesso di vedere il lato positivo delle cose. Se mi permetti, Pamela, vorrei parlarti anche della mia serie preferita: “How to get away with murder”. L’ho iniziata durante i primi anni di università, ha plasmato senza dubbio la mia personalità in ambito lavorativo: l’ossessione per la carriera che, chiaramente, deve essere accompagnata da un profondo senso di responsabilità nei confronti degli altri.
Grazie infinite per questa bellissima opportunità!
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