Intervista ad Alex Torchio. Il singolo “I Nuovi Barbari”: “non dobbiamo far sì che questo pessimo meccanismo spersonalizzante abbia la meglio, dobbiamo restare umani”.

Cantante ed autore, Alex Torchio, si avvicina alla musica all’età di 11 anni, studiando pianoforte ed in seguito canto. Inizia a scrivere i suoi primi inediti a diciannove anni assieme a diverse band di musica elettronica e dark pop wave. Dal 2000 collabora con lo Studio Bottegadelsuono di Alessandria alla realizzazione di jingle radiotelevisivi e musiche per film.

Dopo la Laurea in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo presso l’Università degli Studi di Torino inizia a cantare in diverse coverband.
Dal 2007 al 2010 è nel cast del musical 80 voglia di 80 di Paolino Ruffini e diretto da Fabrizio Angelini. Nella stagione 2009/2010 è interprete del brano Don’t stop che accompagna lo spot radiotelevisivo della BMW Mini Ray

Dal 2010 al 2015 è il frontman dei torinesi Divina, che lascia assieme ad altri quattro musicisti per dar vita agli eXplosion, tuttora in tour in alcuni tra i più grandi live club, festival ed eventi pubblici in giro per l’Italia, con una media di 170 concerti all’anno.

Dal 2018 riprende l’attività di autore di brani originali e l’anno successivo è interprete del brano Don’t be afraid, colonna sonora del film Non ho niente da perdere, con Carolina Crescentini. Nel 2019 entra nel roster dell’etichetta discografica TRB rec di Andrea Tognassi con cui pubblica il suo primo singolo Come un cane , seguito dall’emozionante brano Senza sapere (che a poche settimane dalla sua pubblicazione ha superato i 15000 ascolti su Spotify e oltre 90000 su Youtube) e Cabina Telefonica, che ha ormai superato le 86000 visualizzazione sul videoclip ufficiale.

I Nuovi Barbari è il nuovo singolo di Alex Torchio sul mondo del web.

  • Buongiorno Alex. “I nuovi barbari” è il tuo nuovo singolo. Nel brano parli del mondo del web e dell’alienazione a cui esso conduce. Come educare l’utente che fruisce del web?

Buongiorno a voi e grazie mille per lo spazio riservatomi!
Ognuno di noi è purtroppo responsabile per la propria educazione ai media, questo perché non è prevista nella scuola dell’obbligo la materia “media education”, anche se da ormai 50 anni sarebbe forse quella più importante per formare cittadini liberi e consapevoli.
Dopo l’università ho avuto la fortuna di lavorare all’interno delle scuole medie e superiori assieme al guru italiano della media education, Francesco Menichella: attraverso la realizzazione di finte testate giornalistiche o edizioni di telegiornali i ragazzi comprendevano il funzionamento della creazione della notizia, arrivavano a comprendere la grande truffa che sta dietro all’informazione divertendosi, capendo a fine corso che non esiste un’ informazione oggettiva, bensì ogni notizia viene sempre filtrata dal punto di vista delle persone che lavorano a tale notizia (giornalisti, operatori, addetti al montaggio e sopra tutti gli editori).

Oggi come oggi sta a noi discernere la fake news dalla notizia affidabile, ma poche persone sono dotate dei mezzi per farlo. Come diceva bene il mio concittadino Umberto Eco (nonché amico d’infanzia della mia nonna!)  troppe notizie creano quella che si chiama sindrome da sovraccarico di informazioni, di conseguenza i cittadini in questo periodo storico non sono più informati, ma solo più confusi. Basti pensare a quanti disastri crea Google: complottisti, terrapiattisti, no vax, dottori improvvisati, ecc…

  • In questi giorni di emergenza sanitaria, il web, è diventato, spesso, l’unico strumento per contrastare la solitudine. Tuttavia, credi si corra il rischio che una volta superata la crisi le persone possano continuare a rimanere impigliati in una realtà virtuale?

Per una volta il web ha unito davvero le persone, anziché dividerle. Non credo che si possa presentare questo problema semplicemente perché viviamo già in una realtà virtuale da anni: scriviamo più messaggi ad un amico anziché incontrarci di persona per una birra, il sesso si fa di più su PornHub che nella realtà e se non mostriamo i risultati dei nostri successi sui social, da Facebook a Instagram, passando per LinkedIn, è come se non li avessimo mai raggiunti, come se non esistessero.

  • In “I nuovi barbari” canti: “Per ogni stupido che per una volta sta a delirare solo dietro a una porta un cuore si spezza un po’ e un cuore si sporca un po’”. Ti riferisci, anche, alle nuove forme di violenza, quali il cyber bullismo o il revenge porn?

A dire il vero questa frase non l’avevo concepita per questo tema, ma sono molto felice che si possa riferire anche a ciò! Quando l’ho scritta ho pensato che un qualsiasi hater, intento a scrivere una cattiveria gratuita a qualcuno, finisce per rendere più freddo anche il cuore delle persone fondamentalmente buone che, leggendo sempre più messaggi di quel tipo, a lungo andare si abituano a questa malvagità “social-mente” accettata, diventando a loro volta meno empatici. Non dobbiamo far sì che questo pessimo meccanismo spersonalizzante abbia la meglio; dobbiamo restare umani e pensare sempre che noi siamo l’altro, come canta Nicolò Fabi nella sua splendida canzone “Io sono l’altro“.

  •  Qual è l’uso che tu fai personalmente del web?

Non ho la tv dal 2007, quindi in pratica ci vivo sul web.
Guardo film e serie tv in streaming e soprattutto uso internet per studiare pianoforte, musica, tecniche di produzione musicale e approfondire argomenti che stimolano la mia curiosità.
Come tutti passo tempo sui social, soprattutto Instagram (più come spettatore che promotore del proprio profilo). Prima di andare a dormire cerco poi di informarmi attraverso testate che considero affidabili, come ad esempio quella del Fatto Quotidiano.

  • Nel corso degli anni hai vissuto esperienze differenti in ambito musicale. Hai fatto parte di una band di musica elettronica e dark pop wave, di una cover band, collaborato alla realizzazione di jingle radiotelevisivi e musiche per film e sei stato nel musical “80 voglia di 80”. Esperienze molto diverse tra di loro, in cui la musica è il collante. Cosa ti porti dietro di ognuna di loro?

Riuscire a esprimersi in diversi ambiti musicali per me è sempre stato un privilegio: ho avuto la possibilità di imparare molto dai musicisti con cui ho lavorato in passato e continuo a farlo ora con i miei straordinari colleghi. Misurarsi poi con diversi aspetti della musica è importante per imparare linguaggi diversi, arricchire la propria tavolozza di colori e aumentare il proprio livello di professionalità. Grazie al cielo non si finisce mai di imparare, altrimenti non ci sarebbe gusto.

  • In questo momento di emergenza sanitaria ti stai dedicando alla musica in modo attivo. Come trascorri le giornate?

Certo, non amo la pigrizia, devo sempre essere attivo. In questi giorni di reclusione mi sto divertendo a pubblicare settimanalmente dei video con gli eXplosion e con un sacco di altri amici musicisti con i quali ci divertiamo a metterci in gioco interpretando le cover di diversi mostri sacri, da Stevie Wonder ai Police, un po’ per divertimento, un po’ per far piacere alle persone che amano ascoltare musica e infine anche per tenersi in allenamento maneggiando con cura e rispetto i capolavori dei grandi della musica, dai quali si impara sempre qualcosa di nuovo, anche quando il pezzo si pensa di conoscerlo alla nausea.

Se non avessi la passione per la musica questa quarantena sarebbe molto più triste e problematica, non oso immaginare chi deve far passare le giornate senza un passatempo del genere.

  • Hai un sogno “impossibile”?

Più di uno… Rispondo senza scomodare i grandi temi dell’esistenza e rimanendo in ambito musicale: intanto per cominciare vorrei poter tornare a suonare dal vivo con la stessa frequenza di prima. La musica live è il mio principale lavoro, la mia valvola di sfogo e il mio elisir di giovinezza. Mi piacerebbe poi riuscire a scrivere delle canzoni che siano personali e allo stesso tempo piacevoli per chi le ascolta. Un altro sogno nel cassetto sarebbe riuscire a partecipare a qualche grande festival con i miei pezzi supportato dalla band su cui posso fare affidamento, che è davvero devastante!

Grazie per la chiacchierata!

https://www.facebook.com/alextorchioofficial/

 

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