Intervista ad Emanuele Ingrosso, vincitore nella categoria teatro della Biennale MarteLive

Emanuele Ingrosso è il vincitore nella categoria teatro della Biennale MarteLive. Lo spettacolo portato in scena nell’ambito del concorso è stato “Da piccolo odiavo i bambini”.

Tra i premi ricevuti anche il “Premio Different Magazine” e, quindi, questa intervista.

  • Ciao Emanuele, innanzitutto complimenti per la vittoria nella categoria teatro della Biennale MarteLive. Ti aspettavi questo risultato?

Ciao e grazie per l’opportunità.

A dire il vero non me l’aspettavo minimamente, per la prima volta mi mettevo in gioco e temevo di essere un pesce fuor d’acqua.

Mi piace pensare che sia stata questa la chiave, che uno spettacolo sull’inadeguatezza venga premiato perché particolarmente inadeguato.

  • Lo spettacolo che hai portato in scena sul palco di MarteLive è “Da piccolo odiavo i bambini”. Come nasce?

Nasce dalla necessità di riunire alcune delle poesie portate nei poetry slam dal 2016 ad oggi.

Ho messo sul tavolo centinaia di fogli e alla fine sono saltate fuori 10 poesie che, ognuna a modo suo, raccontano i miei passi sbilenchi in questi primi 24 anni di vita: una corsa a ostacoli in cui il protagonista inciampa nei propri piedi.

A quel punto, lavorando per improvvisazioni, sono saltati fuori anche i monologhi che legano le poesie.

  • Sei riuscito a trovare il tuo spazio nel mondo o ancora vivi quel disagio che hai raccontato nello spettacolo?

Mettiamola così: ho preso coscienza del mio trovarmi fuori posto e mi piace, vivo con più consapevolezza il mio ruolo di inadeguato cronico.

  • Ci racconti chi è Emanuele Ingrosso?

Emanuele fa finta di essere timido secondo i conoscenti e fa finta di essere sicuro di sé secondo gli amici più stretti.

E’ un artigiano del palco col sogno di diventare artista, è ipocondriaco, entomofobico e si sente a disagio a parlare in terza persona.

Ama alla follia Woody Allen e Vinicio Capossela.

Il resto, paura in più o paura in meno, c’è nello spettacolo.

  • Ora quali sono i tuoi progetti futuri?

Sto cercando di portare in giro il più possibile lo spettacolo e soprattutto di raccogliere idee per scriverne uno nuovo, magari per la prossima stagione.

Il 19, 20 e 21 marzo ci saranno per la prima volta in Italia (nella mia Milano) gli europei di Poetry Slam organizzati dalla LIPS (Lega Italiana Poetry Slam) e dovrò concentrarmi parecchio per assorbire tutto l’amore che quei tre giorni genereranno.

A maggio andrò a Parigi per i mondiali di poetry slam e già tremo.

Nel frattempo porto avanti un laboratorio di recitazione comica per “Sagome di Sabbia” (un’associazione culturale fondata insieme ad altri 10 bimbi della mia età) e organizzo eventi con la “Compagnia delle Indie”, collettivo artistico venuto magnificamente alla luce da pochi mesi.

Queste due realtà si abbracciano nell’intento di avvicinare le nuove generazioni all’arte tutta che, come diceva Vinicio, “è cosa sacra e seria da salvar”.

Direi che può bastare, per il resto mi lascio volentieri sorprendere.

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