Intervista ad Ottavia Brown: “SIGNORA NESSUNO”, il suo nuovo album

Ottavia Brown, nome d’arte, ispirato con poetica ironia ai nomi americanizzati degli artisti italiani squattrinati che approdavano nella tanto sognata America agli inizi del ‘900 per realizzare sogni e speranze, e’ una cantante e illustratrice con la passione per il blues, per il jazz e per il western-swing d’oltreoceano. Nel 2016 passa le selezioni del programma televisivo The Voice of Italy e partecipa al talent di Rai2 nel Team Carrà. Nel Novembre 2016 presenta l’album d’esordio, Infondo: dieci brani inediti per un viaggio a metà strada tra musica e illustrazione: un piccolo mondo di carta dove ogni brano è legato al successivo come sfogliando pagine di una favola noir. “Infondo” e’ il disco di esordio sul quale Ottavia Brown ha costruito lo spettacolo Live, portato anche in apertura ad artisti come Marta sui Tubi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Dente, la Rappresentante di Lista e Nada. A Maggio 2017 esce Mimì,  omaggio swing rivisitato della Boheme e nel Febbraio 2018 viene prodotto e realizzato il vinile dalla Fondazione Teatro Grande di Brescia. Con la nuova formazione esce Bang Bang, Maggio 2017, tributo e omaggio a Dalidà. Oltre all’attivita di cantautrice, Ottavia Brown è un’ illustratrice editoriale. I suoi lavori sono visibili nel sito web www.lastanzarossa.com. Ottavia Brown ha realizzato numerose illustrazioni di copertine italiane e straniere per varie case editrici. Nel 2017 ha disegnato le illustrazioni di copertina per “Carry on” di Rainbow Rowell, nelle l’edizioni Italiana e portoghese edite da Salani  e “La ragazza senza ricordi” di Frances Hardinge edito da Mondadori.

SIGNORA NESSUNO è il nuovo album uscito il 10 aprile 2020 per UMA Records insieme a tutta la band, composta da Andrea De Rose alla chitarra, Andrea Braga al piano, Nicola Zanardelli al basso e Stefano Pini alla batteria.

  • Buongiorno Ottavia, è uscito il 10 aprile il nuovo disco “Signora Nessuno”, dedicato alle donne e ai personaggi chiave della storia. Come nasce la sua ideazione?

L’idea è nata dalla volontà di rivisitare e musicare le storie di tutte le persone che hanno una storia (intensa, semplicemente normale o incompiuta) da raccontare che nessuno conosce. Tante “signore nessuno” (e chiaramente “signori nessuno”, io l’ho vestita al femminile per ovvie ragioni) aspettano che la loro storia sia conosciuta, alcune volte accade altre no, è la fretta e la velocità del nostro tempo che spesso dimentica di approfondire. La scelta di dedicare molte tracce, non tutte, a personaggi del passato, nasce dalla consapevolezza che il passato è uno spazio vastissimo rispetto al presente, uno spazio dove si possono trovare milioni di spunti, storie e paesaggi che ci aiutano a leggere con più attenzione il presente. Molte delle storie che ho scelto sono, infatti, attualissime e si rispecchiano nel nostro complicato e veloce presente.

  • Come hai scelto le donne a cui dedicare il brano? Erano personaggi e storie già conosciute da te oppure hai fatto, anche, delle scoperte durante la creazione dell’album?

Alcune delle donne sono punti di riferimento e passioni letterarie (come Mary Shelley o personaggi della letteratura come la Strega di Ray Bradbouy o ancora la statua che incarna Proserpina di Bernini), altre invece le ho scoperte man mano cercando nel web e nei libri, tutte storie dal sapore incompiuto, tragico e passionale (come ad esempio  le Radium Girls o la testimonianza di Suad che scrisse nel 2002 la terribile testimonianza della sfigurazione, nel libro “Bruciata viva.”). Ognuna di queste storie rivelano, significati e aspetti della vita inaspettati.

  • C’è nel presente una donna che credi lascerà il segno con le sue azioni?

Certamente, credo che ci siano tantissime donne, non famose, che hanno storie incredibili e sconosciute. Il fatto di conoscerle sta a noi. Per lasciare “quel segno” che intendiamo noi, la loro storia deve essere resa pubblica e divulgata attraverso film, libri, canzoni o opere pittoriche. Più semplice è rielaborare storie di personaggi già noti ai più dei quali si conosce almeno una parte della loro storia. Un personaggio femminile che lascerà il segno oggi, secondo me, è Carola Rackete. 

  • Per quanto riguarda gli uomini, c’è un uomo che ammiri del presente o del passato?

Si sì ce ne sono… e anche tanti, mi piacerebbe scrivere una storia/canzone su Fellini o Totò oppure, parlando del presente, su Tom Waits e il suo universo musicale visivo.

  • Oltre ad essere una cantante sei anche un’illustratrice. Quanto le due componenti si incontrano?

Quando ho deciso di fondere le due arti (musica e illustrazione) ho deciso di mettere a contatto i due mondi in modo tale che l’una completasse l’altra: il disegno si lascia modellare dal testo e il testo cambia luce e si lascia influenzare dal disegno. I miei disegni sono degli sketch che abbozzano la canzone; una volta finiti e finita la melodia, la loro funzione è di aggiungere dettagli di colore e forma alla canzone, non la spiegano come un fumetto o una graphic novel, ma la affiancano come in un albo illustrato.

  • “Ottavia Brown” è il tuo nome d’arte, ispirato ai nomi americanizzati degli artisti italiani squattrinati che approdavano nella tanto sognata America agli inizi del ‘900. Qual è la tua America?

La mia America è ovunque nel mondo, ovunque si nascondono realtà culturali (teatri, club) nelle quali è possibile portare alla gente un progetto come il mio.

  • Hai un sogno “impossibile”?

Eccome: poter aprire una casa editrice che è anche etichetta musicale, dedicata ai prodotti culturali musicali e illustrati; poter riuscire a produrre progetti di artisti che non trovano un contenitore adeguato per il loro progetto perché magari poco in linea con il mercato odierno perché non appartenenti ad un genere o stile preciso.

 

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