Intervista a Massimiliano Bruno, ideatore della rassegna SHORT LAB e regista, attore e sceneggiatore di successo

Incomincia oggi SHORT LAB, la rassegna di monologhi e corti teatrali a cura di Massimiliano Bruno, Gianni Corsi, Daniele Coscarella e Susan El Sawi.

Per la terza stagione consecutiva, si alterneranno sul palco del Teatro Cometa Off di Roma più di 60 spettacoli tra corti e monologhi.

Ho avuto il piacere di intervistare Massimiliano Bruno, ideatore della rassegna, oltre che regista, attore e sceneggiatore.

“Ha fatto il suo esordio alla regia nel 2011 con il film “Nessuno mi può giudicare”, interpretato da Paola Cortellesi, Raoul Bova e Rocco Papaleo con il quale ottiene 5 candidature al David di Donatello e vince il Nastro d’Argento per la miglior commedia. È autore di molte sceneggiature di successo, tra cui “Notte prima degli esami” per il quale è candidato ai David di Donatello come miglior sceneggiatura, “Ex”, candidato ai David di Donatello come miglior sceneggiatura e “Maschi contro femmine” per la regia di Fausto Brizzi, “Questa notte è ancora nostra” per la regia di Paolo Genovese e Luca Miniero e “Tutti contro tutti” con la regia di Rolando Ravello e “Buongiorno papà” con la regia di Edoardo Leo. Il suo secondo film da regista “Viva l’Italia” ottiene due candidature al David di Donatello. Per il teatro stabilisce una prolifica collaborazione con Paola Cortellesi per la quale scrive tre commedie teatrali. Ottimi successi di pubblico e di critica li ottiene anche con il monologo “Zero” da lui scritto e interpretato e con “Ti ricordi di me?” interpretato da Ambra Angiolini ed Edoardo Leo per la regia di Sergio Zecca. Per la televisione scrive per “I Cesaroni”, “Quelli che il calcio”, “Non ho l’età”. Conduce varie trasmissioni televisive. È attore nella serie televisiva “Boris” vincitrice del Roma Fiction Festival dove interpreta il ruolo di Nando Martellone, e nella serie “L’ispettore Coliandro” dove interpreta il ruolo di Borromini.”

  • Incomincia oggi la rassegna di monologhi e corti teatrali “Short Lab”. Come è avvenuta la selezione degli spettacoli ed è stata lunga?

Insieme ai miei colleghi organizzatori abbiano visionato più di 500 progetti di ogni genere teatrale. Avevamo chiesto di leggere il progetto e di avere una idea del cast per capire bene. Inoltre, le compagnie hanno accompagnato la loro candidatura con un breve video di presentazione dell’opera. La selezione è durata più di due mesi.

  • Questa è la terza stagione. Vi sono stati dei cambiamenti nel corso di questi anni?

È un progetto che parte da lontano. Quattro anni fa iniziai proponendo E.T. Esperimenti Teatrali dove giovani compagnie misero in scena per un mese tantissimi spettacoli. L’anno successivo decidemmo, insieme a Susan, Gianni e Daniele, di trasformare quella rassegna in un concorso dove poter premiare le compagnie con un cospicuo premio in denaro. Così l’idea della rassegna di atti unici fu tramutata in una visione più moderna: un concorso per monologhi e corti teatrali. Da quel momento ci sono stati cambiamenti. Abbiamo introdotto le qualificazioni, le semifinali e la finalissima. Abbiamo coinvolto grandi nomi in giuria e dato visibilità alla rassegna.

  • Ha riscontrato una differenza negli argomenti proposti rispetto alle passate edizioni?

Tendenzialmente si propone il genere commedia o il monologo comico. Forse il mio nome, legato a commedie cinematografiche, attira di più chi ama far divertire il pubblico. Però quest’anno ci sono state molte più proposte di drammi ed esperimenti di teatro sociale.

  • Ha una carriera lunga e proficua nel campo artistico. Qual è stato l’incipit che l’ha spinta a dedicarsi a questo mondo?

La ricerca di me stesso. Cercarmi attraverso ciò che metto in scena, ciò che scrivo è stato fondamentale. Trasformarmi facendo il mio lavoro, entrare in contatto con le persone.

  • Tra le molte esperienze fatte ce n’è una che in particolar modo l’ha segnata?

La scrittura del mio romanzo “Non Fate Come Me” mi ha ricordato che bisogna sempre ritagliarsi uno spazio per raccontarsi tutta la verità. È la cosa migliore che ho scritto.

  • Lei è regista, attore e sceneggiatore. Ha, in questo momento della vita, una predilezione maggiore per una di queste attività?

La tv è un buon modo per guadagnare denaro e visibilità.

Il cinema è un lavoro meraviglioso. 

Ma il teatro mi è necessario. 

Sceglierei sempre il teatro.

  • Nonostante la sua proficua carriera ha un progetto/sogno nascosto che le piacerebbe realizzare?

I miei sogni e desideri nascosti non riguardano il mio lavoro, per fortuna. Spero di continuare a fare buone cose e mi accontenterei di avere ancora la voglia di proporre cose interessanti. 

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