Jonas Mekas: è morto a 96 anni il regista lituano

La pagina Facebook ufficiale del regista lituano Jonas Mekas, ne ha annunciato la morte avvenuta il 23 gennaio 2019, tra l’affetto dei suoi cari: “l’assenza lascia un vuoto enorme,la  sua luce continuerà a splendere.”

Nato in Lituania da cui fugge con il fratello durante la seconda Guerra Mondiale, giungerà negli Stati Uniti nel 1949. Dopo una settimana compra una camera. Vive a New York e ne diventa gli occhi, la voce, con riprese che sono diari, la sua voce fuori campo o infiniti silenzi, immagini mosse in movimento, in continuo divenire, nel flusso inarrestabile del cinema sperimentale, nel grido silenzioso, nell’assordante silenzio. Sono immagini di famiglia, o primi piani in bianco e nero.

Il suo cinema è vivo nell’imperfezione, è anima vibrante, è il manifesto del cinema indipendente americano degli anni 60 e 70. In “Lost Lost Lost” (del 1976) il passato, la nostalgia, il ricordo, il dolore di chi lascia la propria casa, un invito ad Ulisse a narrare, a narrare dei suoi viaggi, delle cose che ha visto, a narrarle a coloro che lasciano la propria terra, a coloro che non vi faranno ritorno. Si alternano in bianco e nero visi e suoni, dolci melodie nella New York che si personifica in operai stanchi e che si rianima tra ragazzi che guizzano sui pattini.

Mekas fonda con il fratello Adolfas Mekas la rivista Film Culture, collabora con Andy Warhol, Salvador Dalì, Allen Ginsberg, con le personalità artistiche più significative della sua epoca. Nel 1960 farà nascere l’etichetta “New American Cinema Group” assieme ad una trentina di registi di cinema sperimentale, faranno riferimento al manifesto del “New American Cinema Group” elaborato dallo stesso Mekas. Sviluppano un nuovo  modo di fare cinema caratterizzato dalla lontananza dagli stilemi e canoni del cinema Hollywoodiano, dalla ricerca ed utilizzo di un linguaggio ed un’estetica differenti, dal rifiuto della perfezione a favore della verità, dall’assenza di giudizio, di menzogna o di messaggio.

Nel 2000 realizza l’opera “As I was moving ahead occasionally I saw Brief Glimpses of Beauty” uno dei film sperimentali più lunghi mai realizzati, parla della sua storia, della sua vita, ma nessun pezzo sembra essere puramente l’inizio della storia e tutti possono esserlo insieme.

Il cinema sperimentale non dev’essere spiegato, o almeno non ne ha necessità, come il cinema di Mekas, regista e poeta lituano naturalizzato Americano, che merita di essere ricordato e scoperto o riscoperto, nel giorno del suo addio al mondo.

 

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