“La Divina Commedia” di Andrea Ortis al Teatro Brancaccio: la recensione

La Divina Commedia

La Divina Commedia

In scena al Teatro Brancaccio fino al 6 marzo 2022 l’opera musical “La Divina Commedia” del regista Andrea Ortis, con i testi di Gianmario Pagano e Andrea Ortis.

Il kolossal teatrale rappresenta sulla scena il capolavoro di Dante: Inferno, Purgatorio e Paradiso diventano un viaggio interiore nell’animo umano alla ricerca delle pulsazioni più infide fino a giungere all’aspirazione alla bellezza e alla salvezza.

Lo spettacolo è prodotto dalla MIC Musical International Company.

Un velo copre l’entrata di Dante (Antonello Angiolillo) negli inferi e l’incontro con Virgilio (Andrea Ortis), il sommo poeta.

Un velo che al suo squarcio rivela la ferocia della bassezza umana: figure antropomorfe dominano la scena.

I ballerini, le cui coreografie sono a cura di Massimiliano Volpini, meritano un plauso per la capacità di rappresentare con il solo corpo le pulsazioni dominanti.

Nel suo lungo viaggio Dante conosce le storie delle anime dannate, tra cui quelle di Paolo e Francesca (Noemi Smorra), del Conte Ugolino (Antonio Melissa), di Pier della Vigne (Antonio Sorrentino) e di Ulisse (Angelo Minoli): narrazioni che causano sgomento e dolore. Peccato che il pubblico in sala non riasca ad udirle pienamente: sarebbe stato senz’altro necessario proiettare le parole sullo schermo per renderle evidenti nella loro vera potenza.

La realtà aumentata ricopre il ruolo fondamentale di far vivere allo spettatore una nuova dimensione e catapultarlo nel viaggio dantesco.

L’attenzione ai dettagli emerge preponderante e le musiche a cura di Marco Frisina riescono ad essere non solo accompagnamento alla scena ma motivo scatenante di azione e narrazione.

L’aspirazione al cielo domina i personaggi che Dante conosce nel suo viaggio all’Inferno e la consapevolezza che quel cielo non sarà mai più visto scuote le coscienze. Quando le azioni diventano così irrimediabili? Quando la speranza rifugge totalmente?

“Soffrire per sempre è l’unica certezza”.

Beatrice (Myriam Somma) che appare come una vergine Maria rimembra a Dante il suo fine e la sua inalazione alla meta: raggiungere la salvezza, vivere di Amore.

Il Purgatorio svela il buio, rivela un tempo seppure asincrono.

“Cosa aspettiamo se non di trovare il giusto tempo?”

Il volto di Beatrice così bello da essere, per Dante, il “Paradiso” manifesta il cielo. Quel cielo così agognato nell’Inferno si svela finalmente nel Paradiso.

“La Divina Commedia” è un’opera complessa, difficile da rappresentare sulla scena: le parole vergate sulla carta da Dante sono così familiari da sembrare “intoccabili” eppure Andrea Ortis riesce con la sua opera a travalicare il limite, pur divenendo “altro”. Lo spettacolo, infatti, non racconta, tranne poche storie, la narrazione del viaggio ma diventa una manifestazione dello stesso, quasi una costola scaturita dal poema.

Il racconto viene affidato alla voce di Giancarlo Giannini che diventa tragitto.

“L’amor che move il sole e le altre stelle”

TEAM CREATIVO

Andrea Ortis – Regia

Marco Frisina – Musiche

Gianmario Pagano e Andrea Ortis – Testi

Lara Carissimi – Scenografie

Virginio Levrio – Proiezioni

Massimiliano Volpini – Coreografie

Valerio Tiberi – Luci

Emanuele Carlucci – Suono

PRODUTTORE ESECUTIVO

Lara Carissimi

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