La Juve, Guardiola ed il giornalismo sportivo moderno

Giovedì scorso, è stato presentato ufficialmente Maurizio Sarri come nuovo allenatore della Juventus. Un atto formale, che finalmente ci ha permesso di sapere con certezza chi siederà sulla panchina bianconera il prossimo anno.

Fino a qui, nulla di strano o anomalo. Ma questa vicenda non è così semplice e lineare come può sembrare. E in realtà nasconde, dietro di sé, una storia molto più ingarbugliata e affascinante. Fatta di avvistamenti, notizie vere o presunte, giochi di potere e fenomeni sociali da studiare, o quantomeno da rispettare. Perché il calcio resta, in fondo, un evento di massa.

Cerchiamo allora di ricostruire ciò che è successo nell’ultimo mese riguardo alla ricerca di un nuovo allenatore da parte della Juventus. Concentrandoci in particolare sull’aspetto mediatico della vicenda. Che ha coinvolto non solo i soliti principali organi di informazione nazionali, ma anche giornalisti semi-sconosciuti, insiders, profili social più o meno fake, fonti finanziarie e tifosi juventini in preda ad un’apparente allucinazione collettiva. O, più semplicemente, ad una follia a cadenza semestrale chiamata calciomercato.

Il primo schieramento di questa storia è costituito dai cosiddetti “esperti di calciomercato”. Giornalisti che da anni si occupano praticamente solo di questo aspetto all’interno del mondo del calcio. Aspetto che è molto delicato e spigoloso, pieno di false segnalazioni e buchi nell’acqua. Ma che ha sempre un grande seguito presso i tifosi.

Gli esponenti principali di questa particolare categoria sono Gianluca Di Marzio di Sky Sport e Alfredo Pedullà di Sportitalia. Non sempre d’accordo, i due si sfidano da anni a suon di notizie e voci di mercato. Cercando di cattura l’attenzione dello spettatore con anticipazioni in esclusiva e indiscrezioni dell’ultimo minuto.

Le loro fonti sono soprattutto procuratori, agenti, direttori sportivi e le stesse società, che spesso hanno interesse a far uscire determinate news attraverso i canali istituzionali. Perciò, le loro rivelazioni sono abbastanza sicure di solito. Ma hanno sempre il rischio di essere manipolate in qualche modo dai diretti interessati. E così nascono inevitabilmente i colpi di scena, le trattative a sorpresa e gli inserimenti inaspettati.

Eppure la loro credibilità è sempre rimasta inalterata. Così come la loro considerazione nel mondo del giornalismo sportivo. Perché tutti sanno che, quando Di Marzio e/o Pedullà danno una notizia di mercato per certa, questa ha un fondamento molto solido.

Perciò, teoricamente, l’arrivo di Sarri alla Juve non dovrebbe aver preso nessuno alla sprovvista. Si, perché i due grandi esperti di calciomercato lo dicono da settimane. E non hanno avuto mai il minimo dubbio su ciò. “La Juve ha scelto Sarri”. “Sarri sarà il nuovo allenatore bianconero”. “Oggi è il Sarri day“. Solo questo è stato possibile leggere o sentire su Sky Sport e Sportitalia nell’ultimo mese. Come se la Juventus non potesse che prendere Sarri alla fine. Cosa sostenuta apertamente anche dai vari e prestigiosi quotidiani sportivi nazionali (Corriere dello Sport, Tuttosport e Gazzetta dello Sport).

Insomma, non c’era un motivo apparentemente per dubitare dell’approdo sulla panchina bianconera del tecnico toscano. E, in questo senso, l’annuncio diffuso dalla Juve domenica 16 giugno non solo non dovrebbe aver sorpreso nessuno. Ma inoltre dovrebbe essere stato una semplice formalità. Da sfogliare distrattamente tra un tuffo in acqua e l’altro al mare.

La carica degli insiders sui social network

Eppure molti tifosi bianconeri sono rimasti sconvolti e delusi da questo annuncio. Ma perché? Possibile che non ci si fidi più degli esperti tradizionali di calciomercato?

Ebbene sì. E la causa è da rintracciare nei moderni social media. Dove ormai si stanno affermando tutta una serie di fonti alternative non necessariamente molto attendibili. Ma che suscitano molta credibilità ed interesse negli appassionati di calcio, nonostante la loro dubbia consistenza. Parliamo dei cosiddetti “insiders“.

Queste figure sono persone che comunicano proprio attraverso i social network. E lo fanno spesso addirittura attraverso identità fasulle o mascherate.

Per essere un insider, non serve molto in realtà. Basta una buona dose di tempo, una grande faccia di bronzo e tanta tanta fantasia. L’importante è spacciare sempre notizie di calciomercato nel modo più verosimile possibile. In modo da convincere una quantità sufficiente di gente e diventare così un minimo popolari. Entrando definitivamente nella giostra del calciomercato.

Nell’affare riguardante la panchina della Juve, si sono affermati diversi soggetti di questo tipo. La loro teoria era molto semplice: la trattativa per portare Sarri alla Juve non esisteva. Ed era solo una copertura per un qualcosa di più grosso ed importante. Che portava ad un nome e un cognome ben preciso: Pep Guardiola. Era lui la vera prima scelta bianconera. Il grande obiettivo segreto di Agnelli, Nedved e Paratici. Colui che era stato scelto per sostituire Max Allegri e riportare la Champions League a Vinovo.

E, nonostante le fonti tradizionali abbiano smentito seccamente più volte tali indiscrezioni, piano piano si è instillata nella gente la convinzione che queste fossero vere. E che Guardiola fosse realmente prossimo a diventare il nuovo tecnico juventino.

La mitomania ha incominciato a imperversare davvero. Giravano audio di persone senza nome che davano per certo il suo arrivo in Maserati a Torino per il 14 giugno, grazie al supporto economico dell’Adidas. Screenshot di conversazioni WhatsApp con lo stesso Pep o con suoi presunti conoscenti, che confermavano tutto. Foto di Guardiola in Italia o comunque all’aeroporto, intento a raggiungere il Bel Paese per firmare finalmente il contratto con la Juventus. Con il titolo in borsa del club bianconero che saliva e scendeva repentinamente ogni giorno, almeno tanto quanto le quote dei bookmakers.

Insomma, una vero e proprio delirio collettivo. Ma come è stato possibile tutto ciò? C’è stato qualcos’altro sotto che spieghi tale fenomeno?

La figura di Momblano

In effetti, qualcos’altro ci sarebbe. Ed è forse il vero motivo cardine di tutta questa storia. Il motore immobile di una vicenda apparentemente grottesca ma forse non così campata in aria come sembra. Si tratta di Luca Fausto Momblano. L’anello di congiunzione tra gli insiders e gli esperti tradizionali di mercato.

Momblano è un personaggio molto particolare. Giornalista sportivo di professione, si è formato sui campi si provincia, per poi crescere piano piano nel mondo della telecomunicazione calcistica. Attualmente è caporedattore di Juventibus e collabora con importanti testate come Sportmediaset, TopCalcio24 e TeleLombardia.

La popolarità di Momblano è letteralmente esplosa nell’estate scorsa, quando ha anticipato prima di tutti l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Guadagnandosi la credibilità e il rispetto dei tifosi juventini, che lo considerano da allora un punto di riferimento per quanto riguarda le notizie relative al calciomercato bianconero.

E così Momblano ha avuto modo di affermarsi come esperto di mercato alternativo rispetto a quelli tradizionali. Con fonti secondarie o anomale, come quelle del mondo della finanza o gli stessi calciatori. Non a caso, è riuscito recentemente a svelare in netto anticipo l’intenzione della Juve di separarsi da Allegri, così come l’interessamento del club bianconero per Paul Pogba (poi ripreso da tutti i grandi media nazionali).

Perciò, quando a fine maggio Luca ha cominciato a diffondere la notizia di una Juventus fortemente determinata a prendere Guardiola come nuovo allenatore (addirittura parlando di un precontratto firmato in gran segreto dal catalano), per molti è stato difficile non credergli. Anche se i media tradizionali sostenevano tutt’altro.

Ma ciò che rende Momblano diverso da tutti gli altri giornalisti sportivi attuali è soprattutto il suo modo di fare comunicazione. Infatti, Luca Fausto usa molto i social network, soprattutto Twitter, che è diventato per lui il mezzo principale attraverso cui comunicare con i propri lettori.

Addirittura, Momblano ormai non si limita più solo a diffondere le notizie che ha attraverso dei semplici tweet. Spesso, lui si diverte a postare dei rebus, dei mezzi indizi o delle trollate assurde e palesi, che però aumentano la viralità e la fama del suo personaggio e delle sue indiscrezioni. Generando intrattenimento e ilarità tra gli appassionati bianconeri (e non solo), che pendono sempre più dalle sue labbra.

Insomma, la credibilità accumulata con il suo lavoro, sempre e comunque molto professionale e curato, e la sua incredibile abilità di comunicare in modo moderno ed intrigante hanno reso Momblano uno dei protagonisti indiscussi del calciomercato bianconero. Nonché una fonte da dover tenere seriamente in considerazione quando si parla di Juve. Anche se controcorrente rispetto a tutti i media tradizionali.

Il futuro del giornalismo sportivo

Per questo, la voce su Guardiola alla Juventus ha preso così tanta forza e vigore tra i tifosi juventini. E ha sovrastato anche le fonti solitamente più accreditate, che hanno innescato una vera e propria guerra di posizione a difesa delle proprie notizie. E probabilmente anche del proprio ruolo (addirittura attraverso gravi accuse di aggiotaggio).

Sì, perché è difficile pensare di confinare quello che è successo solo ad un caso isolato. Nonostante poi alla fine Pep non sia effettivamente arrivato alla Juve. Questo perché troppi indizi si sono accumulati a favore dell’esistenza di una trattativa per portare l’allenatore spagnolo a Torino. Che può benissimo essere avvenuta realmente in gran segreto, ma con un esito negativo.

Eppure la maggior parte dei media tradizionali hanno persino ignorato la faccenda (con l’unica prestigiosa eccezione del Sole 24 ore). Spacciando certezze che difficilmente collimano con tutto il tempo impiegato dalla Juve per prendere Sarri. Perché fare questo? Possibile che non sia arrivata anche a loro una minima indiscrezione almeno verosimile su Pep?

Ma forse il punto è un altro. Forse il centro della storia non è mai stato Guardiola o la Juventus. Forse si tratta più che altro di una fisiologica evoluzione del giornalismo sportivo moderno. Che, dopo anni di declino, sta cercando finalmente nuovi modi per esprimersi e affermarsi. Senza più le catene delle istituzioni e le formule stantie e ripetitive dei format tradizionali.

Forse Momblano ha aperto un nuovo varco nella comunicazione sportiva. E tutti i classici esperti di mercato non hanno fatto altro che opporsi a questa nuova strada. Temendo giustamente di perdere la propria posizione di privilegio nei confronti di tutti gli altri novellini che si stanno affacciando solo adesso al mondo del giornalismo calcistico.

Ecco allora che la vicenda di Guardiola alla Juve non è più considerabile soltanto come una semplice questione di calciomercato. È piuttosto il punto di svolta di un nuovo modo di fare informazione sullo sport. Un modo più fresco, leggero e flessibile. Ma non per questo meno serio e studiato. Un modo che possa permettere al giornalismo sportivo di sopravvivere al passare del tempo. E di non cadere disgraziatamente nell’oblio dei social media e dello scetticismo di massa, tipici purtroppo dell’epoca che stiamo vivendo.

 

Leonardo Gilenardi

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