“L’arte della commedia” di Fausto Russo Alesi al Teatro Argentina: la recensione

L’arte della commedia ph-Anna-Camerlingo

L’arte della commedia ph-Anna-Camerlingo

In scena al Teatro Argentina fino al 19 maggio “L’arte della commedia”, opera teatrale scritta da Eduardo De Filippo nel 1964 che fa parte della raccolta dei “giorni dispari”, commedie scritte dal dopoguerra in poi che affrontano le difficili e problematiche questioni del vivere quotidiano, delle relazioni private e pubbliche tra gli esseri umani.

L’opera, adattamento e regia di Fausto Russo Alesi, la più pirandelliana fra le opere di Eduardo, porta in scena un vero e proprio manifesto politico della poetica teatrale.

La commedia, che rimane sempre attuale, racconta la censura e la mortificazione a cui la cultura sottostà da sempre, considerata aleatoria, necessaria a tratti, e poco produttiva.

Protagonista della storia è Oreste Campese (Fausto Russo Alesi), capocomico itinerante di una compagnia di guitti. L’uomo, dopo aver subito mesi addietro, a causa di un incendio, la perdita del “capannone”, la struttura teatrale mobile in cui la compagnia metteva in scena le opere, chiede di incontrare il nuovo prefetto.

La commedia è ambientata in un non meglio specificato paese dell’Italia Centrale: il prefetto (Alex Cendron), appena giunto, si interfaccia con il segretario (Paolo Zuccari) per pianificare gli impegni della giornata, tra questi, su tutti, gli incontri con il medico del paese, il parroco, il farmacista e la maestra. Quando, tuttavia, il piantone (David Meden), anche lui nuovo del paese, gli comunica la presenza di Oreste decide di incontrarlo. Il prefetto, infatti, si professa amante del teatro, con passate capacità attoriali e pronto a “divertirsi” ascoltando il capocomico. Immediatamente è, tuttavia, evidente che di divertente non ci sarà nulla: Oreste è giunto dal prefetto a causa delle cattivi condizioni in cui versa il teatro cittadino, diventato palcoscenico delle loro opere a seguito dell’incendio, e lamentando la mancanza di pubblico.

ph-Anna-Camerlingo
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Il primo atto mette in scena il rapporto contraddittorio tra Stato (prefetto) e Teatro (Oreste), evidenziando due punti di vista assolutamente discordanti tra loro: il prefetto sostiene che il teatro è ben sostenuto dal governo e che la sua crisi derivi dalla mancanza di copioni, Oreste cerca di sviscerare in profondità il vero problema dell’arte, ovvero la mancanza di un’identità riconosciuta.

“Il teatro è di interesse nazionale oppure no?”

“L’arte della commedia” è un’opera di ampio respiro in grado di rappresentare quanto ancora oggi sia difficile per un’artista vedersi riconoscere un vero valore ed essere tutelato.

Quando il prefetto nega la sua presenza a teatro Oreste gli mette un tarlo opprimente in testa: il medico, il parroco, la maestra e il farmacista che dovrà ricevere saranno attori della compagnia “pronti a vendicarsi” o veri cittadini?

Ecco svelarsi il secondo atto.

“Si camuffano, diventano alti, bassi, grassi, cambiano la voci. Maghi i teatranti”

I quattro, medico (Filippo Luna), parroco (Gennaro De Sia), maestra (Imma Pica) e farmacista (Demian Troiano Hackman), giungono dal prefetto e dal suo segretario: gli raccontano problematiche dagli aspetti inusuali. Chi sono? Qual è la verità? A nessuno probabilmente è dato di scoprirla.

Opera magistralmente interpretata in cui musica e luci ricoprono un ruolo definito: mai leziosa, nonostante la durata mantiene un buon ritmo e dinamismo.

ph-Anna-Camerlingo
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“Ho iniziato a studiare L’arte della commedia prima della pandemia per la forza e la lucidità con cui Eduardo si occupa della condizione dell’attore. La commedia oggi mi parla ancora di più, perché è difficile rimarginare la ferita che in questi anni ci ha portato fin qui e non riesco ancora ad accettare che da quasi tre anni molti di noi non stanno più andando in scena e che molti teatri e compagnie siano costretti a chiudere definitivamente, a bruciare spettacoli appena nati, a non portare più gli spettacoli in giro per il mondo. Ognuno di noi a suo modo, ha subito e subisce ancora l’incendio di quel “capannone” a cui ha dedicato tutta la sua passione, tutte le sue energie, tutta la sua fiducia. Ed è da quelle ceneri che deve nascere la voglia e il diritto di ricostruire, rivendicando un dialogo e un ruolo determinante che, fuori da ogni censura, non sia schiavo silente delle leggi della produttività e del mercato.” Fausto Russo Alesi

Cast

Fausto Russo Alesi, David Meden, Sem Bonventre, Alex Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian Troiano Hackman, Davide Falbo

scene Marco Rossi,

costumi Gianluca Sbicca,

musiche Giovanni Vitaletti

luci Max Mugnai,

consulenza per i movimenti di scena Alessio Maria Romano

assistente alla regia Davide Gasparro,

assistente ai costumi Rossana Gea Cavallo

foto di scena Anna Camerlingo

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Elledieffe

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